δεκατέσσερα

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Premetto che non so nemmeno io cosa ho scritto, per eventuali errori scusatemi, non ho riletto.

Nel bosco c'era silenzio, nessuno fiatava, erano solamente loro due, Taehyung conduceva Jungkook, osservando con occhi brillanti le piante che li circondavano. C'erano dei fiori che nessuno dei due aveva mai visto, ma Artemide essendo esperto li conosceva. Ad un certo punto il biondo si chinò per osservarne attentamente uno.

<L'abbiamo trovata.>esclamò con un sorriso fiero.

<Non dovevi darti tanto da fare per lei.>disse sbuffando.

<Invece si, so che ha sbagliato, ma non è giusto lasciarla lí morente per terra, senza fare niente.>

<E per me lo faresti? > Jungkook ci scherzò su, ricevendo una reazione abbastanza ovvia dal ragazzo interpellato.

<No... Ma secondo te?! Farei questo e altro per te.>disse con le guance rosse. Jungkook sorrise e gli si avvicinò facendolo indietreggiare verso un albero.

<Adoro metterti con le spalle al muro, cerbiatto.> disse una volta che furono vicini all'albero. Sembravano proprio la preda ed il suo cacciatore. Taehyung guardava in tutte le direzioni, tranne in quella in cui in primo piano c'era Jungkook, come al solito, il suo sguardo riusciva indubbiamente a metterlo in imbarazzo.

<Sei... Un pervertito.>disse il biondo, rosso in viso, mentre il moro lo osservava in tutti i suoi movimenti. Con le dita fece sì che Taehyung voltasse il viso verso il suo, facendo toccare le loro labbra. Taehyung non se lo aspettava, anche se il moro era prevedibile. La mano del dio della guerra scese sulla gamba di Taehyung.

<Mmh...>Taehyung soffocò un gemito durante il bacio.

<Jun-Jungkook...>tentò di dire ma Ares non aveva intenzione di staccarsi dalle soffici labbra dell'altro.

<Shh...>sussurrò semplicemente, l'unica cosa che vole fare era continuare ciò che stava attualmente portando avanti.

<Jungkook dobbiamo andare da->fu interrotto sempre dal corvino che scese a baciargli il collo. La mano sulla gamba scorre a si e giù i  dolci movimenti, che non sembravano appartenere al rude dio che versava tanto sangue. Taehyung era immobile sotto al suo tocco.

<Ti prego... dobbiamo an-ah... Andare da...Eris.> si bloccò per un attimo quando il fratello iniziò a succhiare la sua pelle. Taehyung lo spinse via, ma serví solo a farlo allontanare dal suo collo.

<Non hai idea di cosa vorrei farti in questo momento.>disse con voce seducente. Accarezzò il viso di Artemide con la mano, e lui vi si poggiò sopra, usandola come sostegno.

<Le tue mani sono così grandi e calde.>sussurrò il biondo, chiudendo gli occhi e godendosi le sensazioni che gli trasmetteva quella mano,appoggiandoci la sua.

<Sappi che non è l'unica cosa grande e calda che ho.> bisbigliò al suo orecchio, con una voce appositamente provocante. Una leggera risatina uscì dalle sue labbra, mentre il viso di Taehyung divenne quasi viola.

<Diamine Jungkook!>esclamò il biondo spalancano le labbra per le parole appena sentite dette con estrema leggerezza. Non poteva crederci!

<Jimin, sei stanco?> domandò Yoongi all'amato. Erano giorni che stavano combattendo. È vero, erano dei, ma la stanchezza stava iniziando a darsi sentire e non era assolutamente poca.

<Si, sto bene. Ho solamente bisogno di un attimo.> rispose il marito.

<Jimin, sei ancora in tempo per rifugiati nell'Ade.>Jimin scosse la testa alla proposta del moro. Non aveva intenzione di lasciarlo sul campo, sarebbe rimasto al suo fianco per sempre, così come si erano giurati il giorno in cui si sono sposati.

<Oggi hai giurato che sarai sempre dalla mia parte, sei sicuro di poter mantenere la promessa?> domandò Yoongi, sfottendolo leggermente. Jimin preferì non rispondere. Si era appena sposato con il diavolo in persona, non avrebbe potuto ritornare indietro. Da sempre voleva scegliere con chi sposarsi, lui avrebbe dovuto dire quelle parole con sincerità, invece le aveva dette perchè costretto. Aveva sposato un uomo che portava sulla coscienza morti innumerabili. Non sapeva ancora come lo avrebbe trattato, se avesse avuto un minimo di riguardo nei suoi confronti.

<Mi dispiace, di averti rapito intendo, spero che col tempo magari proverai qualcosa per me.> disse ricordandosi ciò che disse Jungkook. Persefone nell'ascoltare quelle parole si rese conto che forse il temuto dio della morte e del regno degli inferi non era poi così cattivo come credeva.

<Tenterò di darti una possibilità.>rispose freddo, ma il dio a sentire quelle parole... Il suo cuore si sciolse, era appena fiorita una possibilità importante e che non poteva assolutamente perdere.

<Farò di tutto per riuscire a conquistare la tua fiducia e il tuo amore, mio dolce Persefone.>avrebbe voluto baciargli il dorso della mano, ma non voleva sembrare troppo affrettato.

<Yoongi ho già detto che non mi muovo di qui, puoi insistere quanto vuoi, la mia risposta non cambia. Resterò qui con te fino a quando tutto questo finirà- si bloccò, scorgendo un titano giungere  nella loro direzione abbastanza velocemente per la sua stazza massiccia.- Amore attenzione.> avvertì il marito che guardo alle sue spalle con fastidio. L'unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era di stare da solo con Jimin, sentire la sua voce delicata.

<Giuro che quando tutto finirà brucerò i loro corpi nel peggior modo possibile.> una mano d'ossa iniziò ad uscire dal terreno. Faceva impressione. Altre mani si aggiunserò. In tutto sei. Una volta sbucati completamente dalla sabbia erano tre, subito attaccarono il titano, riducendolo in un modo un pò spartano e disgustoso.

<Presto non dovremmo più pensarci.>sussurrò Jimin.

<Prima dobbiamo vincere, spero che gli altri stiano bene.> i titani erano così tanti che si dovettero dividere.

Greek Gods. KOOKV [ITA] Where stories live. Discover now