Capitolo 27

914 27 3
                                    

*anzi Scarlett me la immagino così↑↑↑
(bionda ancora per poco)*

Scar's pov

<Buongiorno signorina>- mi sveglio con una scia di baci sulla schiena.
<Buongiorno>- sorrido.
Lo fisso mentre percorre con le sue labbra il mio corpo.
<I lividi stanno sparendo>-sussurra mentre ne accarezza uno.
<Vedo>- sorrido.
<Scar ti devo chiedere una cosa>- dice mentre si avvicina alle mie labbra, schiacciandomi con il suo peso.
<Dimmi>-
All'improvviso suona il telefono e mi affretto a rispondere, è mio fratello.
<Hey mi hanno rilasciato>- sorrido mentre Niccolò mi osserva con la fronte corrugata.
<Ti passo a prendere ok?>-
<Ti aspetto>-
Faccio un salto di gioia, finalmente.
Niccolò continua a non capire, io corro in bagno per prepararmi lasciandolo coi dubbi.
Mi ricordo che ho lasciato l'auto nel campo dei girasoli, merda!
<Mi accompagni in carcere perfavore?>-gli chiedo senza pensarci.
<Eh?>-
<Accompagnami in carcere e basta>-dico chiudendo la porta del bagno.
< Miraccomando dopo non diventare una specie di uomo muscoloso come si vede nei film>-
<Ah ah spiritoso>-
<Lo sono già comunque>-gli urlo dal bagno.

Dopo avermi chiesto piú volte cosa devo fare in carcere e dopo avergli risposto che non c'è nulla di cui preoccuparsi altre tante volte, finalmente montiamo in auto.
Abbraccio mio fratello appena lo vedo e lo presento a Niccolò.
Noto subito un certo astio tra i due, soprattutto da parte di Assaf.
D'altronde non ha una vita normale da molto tempo e si è abituato a mettersi in guardia con tutti.
In auto rimaniamo per un po' in silenzio.
<Quindi tu sei?>- chiede mio fratello guardando Nic.
<Il suo fidanzato>- risponde sorridente.
<Da quanto?>-
<Circa un mese>- rispondo io.
<Che lavoro fai?>- gli chiede come fosse un interrogatorio.
<Canto>-
<Ne ho visti parecchi di cantanti che mi pagavano la droga >- dice con una risata amara. Guardo Nic, spero non perda le staffe.
<Facevano un'intervista e poi andavano dritti dritti da me>-altra risata.
<Un concerto e poi venivano da paparino>- dice sempre con una risata amara. Mi convinco sempre più che ho uno sconosciuto in auto.
<Probabilmente non amano il loro lavoro>- risponde calmo Nic.
<ah no non credo>-
<Loro lo amano, eccome se lo amano>-
<Ma ancora di più amano la fama e se per cinque minuti qualcuno non gli fa una foto o non gli mettono un like hanno bisogno di un po' di polverina>-
<Assaf smettil..>- ma Nic mi ferma.
<No, no ...ha ragione. Molti sono così>-
<Ma non tutti>-puntualizza.
<Tu non sei da meno. Scar perché usa gli occhiali anche se è nuvoloso secondo te? Per il sole? >-sputa acido.
<Assaf perfavore...>-
<È perché gli dà fastidio la luce, ai drogati dà sempre  fastidio la luce>-
<Ragazzí io  non mi drogo>-sbotta Nic.
Io resto però paralizzata dalle parole di Assaf, il suo ragionamento non fa una piega.
Nic mi osserva mentre guardo un punto nel vuoto.
Forse cerca che rimproveri mio fratello ma quello che mi ha detto forse non è del tutto sbagliato.
<Scar non crederai mica a tuo fratello spero>- ride amaro mentre mi guarda per un attimo per poi riguardare la strada.
<Non lo so Nic>-
<Scar io non mi drogo..sì in passato mi sono fatto qualche canna lo ammetto ma ho smesso. Oltre le sigarette, non fumo più altro>-
<Scar ne ho visti di drogati, non crederlo>- mi dice accanto al mio orecchio mio fratello.
Arriviamo a casa mia. Io scendo velocemente.
Entra prima mio fratello e poi Nic che rimane sullo stipite senza nemmeno togliersi la giacca.
Faccio accomodare Assaf nella stanza degl'ospiti e lo lascio riposare per un po'.
Torno in salotto per cucinare la cena.
Niccolò resta sempre lì fermo ad osservarmi mentre restiamo in silenzio.
Vado a lavare la verdura nel lavandino quando mi giro me lo ritrovo a un palmo dal mio seno.
<Io non mi drogo Scar>-sussurra mentre appoggia le mani accanto ai miei fianchi.
<Perché tieni sempre gli occhiali allora?>-
<Perché il mondo mi fa paura se lo vedo senza occhiali>-
Se li mette sulla testa per mostrarmi i suoi bellissimi occhi color Nutella.
<Ma di te no>-aggiunge.
<Dovresti>-sorrido maliziosa.
Si avvicina per rubarmi un bacio che poi approfondisce incastrando le sue dite nei miei capelli.
Automaticamente appoggio la mani dietro il suo collo e con un movimento veloce mi fa sedere sul piano della cucina.
Mi attira a se e sento il suo rigonfiamento addosso ai miei jeans.
<Tu sei la mia droga se non l'avevi ancora capito>- sussurra sulle mie labbra.
Come posso non amare questo ragazzo?
Ho uno zoo nello stomaco.
<Se scopro che ti droghi ti spezzo ogni paio di occhiali che hai e ti metto la faccia contro il sole superstar>-sussurro sulle labbra guardandolo dritto.
Lui ride e mi cattura di nuovo le labbra in un bacio.
<Dai non sul piano della cucina>- sento la voce di mio fratello dietro di noi.
Ci ricomponiamo in un nanosecondo.
<Perfavore, non voglio drogati a casa mia quindi esci coso>- ricomincia.
<Assaf questa è casa mia e lui rimane>-incrocio le braccia.
<Scusa sorellina è anche mia adesso e se vuoi vedere il tuo fidanzatino senza un graffio meglio che se ne vada>- sorride beffardo.
<Assaf smettila okay?>-gli urlo addosso.
<Tu mi deludi, guarda con chi ti sei messa>- indica Niccolò.
<E tu non ti rendi conto della persona che sei diventata >- dico tutto d'un fiato.

<Almeno io ho fatto i milioni, tu vivi ancora in una catapecchia>-
<Come se m' importasse dei soldi!>-urlo.
Niccolò in tutto questo tempo  rimane dietro di me. Mi giro un attimo per guardarlo e ha la bocca leggermente spalancata.
<Ragazzi forse è meglio che vada>-dice a voce bassa.
<Bravo!>- risponde velocemente Assaf
<No!>-urlo subito dopo io stringendo la mano di Niccolò.
<Scar, è giusto che tu rimanga un po' con tuo fratello>- dice calmo.
<Vai fuori Assaf!>-urlo
<Wuao! Proprio coerente con quello che dici>-
<Se c'hai i milioni perché non ti trovi una casa?!>- dico senza pensarci.
Non risponde, fa un ghigno. Prende la giacca e se ne va sbattendo la porta.
Cosa credevo? Di cambiarlo?
Mi illudo facilmente..

Mi bevo un bicchiere d'acqua mentre appoggio un braccio sul lavandino e abbasso la testa.
Sento lo sguardo di Niccolò bruciare su di me.
<Mi dispiace..>- sussurro.
<Ha un caratterino il ragazzo devo dire..>-ironizza.
Sbuffo scuotendo la testa.
Niccolò si avvicina e sposta i miei capelli pendenti dietro l'orecchio.
<Non so mai...>- non riesco a finire la frase, è complicato parlare della mia famiglia, sempre.
<Vieni qui>- mi gira e mi prende a mo' di sposa per sedersi sul divano con me sopra.
Mi bacia la tempia più volte.
<Non lo avrò mai più indietro Nic>- trattengo un singhiozzo.
<Ehy>- mi sussurra.
<Le persone cambiano ma l'importante è che tu non ti perda Scar>-
Riesce sempre a calmarmi.
<Lo avrai indietro solo dalli tempo come qualcuno mi ha insegnato a fare>-sorride accarezzandomi la guancia.
Mi esce una piccola risata, sono io quella che chiede sempre tempo.
<Nostra madre ci ha lasciati quando avevo poco più di otto anni>-non so dove mi escano le parole.
<Nostro padre è morto di crepacuore e un cancro quando avevo diciassette anni>-
Continua ad accarezzarmi e ad ogni frase darmi un bacio sulla fronte.
<Poi è morta la nonna>- guardo in basso.
<Mi dispiace>-sussurra.
Alzo lo sguardo per osservarlo meglio, sembra mi guardi con comprensione.
<Non voglio fare la vittima, non lo sono mai stata. Io ho superato tutto ma vedere mio fratello così mi spezza>-
<Sono sicuro che stia cercando di starti vicino più di quanto pensi>-

<Com'è avere una vera famiglia?>-chiedo sorridendo.
Lo lascio spiazzato dalla domanda.
<Se vuoi te la presento>-
<Non vedo l'ora>-sorrido allegra.
Mi racconta di suo padre, sua madre, la donna che gli è sempre stato accanto e ha creduto in lui,  dei suoi fratelli e Valerio che ha avuto problemi di salute, della nonna e di alcuni momenti belli passati insieme.
Parla tutto con gli occhi di un bambino, felice. E nelle sue parole mi immagino anch'io una famiglia come la sua, dev'essere bellissimo...

Finiamo per guardare un film abbracciati.
Ridiamo e scherziamo per tutta la serata fino a quando Nic sempre a mo' di sposa mi porta a letto.
<Scar sfogati quando vuoi>- mi sussurra all'orecchio.
<È bello sapere che sono l'unico che conosce certe cose di te>-
Le mie guance si colorano di rosso.
Passa a baciarmi il collo e va sempre più giù alzandomi la maglietta.
Senza accorgemene in tempo infila le sue dita sotto le mie mutandine mentre mi copro il viso con le mani per l'imbarazzo.
<Lasciati andare Scar>-pronuncia mentre toglie le mie mani.
Prendo tra le mani il lenzuolo mentre trattengo i gemiti.
<Dí il mio nome>- mi chiede sempre accanto al mio orecchio.
All'ennesimo gemito sussurro un 'Nic' e ci addormentiamo abbracciati.




Honiro// ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora