Capitolo 11: Nessuno Deve Sapere

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Pov Daisy's

Chiudo la porta alle mie spalle e mi butto sul letto, prendo l'iniezione e la faccio. Non ho voglia di restare a sentire Damond o altri quindi mi alzo, infilo il pigiama e torno a letto. Poco dopo mi addormento

Inizio incubo

Vedo sangue, solo sangue. Il cielo è rosso, le case sono macchiate di sangue e anche io sono macchiata di sangue sulle mani. Sbatto per un attimo le palpebre e mi ritrovo in casa e vedo i miei genitori veri stesi a terra tutti ricoperti di sangue. Mi avvicino a passo lento a loro e mi inginocchio di fronte, ho le lacrime agli occhi

<Mamma, papà..>dico in un sussurro <perché quella macchina non si è fermata? Perché siete morti voi e non io? Perché? Perché!> incomincio ad urlare ma nessuno mi sente.

Fine incubo

Mi alzo di scatto dal letto. Sto ancora urlando dal mio incubo. Porto le ginocchia al mio petto, le lacrime continuano a scendere. La porta si apre di scatto e Damond viene verso di me, in faccia gli si legge la preoccupazione. Si avvicina a me e mi abbraccia forte

<Va tutto bene, è tutto finito, ci sono io qui con te>dice e il mio respiro è irregolare <calmati Daisy è stato solo un incubo> dice stringendomi ancora di più a lui. Faccio un respiro profondo e piano piano mi tranquillizzo, si stacca da me <come facevi quando eri in orfanotrofio?> mi domanda

<Abbracciavo la mia bambola che me la regalata mia madre>dico. Mi alzo dal letto apro l'armadio e la prendo <si chiama Alice> dico avvicinandomi al letto e mi rimetto sdraiata <Sta...sta notte puoi stare qui?> dico imbarazzata

<Certo tutto quello che vuoi. Aspetta che vado a mettere il pigiama>dice sorridendomi. Si alza e va via. La bambola mi è stata regalata al mio sesto compleanno da parte dei miei genitori, da quel momento la tengo sempre con me per ricordarmi che loro ci sono e ci saranno per sempre anche se non sono qui con me. La porta si apre di nuovo ed entra Damond solo con i pantaloni del pigiama blu, ok ok non ci siamo capiti

<Dov'è la maglia? Se non la metti non ci dirmi con me>dico rossa in viso

<Dai ho caldo e poi non ho voglia di metterla>dice. Si avvicina al mio letto

<Ma se siamo a novembre>dico coprendomi fino al mento. Sbuffa, fa il giro del letto e poi si butta sul letto facendomi rimbalzare <MA SEI IMPAZZITO?> gli urlo

<Dai non urlare è mezza notte>dice girandosi con la pancia in su. Stiamo in silenzio per un po' guardando il soffitto

<Quale è la tua canzone preferita?>gli chiedo all'improvviso

<Perché questa domanda?>

<Tu rispondi>lo obbligo. Ci pensa per un po' e poi risponde

<Blackbear>risponde

<Perché?>

<Perché mi piace quel genere di musica, invece la tua?>

<La mia invece è Perfect, i miei genitori me la facevano ascoltare sempre e quando si sono sposati invece della solita marcia nuziale avevano messo Perfect. Mi piace perché è tranquilla>dico. Mi giro dalla sua parte e lo scopro che mi sta guardando <che c'è?> gli domando. Con uno scatto mi attira a se fra le sue braccia

<L'ultimo giorno che ci siamo visti ti avevo guardato per un po', volevo capire cosa nascondevi perché sapevo che quella che avevi detto era una bugia. Ho anche visto che mi hai guardato per 1 secondo volevi capire perché ti stavo fissando>dice. Mi ricordo di quel giorno era il giorno in qui Martina mi ha presentato il suo ragazzo <la morte dei tuoi era andata in onda al telegiornale per almeno un mese, ti avevo già vista da qualche parte ma non capivo mai dove, poi ho collegato tutto quando ti sono venuto a prendere in orfanotrofio. Ogni volta che ti vedevo mi sembrava di averti già visto ma dimenticavo sempre dove. Gli altri non lo sanno perché non l'anno visto ma il video della morte è ancora su li> dice. Ho gli occhi lucidi non sapevo che avevano mandato in TV la morte dei miei. Quindi se un mio amico o qualsiasi altro che conosco lo vedrebbe io sarò costretta a diglielo. Sento le mie guance bagnate segno che sto piangendo <non piangere Daisy> Mi guarda negli occhi e mi asciuga con i pollici delle sue mani le lacrime che mi stanno rigando il viso

