Capitolo 2

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Entro nella stanza che attendo da ben mezz'ora, non alzo lo sguardo, penso solo alle prime note della canzone che sto per intonare.
Il signore tatuato sistema il microfono alla mia altezza.
"Lei suona?" -mi chiede. Non gli degno di uno sguardo, sono troppo concentrata sulle prime note che devo suonare. Inspiro l'aria per ambientarmi, e immagino che questa enorme stanza sia la mia cameretta, il mio rifugio.
"Il piano"-rispondo secca.
Sento uno strisciare di ruote e quando apro gli occhi un bellissimo Petrof è davanti a me.

Tolgo le cuffie lentamente e continuo a non guardare la giuria davanti a me.
"È educazione salutare, presentarsi e soprattutto alzare gli occhi che non siamo in chiesa"- dice con tono sarcastico un ragazzo con gli occhiali da sole, la giacca di pelle e un sorriso beffardo. Alla sua provocazione segue una risata.
Sì è vero che il mio atteggiamento non è uno dei migliori ma non riuscirei a suonare se mi concentro sui convenevoli e in più lui mi sta innervosendo. E poi sono qui per cantare, non per fare una buona impressione.
"Anche indossare gli occhiali da sole in un luogo come questo non è un atteggiamento rispettoso"-rispondo acida.
L'aria si fa tesa e tutti mi guardano come se avessi appena aperto il vaso di Pandora.
"Lei sa con chi sta parlando?!"-chiese un uomo sulla cinquantina della giuria.
Che cosa significa? Per me potrebbe essere il papa, lui mi innervosisce e basta.
"Non mi interessa, sono venuta qui per cantare"-rispondo calma.

"Signorina lo sa che potrebbe venir sospesa per il suo comportamento"- mi dice il ragazzo palestrato.
"No, no"- lo interrompe il ragazzo con gli occhiali - "sono curioso di sapere cosa ci ha portato".

Ormai so che il posto dell'Honiro non è mio, ma il mio carattere non lo cambio. Mi riprendo dai pensieri e in un attimo mi focalizzo di nuovo sulla mia cameretta. Finalmente l'ansia cala e riesco a suonare con tutta la passione dentro me, sfogandomi. La rabbia si scioglie tra le note e infine aggiungo la voce. La canzone che intono si chiama "No One" di Alicia Keys.
"[...] No one, no one, no one 
Can get in the way of what I'm feeling 
No one, no one, no one 
Can get in the way of what I feel for you, you, you 
Can get in the way of what I feel for you[...]"

La dedico alla musica, non ci sarà amico, banconota, nessuno che mi farà sentire come lei. Libera.

"Grazie signorina, le faremo sapere"-rispose un uomo della giuria.
Fanculo. È inutile, questo non è il mio posto. Esco senza pronunciare parola con lo sguardo che mi segue del ragazzo con gli occhiali.

NIC'S POV
Ancora non mi capacito di quello che ho appena sentito. Questa ragazza è un talento unico, voce pura e limpida.
Osservo i suoi capelli castani uscire dalla stanza mentre probabilmente avrò un'espressione da ebete stampata in faccia, che me lo fa notare appunto Adriano, il mio migliore amico, accanto a me.
"Hey fraté, risvegliati"
"Scusa Cassiolino, devo andare"-gli rispondo mentre corro verso l'uscita.
"Ma che sei fuori Nic? Ci sono un centinaio di audizioni ancora"- mi risponde ma ormai sono uscito.
Devo assolutamente rivederla e scusarmi. Lei mi ha colpito subito fin dal suo primo movimento, dal suo carattere. Le prime quattro audizioni erano di ragazzine in preda agl'ormoni, tanto che stavano per avere un attacco di panico.
Per me le audizioni possono finire qui soprattutto perché nel momento in cui esco c'è un'orda di ragazzine che urlano e mi vengono addosso. In questo istante capisco che lei è l'unica che non sa chi sono. Mi guardo attorno cercando i suoi occhi, i suoi capelli.
Arrivano i bodyguard in tempo e riesco ad uscire dalla quella marea di persone.

La vedo camminare con le cuffie alle orecchie verso la metro.
"Hey aspetta"- le urlo.
Si gira e aspetta che arrivi vicino a lei.
Un segno inaspettato. Corro verso lei senza esitazione.
"Che vuoi?"-sputa acida.
"La tua esibizione mi ha lasciato senza parole. Davvero non sai chi sono?"
"No"-risponde secca.
"Ultimo, in carne ed ossa"
"Aaah il famoso Ultimo di cui parlano tutti nella hall"- mi risponde sorridendo.
Finalmente sorride e la osservo per minuti interminabili.
"Ascolta Ultimo"- continua-"tu mi hai messo in difficoltà e non so che intenzioni abbia ma non ho voglia di aprire una conversazione con te. Lasciami in pace, ciao"- dice incamminandosi.
"Almeno dimmi il tuo nome"- le rispondo osservandola mentre si mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio e vorrei tanto essere la sua mano in questo momento.
Non risponde e s'incammina verso le scale della metro.
Che testarda! Bene se mi odia così tanto vorrà dire che farò di tutto per farla entrare nella Honiro così dovrà stare accanto a me.
Torno nel tavolo della giuria per parlarne con Cassiolino, non potrà dirmi di no.

Spazio autrice
Ciao a tutti! Fatemi sapere se vi piace la storia anche con qualche commento, perfavore :)
Grazie






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