Capitolo 21

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Scar's pov

Il mare della costa Amalfitana si estende attorno a noi.

Per quanto riguarda le vacanze io e Niccolò abbiamo gli stessi gusti: adoriamo il mare, le barche ma soprattutto le montagne.

Vorrei anche organizzare una settimana sulle Alpi a mie spese per sdebitarmi con lui di questa magnifica vacanza ma rischio di correre troppo.

Quindi mi sdraio sulla prua con un libro in mano.

<Amore hai visto i miei occhiali?>-

<No>-non alzo lo sguardo dal libro. L'ombra del corpo di Niccolò mi copre tutta quindi decido di interrompere la lettura sbuffando. Ha le braccia incrociate e un'espressione buffa in faccia.

<Che ce?>-

<I miei occhiali ce li hai adosso tu>- ce ne ha mille paia, cosa gli cambia?

<Già>-

<Sono i miei occhiali Scar>-

<Lo so>-

<che cerco da mezz'ora>-

<Oh poverino>-

<Ridammeli>-

<E dopo come mi riparo dal sole? Col libro?>-

<Alzi il tuo bel culetto e vai prenderti i tuoi occhiali>-

<Noo sto bene dove sono>-

Abbasso gli occhi per continuare a leggere.

<Bene! Stasera niente coccole>-scoppio in una risata

<Oh voglio proprio vedere come mi resisterai>-

Mi chiude il libro in faccia e se ne va con le braccia incrociate. E' anche questo il bello di stare con Niccolò, non siamo una di quelle coppiette che si sbaciucchiano tutto il giorno e si dicono mille promesse e paroline d'amore. Noi abbiamo un modo tutto nostro di amarci.

Il tempo vola e finisco il libro.Racconta di un uomo partito per la Cina durante la guerra e ne descrive tutti i particolari del posto. Subito mi viene voglia di andarci con Niccolò, dev'essere bellissima.

Mi incammino per mangiare qualcosa quando sento Nic parlare al telefono.

<Ricordatevi della scommessa e preparatevi la tinta gialla. Non vedo l'ora di vedervi con na carbonara in testa>- dice ridendo e riattacca.

<Che scommessa?>- chiedo curiosa.

<Niente di chè>-

<Dai voglio sapere>-

<forse se mi ridai gli occhiali telo dirò>-dice con tono finto arrabbiato.

Quindi mi avvicino a lui, gli metto lemie mani fredde sotto la maglietta e inizio a massaggiargli il petto per poi scendere sempre più in basso.

<Che scommessa?>- chiedo con voce sensuale a due centimetri dalle sue labbra.

Lui si trattiene un gemito quando sfioro l'elastico dei boxer.

<Non funzionano con me questi giochetti Scaaaar... aaaaah>- emette un gemito.

Inizio a baciargli il collo lentamente e lo faccio sedere sul divano dietro di lui.

Mi metto a cavalcioni sopra di lui egli prendo le mani per appoggiarle sul mio sedere.

<Dai...> dico tra un bacio e un altro

<Dimmelo> gli soffio sul collo mentre lui fa di tutto per trattenere un altro gemito e io sorrido soddisfatta.

<Sei il diavolo in persona>-riesce a pronunciare

<Che ti farà andare in inferno se non parli>-sussurro sulle sue labbra.

<Ma non ti piacerà dai Scaaaaa....aaaah>-altro gemito.

Ci rifletto un po' e mi ricordo che spesso nelle scommesse centra Adriano.

Mi alzo lasciandolo con un ringonfiamento sul divano mentre sorrido soddisfatta.

Due braccia però mi prendono il cellulare da dietro.

<Hey ridammelo!>-

<domani escono i biglietti del tour>-finalmente si decide di spiegarmi la scommessa mettendosi il mio cellulare in tasca.

<Io e gli altri scemi abbiamo scommesso che se la gente compra almeno 100 000 biglietti in soli ventiquattr'ore allora loro dovranno farsi biondi, se non succede dovrò farmi biondo io>-

Mi viene naturale scoppiare in una risata.

<Da che parte stai?>-mi chiede con tono di sfida. Ci penso su un po', centomila sono davvero tanti e potrei fare qualche calcolo probabilistico ma non ho abbastanza dati che mi consentano di intuire cosa avverrà domani quindi opto di stare dalla parte dei nostri amici. Centomila sono troppi mi ripeto mentalmente...

<Dalla parte dei nostri amichetti>-sorrido beffarda.

<Non vedo l'ora di vederti bionda>-sorride a sua volta.

<Sogna superstar, sogna>-

Ceniamo insieme e più volte Niccolò ha cercato di prendersi i suoi occhiali ma io sono sempre riuscita a fermarlo. A volte sembriamo dei bambini che si battibeccano a vicenda per un giocattolo ma sono queste le piccole cose che ci uniscono..

Verso sera decido di mettermi un intimo con una canottiera di pizzo apposta per provocarlo.

Quando esco dal bagno è già disteso sul letto con il cellulare in mano.

Alza lo sguardo, mi osserva mentre io mi reggo sullo stipite della porta.

Continua ad osservarmi.

Silenzio.

Continuamo a guardarci.

Silenzio.

Appoggia il cellulare sul comodino lentamente ma nel farlo gli cade sul pavimento.

Scoppio in una risata tanto da inarcare  la testa.

Prende un cuscino e me lo tira addosso.

<Scema è colpa tua se mi è caduto!>-

Mi infilo sotto le coperte e nel farlo mi accoglie tra le sue braccia iniziando a baciarmi il collo, il mio tallone d'Achille...

<Stasera niente coccole>- dico imitando il suo tono di stamattina.

<Non è colpa mia se ti vesti così>-

<Così come?>-alzo un sopracciglio.

<Lo sai>-

<No, non lo so>-

Continuamo a baciarci e parlarci tuttala sera come facciamo da tempo ormai.

Non facciamo l'amore, non sono pronta.Anche se Niccolò ha sempre cercato di invogliarmi a farlo, ho bisogno che i miei lividi e ferite spariscano finché non mi sentirò a mio agio con il mio corpo come prima. E lo ringrazio anche per questo, riesce sempre ad aspettarmi..

<Ti amo>- mi dice baciandomi la fronte.

<Anch'io Nic>-

e ci addormentiamo con il suono del mare in sottofondo.








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