<Io non voglio che gli altri sappiano quello che mi è successo in passato>dico triste

<Lo so> Mi alzo dalle sue braccia <dove vai?> domanda. Non gli rispondo e raggiungo la scrivania dove prendo il mio cellulare e le cuffie, mi riavvicino a Damond e mi stendo per la millesima volta questa sera

<Quando ho incubi ascolto sempre della musica prima di riaddormentarmi>dico e lui annuisce infilandosi le cuffiette nelle orecchie e metto Perfect

<Hai ragione Perfect è davvero tranquilla>dice prima di chiudere gli occhi e lo stesso faccio anche io e poco dopo ci addormentiamo con la musica che suona... Mi sveglio improvvisamente sentendo la canzone della sveglia, mi guardo in giro e vedo Damond ancora dormire, ma io mi domando come faccia a dormire con la sveglia che gli suona negli orecchie. Qualcuno bussa alla porta e poi entra nostra madre

<Buongiorno Daisy sai dove è finito Dam- Perché Damond è qui?>domanda guardando il figlio

<Perché ieri ho fatto un incubo e ho chiesto a Damond di restare qui>dico sotto voce

<Va bene, ora ti senti meglio?>domanda avvicinandosi a me premurosa anche se non sono sua figlia di sangue ma mi vede come se lo fossi

<Si, sto meglio>

<Comunque se ti stai domandando perché io sia qui? è perché tutte le mettine Damond lo sveglio io>dice. Mi ricorda quando mia madre faceva così con me quando mi svegliava con i suoi buongiorno. Un boato mi distrae dai miei pensieri, mi giro dalla parte di Damond e non lo vedo

<MAMMA>dice urlando <quante volte ti ho detto di non svegliarmi così> dice con la voce ancora impastata dal sonno. Di certo mia mamma non faceva cosi. Si alza dal pavimento

<Muoviti che la tua colazione è pronta>dice a suo figlio poi si gira verso di me <vuoi che ti faccia l'iniezione?> mi domanda <sono una dottoressa> dice. Io annuisco, mi alzo dal letto e mi avvicino al mio zaino dove tiro fuori una puntura

<Però andiamo giù>dico e lei annuisce. Damond e mamma escono dalla mia stanza e io vado verso l'armadio dove tiro fuori una camicia rosa cipria e dei jeans, li metto e poi scendo con la puntura in mano. Entro in cucina dove trovo già tutti a tavola che stanno bevendo il loro latte fumante

<Buongiorno>mi saluta papà

<Buongiorno>saluto anche io. Mamma si alza dalla sedia e si avvicina a me, mi prende la puntura che avevo tra le mani <piano> sussurro a mia mamma lei annuisce, chiudo gli occhi e me la infila nel braccio e dopo 3 secondi la estrae. Riapro gli occhi e vedo Damond guardarmi

<Non ti fa male il braccio a furia di farle?>mi domanda. Ora che ci penso un po' mi fa mele, annuisco e mi siedo al fianco di Damond. Mi fa strano stare di nuovo in una famiglia. Dopo dieci minuti Damond si alza dalla sedia e lo stesso faccio io, saliamo al piano superiore e io entro nella mia stanza dove metto le scarpe e prendo il casco, le chiavi della moto, prendo anche lo zaino e ci metto dentro una puntura ed esco, scendo le scale dove trovo Damond pronto con il casco già in testa

<Pronta?>mi domanda io annuisco e poi usciamo di casa, andiamo in garage e prendiamo le nostre moto e partiamo verso la scuola, mi dicono che sarà una lunga giornata

- COMPLETATO- You Changed My LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora