Capitolo 10

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~Tra le volte in cui sbagliavo ed io sbagliavo, lo so
Che è sbagliando che ti ho persa e so che risbaglierò~

*Vi consiglio verso la fine del capitolo di leggere ascoltando "se ne va" di Fadi :)*

*Scar's pov*
Prima di uscire dall'auto apro la busta che mi ha dato Astrid. Mi ha chiamato di continuo in questi giorni e io riattaccavo senza esitare.
C'è un foglietto con un indirizzo, delle foto, un rosa nera disegnata e una collana con un ciondolo cui sono incise delle iniziali "A.D.".
Capisco subito che sono le iniziali di mio fratello Assaf.
Poi leggo il foglietto con le spiegazioni.

"La rosa nera è il simbolo della setta, l'ho vista tatuata sul braccio di ogni membro, l'indirizzo non è certo Scar ma è qualcosa.
Tuo fratello la sera che l'ho vista ha perso questo ciondolo e qui ti lascio le foto scattate quella sera,
Astrid~".

Lentamente sfoglio le foto. Ci sono un gruppo di ragazzi in un parcheggio che si scambiano dei pacchetti con dentro dei cristalli con un altro gruppo.
Osservo bene i loro volti, i vestiti per cercare il suo viso. Quando finalmente lo trovo realizzo che è cambiato e non tornerà mai come prima, il fratellino che mi faceva il solletico e mi rubava i vestiti non c'è più. È diventato più muscoloso, ha dei serpenti tatuati sul braccio oltre alla rosa nera. Ha delle catene ai jeans ed è lui che scambia la merce. Capisco che quello che stanno scambiando sono cristalli di metanfetamina dal colore azzurro intenso, blu come il cielo, blu come i suoi occhi.
Per un attimo ho paura, paura di mio fratello, paura della mia stessa famiglia.
Dopo la morte di nostro padre, Assaf aveva iniziato a non studiare, a frequentare brutti giri, a fumare...io non gli davo le giuste attenzione siccome dovevo prendermi cura della nonna.
Eravamo rimasti solo io, mio fratello e la nonna nella nostra famiglia...solo noi. Ma questo "noi" presto diventò un "io".

Mi rifaccio la coda, faccio un bel respiro e scendo dall'auto quando nell'aprire la portiera rischio di far schiantare qualcuno, qualcuno che non avrei voluto incontrare oggi.
"Ma me vuoi ammazza'!"-urla Niccolò.
Non gli rispondo e mi incammino verso il negozio, decido di fare un'altra strada perché non capisca dove sto andando.
"Aooo aspettame!"-sento gridare.
Ignora Scar, ignora.
In pochi secondi è vicino a me che cerca di tenere il mio passo.
"Scarlett ti puoi fermare perfavore"-
"Scar!"-
Decido di fermarmi e guardarlo per la prima volta oggi.
"Che vuoi? Che c'è?"-
"Ieri ero ubriaco"-si toglie gli occhiali da sole. Lo osservo fare quel gesto in silenzio.
È pomeriggio inoltrato ormai e il tramonto ci circonda, l'aria tiepida e il sole che illumina i lineamenti del suo viso lo rende ancora più bello.
"L'ho notato"- accenno un sorriso, non ho voglia di litigare.
"Scarlett non è stato maturo il mio atteggiamento, ti prego di scusarmi. La chiamata era importante e non l'avevo capito. Sai, io sono impulsivo e non nego che mi hai infastidito e manco poco ma tu sei dentro la mia testa sai? Sei sempre qui"- dice indicandosi la nuca- "sempre qui dentro Scar!" -"Impazzisco, vedi anche adesso adesso non trovo le parole, il mio cuore è a mille"-sorride girando la testa per un attimo poi prende la mia mano e la mette sul suo petto mentre mi osserva -"lo senti?"- dice con gli occhi un po' lucidi cercando una mia risposta, un cenno.
"Lo senti Scar?"- ripete con voce roca e mettendo una coccia di capelli che mi era caduta dietro l'orecchio.
Io abbasso lo sguardo imbarazzata e riesco solo a pronunciare -"ho lasciato l'Honiro Nic"-cerco di scostarmi ma lui stringe più forte la mia mano.
"Dimmi che non l'hai fatto a causa mia"-il suo tono è calmo e mi impaurisce un po'.
"Non è per te Nic, tranquillo"- cerco di nuovo di lasciare la sua mano ma lui in tutta risposta accorcia le distanze e mette l'altro braccio sulla mia schiena.
"Scar ho bisogno di te per il mio tour, ho pensato potresti fare da violinista"-
"Nic..."-guardo altrove.
"Lo so, hai bisogno di tempo per pensarci ma vedrai che ti piacerá"-
"Nic io devo andare via, devo scappare"-gli dico mentre lui è concentrato sulle mie labbra.
Mi morsico il labbro inferiore.
"Via dove Scar? Mi odi così tanto Scar? Il mio cuore è fragile sai?"-la sua voce è sempre più roca e profonda, le pupille dilatate.
Mentre si avvicina ancora più a me io arretro di un passo e rischio di cadere quindi mi afferro di più a lui e lo abbraccio. Un abbraccio che dura minuti,
intenso, dove il suo profumo diventa per un attimo casa.
"Nic non odiarmi ti prego"-pronuncio vicino al suo orecchio-
"Hai scelto una ragazza troppo complicata Nic"-dico infine inspirando.
"Non mi abbandonare Scar"-ripete stringendomi più forte.

Con uno strattone lo scaccio via e corro verso la mia auto. Dallo specchietto vedo che corre verso di me urlando il mio nome mentre io accelero. Si mette le mani nei capelli, poi sul viso strofinandosi gli occhi, poi gira su se stesso mentre la gente lo osserva e due ragazzine gli chiedono una foto...
Addio Nic, devo prima risolvere questo casino. Tu meriti di meglio, meriti di vivere quei palchi, meriti tutto Nic.







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