είκοσι έξι

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<Zio... Abbiamo qualche possibilità, vero?> domandò speranzoso, mancava ancora molto, la paura iniziava a farsi sentire ma il suo desiderio che tutto quel trambusto potesse finire era notevolmente più forte. Hyungsik gli rivolse uno sguardo sconvolto, quasi adirato.

<Sai Taehyung, non sono io quello che ti ha trascinato qua tutto convinto di potercela fare. Colui che cerca conforto sono io, nel caso non lo sapessi.> sbuffò. Per qualche momento si sentí solamente il rumore provocato dagli zoccoli dei cavalli che entrava in contatto col terreno. Erano ritmati ed estremamente noiosi.

<Mi dispiace Hyungsik. Non volevo portarti con me, e mi dispiace che tu ne sia stato costretto.> lo sussurrò e Hyungsik fece a malapena a sentirlo. Gli rivolse uno sguardo fugace che gli diede giusto il tempo di osservare come il suo capo fosse chinato verso il suolo con un velo di tristezza sul bel viso. Il più grande dovette ammettere che vederlo così gli faceva male nel profondo.

<Ehi, non sono stato costretto. Stavo scherzando prima. È stata una mia scelta pienamente consapevole e tu non devi assumerti alcuna colpa. Non avrei ma potuto lasciare un piccolo cerbiatto indifeso mentre vagava verso la tana del lupo.> Hyungsik pronunciò quelle parole con leggerezza, non considerando l'impatto che provocarono nel petto di Taehyung. Senti una morsa attorno al suo cuore. Nella sua mente si proiettò vivida, l'immagine di Jungkook che gli sorrideva amabilmente. Sentí la sua voce richiamarlo. Era chiara. Non c'erano variazioni o oscillazioni mentre parlava. Sembrava reale, sembrava proprio che stesse davanti a lui e gli stesse tendendo la mano.

<Ti amo, cerbiatto.>

Taehyung avrebbe voluto abbracciarlo. Stava così bene con lui. Venir circondato dalle sue braccia era una delle più belle sensazioni che lui avesse mai provato. Aveva desiderato così ardentemente Jungkook e ora lo aveva lasciato andare come se niente fosse. Avrebbe avuto il rimorso per sempre.

Anche io.

<Taehyung, odio vederti così, a cosa stai pensando?>domandò lo zio, con un'espressione corrucciata in volto. Taehyung per risposta scosse solamente la testa, come a dirgli di non preoccuparsi. Hyungsik percepí il suo disagio e preferì non disturbarlo ulteriormente.

<DANNAZIONE TAEHYUNG!> Jungkook uscì dalla stanza di corsa cercando il biondo. Quando arrivò di sotto c'erano già alcuni dei riuniti. C'erano Namjoon, Seokjin, Hoseok, Lalisa e Soyeon. Tutti erano visibilmente preoccupate.

<Jungkook? Cosa è successo?> domandò Soyeon. Jungkook stava per straripare. Aveva le lacrime agli occhi. Finalmente avevano la possibilità di stare insieme, di godersi la loro eternità uno affianco all'altro. Taehyung aveva appena buttato tutto all'aria.

<Taehyung, è sparito.> disse. Sguardo fisso davanti a lui, pugni chiusi e tremanti, denti stretti. Cercava di contenersi. Tentava di non mettere a soqquadro l'intero palazzo. Stava soffrendo in modo inimmaginabile in quel momento. Taehyung lo faceva stare bene. Non importa cosa facesse. Era semplicemente lui, nulla di più e nulla di meno. Hoseok rimase spiazzato da ciò che disse Jungkook. L'aveva trovato e l'aveva perso di nuovo. In quel momento non poté fare altro che prendersela amaramente con Jungkook.

<È tutta colpa tua! Non te ne sei nemmeno accorto! Ora mio fratello è da solo, sperduto chissà dove un'altra volta!> stava avanzando a passo veloce verso il corvino, che non si mosse minimamente dalla posizione in cui si trovava. Hoseok avrebbe potuto insultarlo in tutti i modi insistenti, ma non gliene sarebbe importato. La sua assoluta priorità era Taehyung. Se lo avesse saputo non avrebbe esitato a legarlo al letto con le catene più pesanti che aveva.

<Calmo Hoseok. Non è colpa di Jungkook, Taehyung è in grado di fare le proprie scelte, anche se troppo azzardate. Non penso che sia da solo, Hyungisk era di guardia, Taehyung l'avrà convinto ad accompagnarlo. Poi... S-sono sicura che li troveremo, okay? > Lalisa come sempre tentò di raffreddare la situazione, anche se lei stessa aveva bisogno di qualcuno disposto a confortarla. Non avrebbe mai potuto immaginare ciò che fece. Tae. Jungkook era in netta difficoltà. Si stava incolpando perché non era stato capace di capirlo. Non stava ascoltando nessuno dei presenti, stava solo pensando di andare a fermare Artemide prima che fosse troppo tardi. Non voleva nemmeno immaginare cosa avrebbe potuto fargli Crono. Non l'avrebbe mai permesso.

<Devo andare da lui...> Jungkook lo disse a se stesso, ma non lo pensò, lo pronunciò ad alta voce. Subito si voltò nel tentativo di raggiungere la sua camera. Era gli corse dietro, tentando di farlo ragionare.

<Jungkook aspetta!- lo richiamò. Ares non si fermò, ma continuò ad avanzare alla stessa velocità. Seokjin tentava di tenere il passo -Ci andremo tutti insieme okay?> nemmeno questa volta Jungkook si fermò. Arrivò alla sua stanza, dove iniziò a preparare la sua spada e la sua armatura. Seokjin gli poggiò un mano sulla spalla, che il moro scostò rudemente.

<Non posso aspettarvi. Taehyung è in grave pericolo, e non mi fermerò un attimo di più con la preoccupazione in petto. Sento che mi sta fracassando la cassa toracica, il non sapere dove e come stia.>alzò il tono di voce. Era rimase contraddetto. Non sapeva cosa dire a riguardo. In effetti il tempo scorreva in fretta, ed il padrone era il loro nemico più grande.

<Posso sapere cosa farai una volta lì?> gli domandò con le braccia conserte.

<Porterò Taehyung indietro.> disse secco infilando la spada nella fodera, provocando un rumore fastidioso.

<Taehyung non è un bambino, ed è piuttosto caparbio. Come farai a convincerlo a tornare?>continuò. Era consapevole che non sarebbe riuscito a convincerlo.

<Non importa come, lo farò anche se dovessi trascinarlo di forza. Non gli permetterò di andare contro il suicidio.> dichiarò. Le parole di Jungkook sembravano così severe, eppure con loro erano mischiati amore e dolore.  Si sentiva quasi collassare,con la paura che gli arrivava alla gola e lentamente iniziava a strozzarlo, come una lenta tortura. Lui, il dio della guerra, aveva paura di qualcosa.

<Dì a gli altri che sono partito per cercarlo.> Jungkook semplicemente lo superò, lasciando Seokjin impalato con alle spalle la porta della stanza.

Che vada tutto per il meglio.






Nel prossimo capitolo inizierà la vera vicenda. Scusate il ritardo. Addiooooooo.

Greek Gods. KOOKV [ITA] Where stories live. Discover now