Capitolo 1

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8 giugno. Prendere o lasciare.
Mi metto un po' di mascara, un paio di jeans scuri e una maglietta senza maniche nera. Mi faccio la coda, prendo gli spartiti, le cuffie col filo e per un pelo riesco a prendere la metro.
Faccio partire la playlist del cellulare sperando che la musica parli all'ansia che ho dentro e cerchi di calmarla.
La metro si blocca per 10 minuti e come da copione arrivo in ritardo.

Apro il portone dell'enorme palazzo di fronte a me e subito si sentono una marea di voci. I ragazzi e ragazze sono tutti venuti con i loro genitori o fratelli. Sono l'unica vestita casual. Tutti sono eleganti quasi fossero stati invitati a una serata di gala. Inizio a chiedermi se ho dimenticato qualcosa, forse era raccomandato vestirsi eleganti.
Per fortuna trovo una sedia e libera e per fortuna non sono ancora cominciate le audizioni.
Noto che tutti sembrano agitati ma soprattutto che hanno già iniziato a conversare tra di loro. Io me ne sto con le mie cuffie, senza mai sentirmi sola mentre a volte noto le occhiate degl'altri.
Spirito di gruppo, una regola fondamentale per poter fare parte di una compagnia discografica come la Honiro. Ma le regole non sono il mio forte.

Noto la ragazza seduta accanto a me, mastica un chewgum e urla a sua madre di non toccarla mentre lei cerca inutilmente di sistemarle i capelli.
"O mio dio, Ultimo accetterà di fare un pezzo col vincitore" -sento gracchiare da un gruppetto di ragazze.
Ultimo? E chi sarebbe? Penso tra me e me.

L'aria si fa calda e pesante fino a quando entra un uomo palestrato e pieno di tatuaggi.
"Buonpomeriggio a tutti, adesso vi chiameremo uno a uno. Ricordate che il posto per la Casa dell'Honiro è uno, poi se troveremo qualche altro talento vi faremo sapere se potrà comunque ottenere un ruolo"- ci dice con tono calmo e con marcato accento romano.

La gente inizia ad agitarsi, d'altronde è solo un posto. Ma io ho già previsto un piano B.
Se non mi prenderanno inizierò a fare l'insegnante in un qualche liceo qui a Roma.
La laurea in matematica l'ho presa da poco e non vedo altre possibilità lavorative se non fare l'insegnante.
Canto da quando avevo otto anni, o forse da sempre e in più suono il pianoforte e il violino. Mi chiudevo in camera a provare e riprovare ogni nota, ogni pezzo che mi piaceva. Notti intere, pomeriggi a vivere nella musica e mi chiedo ancora come sia riuscita a passare l'esame di maturità.
Non ho mai creduto che la strada da musicista fosse la mia, fare la cantante mi ha sempre spaventato soprattutto per una riservata come me e che odia stare sotto i rifettori. Ma dall'altra parte non l'ho mai esclusa questa strada.
Quindi la "vocazione" mi è arrivata una sera, il giorno della mia laurea esattamente.
Io e i miei amici ci eravamo recati in un bar a festeggiare e avevamo ingaggiato un dj per la serata. Un'ora prima di festeggiare arriva la notizia che il dj stava male. Tutti guardarono me dopo aver letto il messaggio e insisterono che suonassi qualcosa. Dopo minuti passati a convincermi, cedetti. Era la mia prima esibizione fuori dalla mia cameretta, davanti a tutti. E nel momento in cui le mie parole si intonarono con quelle dei presenti nel bar, capì che forse dovevo almeno provare a fare l'artista.
Quella canzone era "Piano man" di Billy Joel, la stessa che ascolto ora mentre osservo le crepe del soffitto.

L'allegra atmosfera che crea la canzone nella mia testa si contrappone alla scena davanti ai miei occhi: quattro ragazze che hanno appena finito la loro audizione sono in lacrime. Le osservo mentre corrono verso i loro genitori. "Io volevo solo incontrare Ultimo"- sento pronunciare da una ragazza tra un singhiozzo e l'altro.
"Ma amore smettila, sei troppo fissata"-le risponde la madre.
Continuo a chiedermi se la calca di persone davanti a me siano venute solamente per questo "Ultimo".
Non ci faccio caso, e cerco di concentrarmi sul pezzo che tra poco devo cantare chiudendo gli occhi.

"Scarlett Diamanti, è il suo turno".
Osservo un'ultima volta le crepe sul soffitto e noto che vicino c'è anche una ragnatela.
Inspiro e mi avvicino alla porta delle audizioni...

*Spazio autrice*
Ciao a tutti!
Premetto che non mi ritengo una scrittrice, scusatemi per gli eventuali errori. So già che esistono molte storie di Ultimo, infatti ero indecisa se cominciarla o no ma alla fine ne avevo bisogno.
Proverò ad aggiornarla quando posso...
Grazie e fatemi sapere se inizia a piacervi :3

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