- COMPLETATO- You Changed My Life

Capitolo 2: 3 Mesi Fa

Inizio Ricordo

3 mesi fa

Sono a casa da sola perché i miei genitori sono usciti per una commissione di lavoro. Sono seduta sul divano a guardare la televisione, poco dopo la spengo ed esco di casa sperando che ci sia qualcosa da fare. Inizio a camminare sul marciapiede, poco dopo arrivo ad un incrocio e vedo delle persone tutte intorno a loro, stranita mi avvicino di più e entro dentro alla folla di gente, appena sono al centro vedo una cosa che non avrei mai voluto mai vedere: i miei genitori distesi sull'asfalto con due pozze di sangue sotto il loro corpi

<MAMMA, PAPA'> comincio ad urlare e correre verso di loro disperata ma un poliziotto mi ferma parandosi davanti a me bloccandomi il mio percorso <QUELLI SONO I MIEI GENITORI> urlo in faccia al poliziotto con le lacrime agli occhi

<Mi dispiace ragazza ma i suoi genitori sono morti> non posso credere alle mie orecchie i miei genitori sono morti. . . Mio padre, mia madre e il mio fratellino che doveva ancora nascere. . . Ma ora non potrò mai più avere nessuno...

Fine Ricordo

Mi sveglio tutta sudata nel mio letto, mi guardo in giro e trovo la mia sveglia sul comodino rosa. Sono le 3 di notte, "Fantastico" penso. E' da quando sono morti che rivivo l'incidente nei miei incubi, non riesco più a dormire la notte e mi mancano terribilmente. Decido di alzarmi dal letto e mi dirigo in bagno, mi guardo allo specchio che c'è sopra al lavandino. Il mio aspetto è orribile, sembra che io abbia visto un fantasma, certo, sono le tre di notte. Apro il rubinetto del lavandino e mi sciacquo la faccia con dell'acqua fredda, chiudo l'acqua e ritorno in camera e mi rimetto sotto alle coperte ma naturalmente non riesco a dormire. Guardo il soffitto pensierosa, tante volte penso che avrei dovuto morire io in quell'incidente invece dei miei genitori, tanto mi odiano tutti, era inutile vivere per questo. . . Alcune volte mi taglio, tanto è inutile vivere se sono queste le conseguenze. . . Mi alzo dal letto, tanto non dormirò più e alle 7 ho la sveglia per andare a scuola, fantastico no? Apro la porta e con attenzione a non emettere nessun rumore scendo le scale e mi dirigo in cucina. Apro l'armadietto dove ci sono alcuni bicchieri e ne prendo uno, prendo la bottiglia che è vicino al microonde e la versò dentro il bicchiere e bevo tutto in un sorso. Prendo un bel respiro e metto il bicchiere nel lavandino ma mi distraggo sentendo dei passi dietro di me, mi giro e trovo Mike Green. . . Ha 17 anni e l'anno prossimo si è promesso che se ne andrebbe andato da questa comunità. Sua mamma si è suicidata qualche anno fa dopo l'abbandono del padre e lui è venuto qui. Può essere un bravo ragazzo dall'aspetto ma dietro ad esso si nasconde un ragazzo che nessuno vorrebbe averci a che fare e non so il perché, ho sentito dire che ha fatto cose terribili una volta. . .

<Cosa vuoi Mike?> gli chiedo visto che mi dà fastidio la sua presenza e soprattutto non voglio niente a che fare con lui visto le voci che circolano

<Volevo bere qualcosa> mi dice <sono appena tornato da una bella festa, e me ne sono portata una a letto che tu non hai idea> finisce di dire e per poco non vomito ma questo non è niente per lui, lo so

<Che schifo>dico disgustata stando attenta a non svegliare nessuno

<sai che sei proprio una sfigata che non te lo darebbe nessuno>mi dice e per poco non gli tiro uno schiaffo in faccia <perché sei qui?> mi chiede anche lui dopo poco

<volevo bere>li dico semplicemente senza spiegargli altro

<ok>mi dice prima di allontanarsi da me. Prendo un bel respiro e in punta di piedi torno in camera mia, chiudo la porta, mi metto sotto le coperte rosse con i cuori e guardo il soffitto. Alcune volte penso al mio futuro se mai troverò il mio ragazzo, una amica o un amico, anche semplicemente qualcuno con cui parlare, ridere, quelle semplici cose che si fa tra amici e se mai li troverò mi aiuteranno o mi bullizzeranno come stanno facendo tutti? Spero tanto che mi aiuteranno ad andare avanti, con i miei pensieri e mille domande in testa per il mio futuro mi addormento. . .