Capitolo 17: FEMMINUCCE

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Perché tutto a me?

<Vedrai andrà tutto bene>dice Blake e dal suo tono di voce sento che non sicuro di sé. È da quando ho iniziato a tagliarmi che mi faccio questa domanda: se io ho paura del sangue perché non ho paura del mio di sangue? Risposta: Non lo so neanche io. La porta viene spalancata ed entra Martina con una faccia preoccupata e un Justin che riprende fiato sull'orlo della porta. Martina corre e viene verso di me buttandosi addosso a me per abbracciarmi

<Cosa ti hanno fatto quei due?>domanda rivolgendosi a Damond e Blake. Io sorrido al pensiero che qualcuno che non sia un famigliare si preoccupi di me

<Non mi hanno fatto nulla Marty>dico

<ABBIAMO GLI ALLENAMENTI COGLIONI>urla Justin entrando e prendendo i due per le braccia

<Cazzo>impreca sotto voce Blake. Escono dalla stanza lasciandoci da sole

<Allora...>dice girandosi dalla mia parte mentre siamo sedute sul divanetto

<Cosa?>domando non capendo

<Chi ti piace dei due?>domanda. Penso che sono diventata come il muro rosso fuoco

<Nessuno...>rispondo. È la verità a me non piace nessuno

<Non ci credo che non ti piaccia nessuno>dice. La porta viene aperta ed entrano Alice e i miei genitori <perché ci sono i genitori di Damond?> domanda. Tutti ci fermiamo, ehm

<Perché...>inizia a parlare mio padre

<Perché dovevamo prendere una cosa di Damond da Alice>finisce mia madre <ora però potete andare via?> domanda sorridendo mia madre e noi facciamo come ci dice. Usciamo e iniziamo a camminare

<Allora hai già scelto il corso?>mi domanda ed io faccio no con la testa <e cosa vuoi fare?> mi domanda

<Non lo so ancora>rispondo ovvia

<se non sai neanche che corso fare sarà un pomeriggio lungo>dice Marty. Ne ho due in mente che mi piacerebbe fare ma se ne si può scegliere solo uno

<ne ho due in mente> dico <ma tu non devi andare al corso di informatica?> domando visto che doveva andare in classe dieci minuti fa

<si, ma oggi devo uscire alle quattordici e cinquanta quindi ho deciso che era inutile andare al corso solo per fare trenta minuti>risponde e io annuisco. Arriviamo ai fogli dei corsi dove ci sono un sacco di firme <quali sono i corsi che vorresti fare?> mi domanda osservando il foglio

<fotografia e musica>dico. Controlla i figli dei due corsi, poi si gira verso di me

<non so se sei arrivata in ritardo o cosa ma tutti e due i corsi che vuoi fare sono tutti pieni>dice dispiaciuta. Come possono essere già pieni due corsi? <quest'anno saranno andati di moda questi, non lo so> dice. E adesso cosa faccio? non ho pensato ad un altro corso in cui vada bene

<fa niente, me ne farò una ragione>dico triste. Sospiro

<perché prima eri dalla psicologa?>domanda e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva

<cosa?!>domando come se non avessi capito

<hai capito bene>dice seria

<dovevo chiedergli una cosa>rispondo con fare sbrigativo

<ti credo, ma non pensare che sia finita qui prima o poi mi dirai tutta la verità>dice con convinzione <vuoi andare a vedere gli allenamenti di basket?> domanda ed io annuisco. Arriviamo al campo dove ci sono i maschi e il coach che continua a fischiare ed a urlare

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