ένας

6K 423 148
                                    

Taehyung aveva fisicamente 14 anni, già allora era bello come un raggio di luna. Si trovava dietro ad un albero, ad osservare il dio della guerra,Jungkook, allora aveva un'età fisica di 17 anni. Tutte le dee erano attratte da lui, come insetti con la luce.  Taehyung quasi l'odiava. Non poteva sopportare che un individuo simile respirasse la sua stessa aria. Lui oltre a essere il dio della luna, della caccia e della natura era anche il dio della verginità e non poteva sopportare ciò che faceva Ares.  Una volta era andato addirittura dal sommo Zeus per farsi dare ragione, convocando anche l'altro ,che però semplicemente non si presentò con grande impertinenza. Credeva di odiarlo, quando invece si rese conto del contrario; l'amava, l'amava e come. Se ne accorse un giorno, quando inciampò nei suoi stessi piedi, il dio riuscì a prenderlo in fretta. Può sembrare una stupidaggine, ma Artemide non provò mai dei brividi così forti. Gli piaceva, nonostante non volesse ammetterlo fermamente a se stesso. 

Erano passati anni d'allora, entrambi erano diventati 'dei adulti', la bellezza di Taehyung era fiorita come un fiore stupendo, una creatura incantevole , mentre Jungkook rappresentava sempre una calamita per qualsiasi essere vivente. Un giorno si trovarono al tribunale degli dei, Jungkook era seduto affianco alla dea della bellezza, e senza farsi notare troppo si tenevano per mano. Taehyung si trovava dal lato opposto, tra suo fratello Apollo, dio del sole e delle arti,  e Atena, dea della saggezza e della causa giusta.  Il tribunale degli dei si teneva ogni settimana, soprattutto per discutere di ciò che il fato prevedesse per gli umani e cose del genere. Taehyung, mentre il padre degli dei parlava, era distratto a guardare le mani intrecciate dei due di fronte a lui, Jungkook aveva iniziato ad accarezzarle la mano con il pollice e lei arrossì. Lalisa, dalla mente acuta, si accorse dello sguardo di Taehyung, puntato sui due. Senza farsi vedere, da Hoseok in particolare, gli sussurrò qualcosa all'orecchio. 

<Tutto bene?> chiese gentilmente, posando una mano sulla spalla dell'altro, coperta dal chitone color bianco immacolato. Taehyung si voltò verso la dea ed annuì, rivolgendole un piccolo sorriso. Guardò poi il fratello, assicurandosi che non si fosse accorto di niente. Hoseok, dio del sole, odiava profondamente Jungkook e non voleva assolutamente che il suo dolce fratellino gli si avvicinasse o gli rivolgesse. Naturalmente non sapeva dell'amore provato da Taehyung. Pochi lo sapevano, Atena compresa. Hoseok guardava spensierato verso Namjoon, che continuava a parlare della condizione dei mortali. Fortunamente non si era accorto di niente.  Cercò di non guardare Jungkook e quando quell'incontro finì, potè finalmente tirare un sospiro di sollievo. Hoseok, quando si alzarono mise un braccio attorno le spalle del fratello minore. 

<Finalmente è terminato, non potevo più sopportarlo...> disse sbuffando. 

<Già...> aggiunse Taehyung senza dire nient'altro. Uscirono dal gigantesco tempio.

<Ti va di andare ai bagni a rinfrescarci?> domandò il dio dai capelli arancioni. Tae annuì, quando subito dopo davanti ai due si mise Atena. 

<Taehyung posso parlarti un attimo?> 

<Si, fratello, ti raggiungo subito, tu vai intanto.> il dio Apollo annuì e si allontanò dai due. 

<Ti piace ancora, non è vero?>chiese Lalisa, al biondo che quasi aveva gli occhi lucidi. Si morse il labbro e annuì un'altra volta, incapace di parlare per non rischiare di iniziare a piangere.  L'espressione di Atena si rattristò nel vedere il viso di Taehyung, in quelle condizioni, lo abbracciò calorosamente, muovendo la mano sulla sua schiena. 

<Cos'è successo?> la curiosa dea della bellezza, notando l'abbraccio si mise in mezzo. Atena finse un sorriso.

<A quanto pare Taehyung ha trovato un cervo morto nel bosco...> sussurrò. Taehyung l'osservò, un'attrice perfetta in tutte le sfaccettature. 

<Oh, mi dispiace.> disse Afrodite rivolgendosi a Taehyung.  

<Grazie...>sussurrò.

<Io vado ai bagni, perdonatemi... Ci vediamo stasera al banchetto...> 

Arrivato alla grande vasca, in quello splendido edificio, si spogliò, per poi immergersi in quelle acque calde. Non era arrivato ancora nessuno, perciò poteva godersi quel momento in pace divina. 

<Ma guarda chi c'è qua!> disse una voce. Taehyung aprì gli occhi che in precedenza teneva chiusi, cercando di rilassarsi. Davanti a lui, o meglio dal bordo opposto della vasca c'era la figura imponente di Jungkook. Artemide divenne rosso. 

<Che ci fai qui?> chiese severo. Non poteva assolutamente rivelare i suoi sentimenti al dio, doveva continuare a trattarlo come ha sempre fatto. 

<Sono venuto a fare un bagno anche io, ti inquieta?> il suo tono nei suoi confronti era come al solito sarcastico. Iniziò a togliersi la veste che indossava, facendo voltare Taehyung verso la sua destra. 

<Non mi inquieta, basta che tu stia il più lontano possibile...> era così difficile. Voleva rivelare ciò che provava, ma non poteva...

<Ah, è così? Non vuoi la mia dolce compagnia?> Taehyung guardò verso l'acqua scuotendo la testa, facendo ridere il dio della guerra. 

<Che c'è Taehyung? Ti vergogni di vedermi nudo? Credo sia scomodo essere anche il protettore della verginità. > lo provocò. 

<I-io... ti disgusto solamente.> sperava che l'acqua riuscisse a coprirlo propriamente. Sentì uno schizzo d'acqua. Jungkook si era appena tuffato. Taehyung cercava di vederlo ma niente, l'acqua era coperta da schiuma profumata, era impossibile vedere qualcosa. Si attaccò al bordo della vasca. Jungkook torno in superficie proprio davanti a lui. 

<Allontanati!> esclamò Taehyung appiattendosi ancora di più sul bordo. Non poteva uscire dall'acqua, era praticamente nudo. Jungkook non lo ascoltò minimamente, bensì si avvicinò ancora di più a lui, fino a che entrambi potessero sentire il respiro degli altri sulla pelle. 

<Ti disgusto così tanto?> domandò, accarezzando con il dorso della mano il viso del biondo, che socchiuse le labbra. Non riusciva a parlare. Perchè stava facendo quello? Taehyung allontanò il viso dalla sua mano. 

<N-non osare toccarmi!> cercò di incutergli timore. Ci sarebbe mancato poco e non sarebbe riuscito a trattenersi.  Un'altra risata lasciò le labbra del moro. La sua mano si posò sulla vita del dio della luna che sussultò al contatto. 

<Il tuo corpo dimostra il contrario invece.> gli sussurrò all'orecchio sensualmente. 

<Ares, allontanati immediatamente da lui.>

Okay, questo è il primo capitolo. Non ne sono tanto soddisfatta, comunque ci provo.

Greek Gods. KOOKV [ITA] Where stories live. Discover now