XXI

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Il pestello triturava le erbe nel mortaio, la mano si muoveva circolarmente con movimenti precisi e sempre in senso orario, l'incenso rilasciava il fumo nell'aria rendendola quasi irrespirabile, le labbra erano strette, il viso concentratissimo, gli occhi a fessura che leggevano intensamente una ricetta illuminata solo da candele in cera bianca.

Suga stava preparando l'infuso per aiutarlo nel Sogno, schiacciava l'alloro e il tulsi, fondamentali l'uno per aiutare la percezione nel Sogno l'altro serviva a rilassarsi in modo da riuscire a ridurre i tempi di entrata nel Reame dell'Oltre.

Il Negromante non aveva parlato delle sue intenzioni a Jungkook, nemmeno a J-Hope, temendo che lo potessero fermare dal completare la cerimonia, entrambi lo scoraggiavano sempre dall'esercitare le sue doti sciamaniche, a causa dei suoi trascorsi con determinate sostanze che spesso si utilizzavano per indurre un migliore stato di trance che facilitava l'entrata nel Sogno. Una volta finito di triturare gli ingredienti per il decotto si mise a prepararlo, iniziando a bollire le erbe insieme all'Acqua di Luna, in modo da renderlo più efficace.

Una volta messo sul fuoco il bollitore di rame, afferrò il suo pendolino di ametista, respirò profondamente tre volte e lo passò sulle boccette per l'incenso, con la chiara intenzione, ben formata nel suo pensiero, di trovare degli ingredienti giusti per la cerimonia. Guardò la pietra conica vibrare per poi muoversi in senso orario sul vasetto del luppolo, lo mise da parte e continuò, per fermarsi sopra l'ampolla contenente il loto ed infine su quella della mirra. Tirò fuori un altro mortaio, che utilizzava solo per triturare gli incensi e si mise di nuovo al lavoro.

Era da molto tempo che non riusciva a staccare così la mente, era divenuto raro che riuscisse a preparare una cerimonia di ascesa nel Sogno, dato che ormai il suo lavoro si concentrava soprattutto sul resuscitare i morti per diatribe testamentarie o refurtive disperse.

Eppure amava essere uno sciamano, era molto più libero dell'essere strega e molto più impostato in pratiche incentrate sulla guarigione spirituale e fisica proprie e degli altri. Gli tornò alla mente il suo periodo in mezzo alla foresta pluviale brasiliana dove aveva imparato in una tribù nativa i segreti del Viaggio e dell'importanza della connessione con la Madre Terra, uno dei periodi più faticosi e intensi della sua vita.

La cerimonia si doveva svolgere per forza nel Bayou, a contatto con la Terra e al chiaro di Luna piena, guardiana del mondo del Sogno.

Certo non era particolarmente saggio addentrarsi in quel momento nel Bayou, dato i fuori casta che si aggiravano al suo interno, ma sapeva perfettamente che un cerchio ben fatto l'avrebbe protetto, la magia del cerchio non era da sottovalutare, una volta tracciato persino gli animali si tenevano alla larga e gli elementali guardavano da lontano.

Suga iniziò a filtrare il decotto, per metterlo successivamente in un termos, i suoi movimenti erano sempre lenti, precisi ed eleganti, come se stesse facendo una dimostrazione ad un pubblico di studenti, guardò poi distrattamente l'orologio, accorgendosi che la mezzanotte era vicina, imprecò perché sapeva avrebbe dovuto iniziare allo scoccare dell'ora delle streghe; di fretta iniziò a lanciare le cose nel suo fedele borsone di pelle nera, si mise una maglia in velocità per poi fiondarsi fuori, lasciando appositamente il cellulare dentro casa. Non voleva che nessuno lo disturbasse; arrivò vicino alla sua Impala, accarezzandone dolcemente la carrozzeria per poi entrarci, salutandola con un dolce ' Ehi piccolina', le labbra piegate in un sorriso entusiasta.

Più si avvicinava al Bayou e al luogo nascosto dove era solito intraprendere i suoi viaggi nell'Oltre, più riusciva a percepire quell'eccitazione elettrizzante che ormai non sentiva da tempo. Fermò la macchina bruscamente, ormai impaziente di iniziare, prese borsone, tamburo e qualche ciotola in rame, che dovevano fungere da braciere per incenso e rami d'alloro e poi si incamminò, tintinnante e barcollante a causa di tutto ciò che trasportava.

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