XLVI

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Taehyung ormai correva trascinandosi dietro Namjoon, che era più impegnato a urlargli contro quanto schifo facesse piuttosto che nel fuggire da quel posto infernale.

Non appena fu fuori e vide l'Impala di Suga ringraziò il cielo e si precipitò verso l'auto, controllò ci fossero le chiavi nel quadro, poi vi mise dentro Jimin e infine cercò di convincere Namjoon a salire, l'Alfa però continuava a rifiutarsi, facendogli perdere la pazienza.

-VUOI TACERE E SALIRE?! ABBIAMO POCO TEMPO, E DOBBIAMO CHIEDERE AIUTO!- sbraitò furioso, l'Alfa ammutolì confuso, ma anche se non convinto del tutto non perse tempo in domande inutili ed entrò in auto, cosa che fece anche la tigre un secondo dopo e partì in quarta.

-Cosa intendi con dobbiamo chiedere aiuto?- domandò preoccupato al terzo semaforo rosso al quale Taehyung si rifiutò di fermarsi, sapendo che non potevano perdere nemmeno un millisecondo.

-Baba Jaga deve preparare un rito per assorbire tutto il potere di Suga, questo ci dà il tempo di chiedere una mano all'unica creatura che ci può aiutare- gli spiegò agitato la tigre, facendo un sorpasso azzardato.

Namjoon si ritrovò ancora più confuso quando Taehyung inchiodò davanti alla casa del negromante, ma non fece più domande, si limitò a seguire la tigre che, preso Jimin si precipitò sulle scale.

Bussò con forza alla porta di Suga e quando trovò ad aprire Jin non si scompose, gli lanciò Jimin tra le braccia, entrò correndo e si ritrovò davanti ad Hoseok che stava parlando da solo, ma non appena la tigre lo chiamò parve risvegliarsi.

J-Hope alzò lo sguardo e quando li vide capì che qualcosa era andato orribilmente storto e che aveva passato le ultime ore a parlare con una scopa.

-Che sta succedendo?- domandò sconvolto, passando lo sguardo dolorosamente consapevole su ognuno di loro, Taehyung lo afferrò per le spalle.

-Ha Suga, l'ha preso, dobbiamo salvarlo.- mormorò con impellenza, lo sguardo supplichevole, ricolmo di colpa, NamJoon posò Jungkook che non aveva lasciato nemmeno per un secondo, sul divano, per poi guardare stranito Seokjin, il quale era, come sempre, impassibile.

-Dov'è? Ora risolvo ogni cosa, ma devi essere chiaro.- domandò pratico, alzandosi in piedi, lo sguardo che divenne freddo e deciso.

-E' nel Bayou, vicino alla prima ansa del Missisipi, appena più su della barca di Cassandra.- spiegò concitato Taehyung, Namjoon guardò tutti come se fossero impazziti.

-Fermi tutti, Baba Jaga è una strega, che cosa dovrebbe farci lui, un umano, se anche Suga si è arreso e ha trovato come unica soluzione il sacrificio?.- intervenne Namjoon, incredulo, J-Hope li guardò con occhi carichi di rabbia.

-Mi fa davvero ridere il fatto che voi abbiate il libero arbitrio e decidiate di usarlo sempre nei modi peggiori.- commentò stancamente Hoseok, Namjoon spalancò occhi e bocca, ancora più frastornato.

-Cosa intendi dire?-

-Esattamente ciò che ho detto. La mia priorità è proteggere Yoongi e l'ho sempre fatto, lo sapevo che dovevo controllarvi da più vicino, ma mi sono fidato troppo del fatto che avesse incontrato la sua Fiamma Gemella, ero sicuro che da lì in poi non potesse fare idiozie, ma mi sbagliavo.- rispose sibillino il barista, schioccò le dita e in aria comparve una spada, dalla lama cangiante incisa con delle strane rune e ricurva, l'elsa in oro, Namjoon guardò la scena come se stesse vedendo uno spettacolo di magia completamente assurdo.

-Cosa cazzo sta succedendo.- chiese l'Alfa ormai completamente basito, Seokjin lo guardò scuotendo la testa.

-Salverò Yoongi, ma voi non saprete se riuscirò o meno. Non posso più permettermi rischi di questo tipo.- li avvertì criptico, per poi uscire, lasciandoli lì impalati e confusi; Taehyung si avvicinò a recuperare Jimin, per depositarlo sul letto.

Namjoon intercettò la tigre, spintonandola lontano dal suo Skoll, ringhiando aggressivo, Seokjin si limitò a osservarli cauto.

-Tu non lo tocchi, non lo toccherai mai più. Anzi portatelo via Seokjin, mi sono sbagliato su di voi, fate davvero una coppia formidabile.- commentò carico di rancore, il Master sospirò, a passo deciso si diresse in camera da letto e posò delicatamente Jimin sulle coperte.

-Non puoi dirmi che fare, non sei il mio Alfa!- sbottò la tigre pronta a saltargli al collo, ma il vampiro lo afferrò per le spalle, stringendolo con forza.

-Tae, andiamo.- il tono di Seokjin sembrò dolce, ma celava un ordine secco e deciso, che non ammetteva repliche.

Taehyung voleva voltarsi verso di lui e dirgli che alla fine aveva capito, che aveva fatto la cosa giusta, anche se non sapeva se avesse fatto in tempo o meno; con gli occhi ormai lucidi guardò Jungkook che sofferente respirava con affanno, contorcendosi dal dolore, il suo odore stava cambiando, ormai non si poteva più tornare indietro; non l'avrebbe mai detto a nessuno ma l'aveva fatto per lui alla fine, per l'unica persona che gli aveva donato un momento di intimità vero.

Sconfitto si lasciò guidare da Seokjin verso la porta, anche se ogni passo sembrava essere sempre più pesante sempre più inevitabilmente lontano, come se stesse scavando un fossato perenne che l'avrebbe per sempre tenuto lontano da loro, da Jimin e da Jungkook.

Namjoon osservò la scena in silenzio, non riuscendo a provare nulla, solo la disperazione, in ventiquattro ore gli era stato sbattuto violentemente in faccia quanto fosse inutile il suo potere, quanto una creatura potesse giocare con i destini altrui senza nessuno che potesse contrastarla.

L'Alfa urlò tutta la sua frustrazione, lanciando una sedia con una forza tale che si disintegrò contro il muro.

Era distrutto, era stato costretto a rovinare la vita di qualcuno di così giovane, senza il suo consenso, quella era l'unica cosa su sui si era impuntato in tutta la sua vita da licantropo, non avrebbe mai trasformato nessuno, men che meno contro il suo volere; i suoi occhi sfiorarono la figura di Jungkook e il suo cuore sanguinò, l'odio che provò per sé stesso fu più bruciante delle catene che ancora gli legavano i polsi.

Namjoon le guardò e si mise alla ricerca delle tenaglie, che trovò in un mobiletto sotto il lavabo, con un po' di sforzo liberò sé stesso, poi Jimin ed infine si avvicinò al minore.

Quando le sue catene caddero a terra, crollò in ginocchio, fu inevitabile, non appena vide le bruciature dell'argento sulla pelle giovane di Jungkook per lui fu troppo, lo abbracciò stretto, cullandolo, iniziando a singhiozzare disperato.

Non c'era alcun rimedio, non c'era nessuna via d'uscita, tutto era crollato e Namjoon non aveva potuto far nulla per evitarlo.

Coiled SoulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora