Capitolo 25

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Scar's pov

Di Niccolò nessuna notizia, messaggio e chiamata.
Solo qualche storia su Instagram forse perché arrivassero a me.
Non gli chiederò ancora scusa, ho imparato a far scivolare via gli atteggiamenti delle persone, a pesare le parole.
Ho imparato a diventare sorda quando la gente voleva parlarmi in quel modo assurdo, senza filtri.
Non mi sono mai scusata nella mia vita credo, ho sempre dimostrato di esser pentita con i gesti anche se non lo sono mai stata veramente.
Perché nessuno poteva comprendermi, nessuno vivere nel mio dolore. Nessuno aveva provato a essere me.
Per quanto arrogante, testarda sia sembrata a volte, io non me ne sono mai pentita.
Chi l'ha deciso che devo mostrarmi gentile e carina in qualsiasi situazione?
"Se prendi il controllo delle tue emozioni prenderai il controllo della tua vita"- lessi su un libro una volta. Ma ancora cerco la credibilità di queste parole.
Io credo che la rabbia sia l'emozione più forte e bella che esista.
La rabbia dell'incomprensione.
Non bisogna mai cercare di controllarla ma farla uscire, darle spazio, una casa.
E come si fa in una casa, prendersene cura.
L'incomprensione, il vuoto mi è sempre stato amico. Il vuoto ha sempre significato per me cercare fino in fondo. Buttarsi fino in fondo per trovare un terreno.
E quando l'ho trovato, il terreno, l'ho coltivato. L'ho coltivato perché crescessero piante e alberi di saggezza.
L'ho coltivato con le mie passioni, con le ore passate nel silenzio e nelle voci di chi mi stava accanto.

Ma in tutto questo nonostante la mia indifferenza, la risposte mancate di Niccolò mi fanno preoccupare.
Continuo a chiedermi perché si sia chiuso in bagno senza spiegazioni. Aspetto vestita sul mio letto che la sveglia suoni. Mi sono alzata un'ora prima.
Guardo le crepe del soffitto concentrata.
Le crepe ci sono sempre nelle mie case preferite. Quella della Honiro, la mia, quella della nonna.
Sono uno squarcio che non deve mai mancare. Cicatrici che non si possono cancellare.

Suonata la sveglia mi alzo e passo la mia giornata nello Studio.
Ma il pensiero di Niccolò continua a tormentarmi.
Cosa ho sbagliato?
- Scar! Scar! Mi stai ascoltando?-
Domenico sciocca le dite davanti a me .
- sì certo  dicevi?- abbozzo un sorriso.
- Vuoi andare in radio?-
Ci penso un po' fissando il mio caffè che continua girare negl'angoli della tazzina.
-che radio?-
-Deejay-
-ve bene-
Forse andando in radio riuscirò a smuovere i miei pensieri e non pensare a Niccolò.
-oggi alle quattro madame- ridacchio nell'udire questo nomignolo. Ognuno ha il suo.
-ah dopo Domé-

Torno a casa dai miei libri. Non posso lasciarli a metà.
Metto un po' di musica rilassante, il solito blues misto jazz che non stanca mai.
Quindi vado verso la libreria che ho costruito negl'anni, la mia libreria.
Prendo il libro che avevo lasciato leggermente fuori dallo scaffale.
Lo sfoglio un attimo per cercare il segno.
Mi giro.
Due braccia circondano la mia vita facendomi sussultare.
Niccolò posa il suo dito sulle mie labbra guardandomi.
Poi si avvicina sempre più avvolgendomi in un bacio. Quanto mi sono mancate le sue labbra, le sue fottute labbra. I suoi gesti delicati sul mio corpo. Sento quanto mi vuole, come ogni suo bacio.
I dubbi si sciolgono con un bacio.

Quindi ci staccacchiamo. Labbra gonfie e pupille grandi.
Le sue mani sul mio sedere e la mia schiena schiacciata alla libreria.
- ciao Scar- dice con voce roca.
- la vacanza non finiva tra qualche giorno?-
- forse - sorride.
- e hai abbandonato gli altri così per venire da me?-
- abbandonato è una parola grossa-
All'improvviso suona la sveglia che mi ricorda l'appuntamento in radio.
Niccolò sembra non interessarsene infatti si avvicina ancora più alle mie labbra per assaporarle di nuovo.
- Nic...- sussurro mentre bacia il mio collo.
-mmh-
-nic devo andare in radio-
Continua a baciarmi il collo fino a mordermelo.
- mmmh resta con me-
- puoi venire a sentirmi se non t'annoi-
Lui continua a modermi il collo e sento che sta per farmi un succhiotto.
Se arrivo in radio con una macchia rossa sul collo lo pesto.
Quindi mi giro rivolgendoli la schiena e rimettendo apposto il libro sullo scaffale, lettura rimandata a dopo.
Ma girarmi è stato solo un errore perché le labbra di nic si appoggiano sulla mia spalla e continuano poi verso il collo.
Fa scivolare le sue mani su tutto il mio corpo, sfiorando anche i miei seni.
Mi giro con l'intento di farlo smettere.
Anche se passerei tutta la sera con lui.
Lui sembra assuefatto dal mio corpo e come se l'avesse bramato da giorni e lo vedo dai suoi occhi che mi scrutano, che vogliono leccare e assaporare le mie labbra ma ancora più il mio corpo.
Le sue mani sotto la mia maglietta continuano a viaggiare sul mio corpo passando dai miei fianchi al fianco del seno. Cerca più volte di passare sotto il reggiseno ma è legato stretto. Bacia il mio collo forse per confondermi di quello che vuole fare. In men che non si dica sbottona i miei jeans e tira in basso la cerniera.
- Scar lasciati andare - sussurra al mio orecchio.
- Nic io...-
-ssssh lasciati andare. Ti piacerà Scar, tu lasciati andare, fidati- sussurra sempre con voce alternando le parole ai baci sulla mandibola.
Io non capisco cosa intenda fare, non riesco più a fare un pensiero razionale. Ho dimenticato completamente riguardo la radio, tutto.
Cosa sta succedendo?
Io non riesco a capire perché non riesco ad avere il controllo del mio corpo.
Con movimenti che durano un'eternità Niccolò accarezza ancora una volta i miei fianchi.
Poi mi guarda cercando una risposta ma non riesco a connettere e non rispondo.
Le sue dita entrano dentro di me e i gemiti senza paura si sentono in tutta la casa. Mordo più volte il labbro imbarazzata ma ogni volta che lo faccio Niccolò lo bacia.
- Solo io ti posso fare sentire così Scar- sussurra nel mio orecchio mentre con movimenti veloci mi fa gemere.
- Le tue labbra mi appartengono, il corpo anche- continua.
-puoi baciare chi vuoi ma comunque rimani mia- morde il collo, osservandomi ogni tanto.
Non riesco a rispondere, riesco solo a fare movimenti scombussolati in balia del piacere.
Le sue dita si muovono esperte, sanno entrare dove nessuno è riuscito ad accedere.
- Così Scar, lasciati andare - sussurra dopo l'ennesimo gemito trattenuto.
- sei bellissima quando vieni per me-
Non credo di essermi mai sentita così poco imbarazzata e apprezzata in situazioni del genere, forse perché non ho mai amato nessuno prima di Niccolò. Forse perché le mie relazioni erano in fondo superficiali.
All'improvviso Niccolò esce da me lasciandomi con i capelli scompigliati e il respiro pesante.
Senza il tempo di pensare mi sbatte ancora una volta alla libreria, facendo cadere dei libri, appropriandosi delle mie labbra e del mio corpo.
Quando vuole rimettere le sue dita nella mia natura squilla il telefono.
Mi riprendo in fretta e vado a rispondere. Sono in ritardo per l'appuntamento della radio. Mi affretto a scendere lasciando Niccolò ancora lì sulla libraria con le labbra gonfie.
Appena metto in moto l'auto ecco che la portiera del passeggero si apre.
Passiamo un pomeriggio tranquillo parlando del mio album e poi finendo per parlare anche con Niccolò che all'inizio mi guardava fuori in corridoio.
- ma quindi è finita con Federica?-
- certo- risponde deciso all'intervistatore.
- e invece lei chi é ?- chiede mostrando una foto in cui Niccolò balla con una ragazza bionda in un pub a Miami.
- Nessuno-
Cerco di trattenermi. Non voglio rovinare l'intervista anche se molto impertinente.
Cambiamo discorso e dopo pochi minuti l'intervista finisce.
-grazie Ultimo per esser passato qui a radio Deejay-
Mi tolgo le cuffie e corro verso un bagno ma vengo strattonata per il braccio da Niccolò.
- non mi toccare!- cerco di raggiungere il bagno ma Niccolò mi racchiude sempre tra le sue braccia mettendomi al muro.
-Scar non ci siamo baciati né nulla-
- non mi interessa! - lo fisso decisa.
- ti prego di credermi, abbiamo solo ballato - mi guarda.
- Adriano è testimone - tira fuori il cellulare per cercare il suo numero ma lo fermo.
- non mi cercare- lo strattono e raggiungo la mia auto con poche falcate.

Honiro// ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora