Τριάντα πέντε

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Questo non è l'ultimo capitolo pt. 2.

Taehyung aveva tre anni. Si sedette comodamente sulle cosce del padre, appoggiando la schiena al petto di Zeus. Taehyung era felice, quello era uno dei pochi momenti che poteva passare con suo padre. Gli venne improvvisamente in mente, ciò che aveva intenzione di chiedergli da un pò di tempo. Prese un forte respiro, prima di parlare.

<Padre, devo chiederti una cosa...mi chiedevo se fosse realizzabile...>sussurrò guardandolo negli occhi.

<Mmh? C'è qualcosa che ti sta così tanto a cuore Taehyung? Dimmi pure, se potrò accontentarti lo farò con piacere.> accarezzò con delicatezza la guancia destra del bambino.

<Penso di sapere ciò che mi domandasti un pò di tempo fa.. Ecco... Vorrei rimanere vergine esternamente, rimanere giovane per sempre, avere tanti nomi quanti quelli di mio fratello, un arco ricurvo, forgiato dai Ciclopi,una tunica da caccia, sessanta ninfe oceanine di nove anni e venti figlie del fiume Amniso e di darmi tutte le città e i monti che vorrai dedicarmi...> il bambino finí prendendo fiato. Era da tempo che ci rimurginava, non sarebbe mai stat più deciso. Namjoon gli sorrise teneramente.

<Sei sicuro e convinto di tutto ciò che mi hai chiesto, Artemide?> gli accarezzò i capelli,infilando le dita tra le ciocche bionde. Il bambino annuì.

<Va bene, allora. Avvererò tutto ciò che mi hai chiesto.>era orgoglioso che il bambino, a quella tenera età, avesse già bene in mente chi sarebbe voluto diventare.

Quella scena apparse nella mente di Taehyung in quel momento. Una folata di vento gli spostò i capelli dalla fronte, portandoli a coprire leggermente gli occhi verdi. Entrò nel tempio. Ciò che gli apoarse davanti fu la figura di Namjoon, seduta comodamente sul suo trono mentre rilasciava un sospiro di stanchezza. Lo sguardo era perso nel vuoto.

<Padre.>lo richiamò Taehyung. Gli occhi del dio puntarono il figlio.

<Sapevo che prima o poi saresti venuto da me. Ironia della sorte.-ridacchiò, poggiando la testa sul suo palmo. Taehyung tentò di farsi coraggio. -Immagino che tu sia cresciuto per sederti sulle mie gambe, a volte sono nostalgico, ma sono contento di constatare la bellezza dell'uomo che e cresciuto sotto i miei occhi. Dimmi pure, se potrò accontentarti lo farò con piacere.>

<Penso che tu sappia già cosa io ti voglia chiedere... Tanto tempo fa dicesti che avresti realizzato qualsiasi desiderio che io avessi da esprimere... Vale ancora questo possibilità?> si stava torturando le mani da quando era entrato in quella stanza. L'ansia attanagliava il suo cuore avvolgendo in una stretta soffocante e dolorosa.

<Questo dipende da te, Tae.>
Il biondo prese un respiro, deciso poi a fissare il padre negli occhi.

<Espressi un desiderio in particolare. Ecco... È imbarazzante... Dissi di voler rimanere vergine etenernamente... È per caso reversibile?>si morse il labbro in attesa di una risposta.
Namjoon stette per qualche secondo in silenzio.

<Credo che tu sappia già cosa questo comporta. Non potrai più essere il dio protettore della verginità. Ne sei consapevole, vero? A me basta che tu lo sia.> gli disse serio.

<Mi rendo conto che il mio è un desiderio egoistico, ma non posso fare altrimenti. Ho deciso e non voglio più tornare in piedi, spero che chi ni segue riuscirà a comprendere la mia scelta.>

<Bene, Taehyung. Puoi andare.>gli sorrise leggermente e si alzò dal trono, dirigendosi verso le sue stanze.

Quello stesso pomeriggio, Taehyung era riuscito a rimanere da solo con Jungkook. Si chiuse la porta alle spalle, a chiave. Il corvino si girò improvvisamente, riconoscendo un Taehyung sospetto con le spalle verso la porta e qualcosa che nascondeva fra le mani. Jungkook era cambiato in quel periodo. I capelli erano cresciuti leggermente, forse di qualche centimetro, gli occhi erano sempre puntati nel vuoto, mentre il cervello elaborava informazioni, i linearmente del viso erano divenuti più duri.

<Taehyung, ma perché->il biondo avanzò verso di lui con sicurezza, fino ad arrivare alle labbra dell'altro. Ci fu un semplice contatto, con il dio della luna appoggiato sul petto di Ares, e lui che non sapeva dove mettere le mani. Appena si staccarono guardò Tae confuso. Non sapeva cosa dire.

<Non capisco-> venne interrotto nuovamente da Artemide che stavolta gli posò un dito sulla bocca per farlo tacere.

<Zitto, e fai quello che devi fare.> Taehyung iniziò a svestirsi, abbassando la veste, lasciando spalle e clavicole scoperte. Jungkook ingoiò a vuoto.

<Fermo, non sai a cosa stai-> la terza volta che venne bloccato come se niente fosse.

<Certo che lo so, perciò non fare storie e fottimi, idiota.>



Please wait a little bit... I'm sorry.
Good Night.

Greek Gods. KOOKV [ITA] Where stories live. Discover now