XXIII

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Jungkook si buttò sul divano di fianco a Suga, che, dopo il bagno purificante, si era in un qualche modo ripreso, anche se non del tutto, J-Hope occupò la poltrona davanti a loro, lo sguardo fisso sul negromante.

-Quindi cosa stavate facendo, prima che io entrassi in scena?- domandò Suga, gli occhi semichiusi puntati sul suo allievo, il barista passò la lingua sulle labbra.

-Kookie credeva che Jimin ti avesse rapito.- rispose Hobi ridacchiando, il negromante alzò la testa guardandolo confuso.

-Per quale motivo? Non ha senso.- replicò, cercando di non ridere, Jungkook si voltò dall'altra parte,  evitando gli sguardi dei suoi amici.

-Jimin ti mangerebbe vivo e non ti trovavo da ore, sono sbucati a caso, lui ha- fece una smorfia-mi ha chiesto se avessi perso qualcosa, perché l'avrebbe fatto se non ti avesse rapito?- si giustificò borbottando con vergogna, Suga si colpì la fronte con il palmo della mano, Hobi scosse la testa.

-Se lo mangerebbe, ma in senso positivo, Kookie, e ti ha fatto quella domanda perché stavi urlando di scollare la carta da parati in cerca di indizi nel caso fosse stato un serial killer a prendere Suga perché, citandoti, i killer sono narcisisti quindi lasciano sempre indizi visto che amano giocare con le vittime, per sentirsi superiori.- commentò divertito il barista, facendogli il verso, il negromante iniziò a ridere sommessamente, non riuscendo a farlo con forza a causa della spossatezza.

-Possiamo andare avanti e continuare a rimproverare Suga per la sua stupidità, che mi sembra più importante?- sviò il discorso, rosso di vergogna, il negromante smise di ridere immediatamente e appoggiò di nuovo la testa sul divano e richiuse gli occhi, sbuffando, J-Hope però spalleggiò il minore.

-Ha ragione, perché non ci hai detto nulla, almeno a Jungkook, avrebbe potuto aiutarti, ridotto così come hai fatto a guidare fino a qui?.- chiese in tono di rimprovero, Suga voleva evitare di rispondere, ma sapeva perfettamente sarebbe stato inutile, quindi inspirò, rassegnato.

-Guidare è una parola grossa, penso di aver fatto tutta la strada fermandomi ogni dieci metri, non andando più veloce dei venti all'ora.- replicò massaggiandosi gli occhi, ricordandosi quante maledizioni si fosse beccato dagli altri guidatori e l'enorme senso di nausea che gli aveva dato la guida.

-Bene, molto responsabile da parte tua, mi stupisce che tu sia il maggiore, veramente, avresti potuto ammazzare qualcuno.- lo rimproverò Jungkook, piccato, Suga aprì gli occhi, trovandosi a guardare il soffitto.

-Avete ragione, ma io avevo bisogno di risposte e il Sogno è un modo sicuro per ottenerle.- tentò di giustificarsi.

-Ho visto, risposte veramente esaustive!- ribatté acido il suo allievo, Suga sapeva che non erano le risposte che aveva ottenuto a renderlo così nervoso, comprendeva cosa ci fosse al di sotto, ma non voleva parlarne, a meno che non fosse stato Jungkook a farlo per primo.

-Jungkook lo sono, nonostante tu creda che non lo siano. Ci ha detto che abbiamo gli elementi, dobbiamo solo metterli tutti assieme.- cercò di fargli capire, ma Jungkook non era propenso a farlo.

-Si facile, soprattutto quando non abbiamo la minima idea di cosa possano essere!- replicò veementemente, ormai completamente spazientito, Hobi, che era rimasto ad osservarli in silenzio intervenne.

-Jungkook...- lo richiamò J-Hope -Non è nemmeno d'aiuto il fatto che tu demolisca lo sforzo di Suga.- gli fece notare, il minore inspirò, per poi guardarli entrambi.

-Scusa Suga, è che per la prima volta dopo molto tempo sono andato in panico. Non sparivi da...dai brutti tempi e non mi va nemmeno di pensarci. Poi torni e sento che sei stato nel Sogno, ho avuto paura.- si spiegò Jungkook, iniziando a commuoversi, fu allora che Suga alzò il busto e gli si avvicinò, lo tirò a sé, per poi stringerlo sul suo petto

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