εσείς

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La dea dai biondi capelli stava preparando le armi per l'imminente guerra che si sarebbe avverata da lì a poco. L'oracolo non aveva motivo di sbagliare, e quella volta fu fin troppo preciso. Lisa lucidava con gentilezza la punta della sua lancia, facendo attenzione a passare lo straccio su tutti gli spigoli della lama letale, diventata mito per via della grandezza innegabile della dea.

<Mia signora.>chiamò una voce, distraendola dalla punta d'argento, solcata da vari decori. Lisa si voltò verso la voce che la stava chiamando. La splendida Calliope era alla sua sinistra, mentre indossava una leggera veste candida come la sua pelle, in contrasto con i suoi capelli scuri. Agli occhi della dea, quella musa era paragonabile ad una figura celestiale,dalla bellezza accecante. 

<Il dio Apollo mi ha detto di convocarti.> disse la ragazza corvina , con un leggero rossore sulle gote. Lalisa si risvegliò dal suo stato di osservatrice ed annuì.

<Dove si trova in questo momento?>domandò, seria in viso. 



Taehyung e Jungkook oltrepassarono quel fitto strato di edera, che allo spostamento produceva un fruscio fastidioso. Lì intorno era buio, non si vedeva quasi niente. Jungkook si guardò attorno, quando vide alcune pietre per terra. Gli venne un'idea. 

<Taehyung, prendi un pezzo di legno asciutto e abbastanza grosso.> ordinò. 

<Ma che sono, il tuo schiavetto?>disse infastidito. Jungkook ghignò divertito voltandosi verso di lui. 

<Se la metti così, allora chiamami padrone.> Taehyung si irrigidì.

<Vado a prendere un pezzo di legno asciutto e abbastanza grosso.>disse con il viso infuocato. Jungkook non aveva detto niente di eccessivamente esplicito, eppure arrossiva con poco.Quando Taehyung arrivò con il pezzo di legno, il moro sfregò le due pietre tra di loro avvicinandole al ramo. Ci vollero più sfregamenti, ma finalmente una piccola scintilla prese vita e incendiò un estremo del ramo. Jungkook lo tolse gentilmente dalle mani di Tae, lasciando cadere a terra le due pietre. 

<Seguimi.>disse, iniziando a dirigersi con la torcia all'interno della caverna. Stavano sempre sull'attenti, con il cuore che rimbombava nel petto ad ogni passo compiuto. Dall'ansia era difficile anche respirare. Il moro in una mano aveva quella sottospecie di torcia e nell'altra una spada, mentre il biondo teneva l'arco perennemente steso, con la freccia pronta ad essere scagliata. Uno strano rumore si iniziò a sentire. Sembrava uno scorrere di un liquido, probabilmente una sorgente d'acqua. Ares avanzò seguito da Artemide. Giunsero alla fine della lunga grotta. C'era una gigantesca distesa di acqua, alimentata in continuazione da un piccola cascata che scendeva da un foro su un lato della cupola, proprio da quel piccolo buco entrava un raggio di luce che li illuminava completamente . 

<Bhe direi che possiamo stare qui per un pò.>disse sorridente Jungkook, che lasciò la spada e la torcia sul suolo di roccia. Taehyung lo vide mentre iniziò ad armeggiare con l'armatura. 

<C-che stai facendo!?>disse Taehyung con la gola secca.

<Non è ovvio? Mi sto svestendo.>

<Quello l'avevo capito!>

<Forza, spogliati anche tu e fai un bagno con me, so che sei stanco dopo tutto questo viaggio.> Jungkook lasciò cadere a terra la corazza in bronzo e avvicinandosi al biondo, che era rimasto con la bocca spalancata nel vedere il dio a torso nudo. Non riusciva a respirare propriamente. Come era possibile che gli facesse un simile effetto? Quasi non svenne. Jungkook si accorse della sua reazione ed emise una risatina leggera. Quando gli fu davanti, il corvino, posò le grandi mani sulla vita stretta dell'altro. Taehyung invece avvolse le mani attorno ai suoi polsi, quasi a volerli allontanare, ma non impose nessuna pressione. 

<N-non voglio farmi un bagno con te.> cercò di sembrare più deciso possibile, guardando l'altro negli occhi. Voleva veramente farlo, ma la sua mente si fermò quando pensò ad Irene... Se mai fossero tornati lui sarebbe andato subito da lei... Lui era solamente una sostituzione. 
Jungkook,un pò contrariato dalla risposta, avvicinò l'altro ancora di più a lui, posando il naso sul suo collo, inspirandone il dolce odore. Rilasciò un respiro. 

<Non fare il difficile, so che lo vuoi anche tu, o sbaglio?>

<Ti sbagli, come sempre...>rispose freddo. 

<So che sei innamorato di me... L'ho sempre saputo, perciò cos'è che ti ferma? Forse il pensiero di me con Afrodite? Delle nostre notti passate insieme? Di quante volte ha gridato il mio nome? Sbaglio come sempre,cerbiatto, o ho inconfutabilmente ragione?> Taehyung non rispose, dando inconsciamente ragione a ciò che disse il moro. Era profondamente ferito e imbarazzato. 

<Quindi Taehyung? Non dici niente? Lascia stare tutti i pensieri che ti si accumulano in testa... lascia perdere tutto.> iniziò a lasciargli vari baci sul collo, producendo uno schiocco eccitante. Taehyung non si era mai sentito in quel modo. Inclinò il collo all'indietro, lasciando più spazio al moro. 

<Mmh... dunque avevo ragione.-ridacchiò per poi cambiare improvvisamente tono di voce- Ora spogliati, voglio toccarti.> strinse la presa sui fianchi di Taehyung. Il biondo non era stupido, tolse le mani di Ares da sè e si allontano. 

<Non voglio fare il bagno con te.> nonostante la voglia di dimenticare tutto e lasciarsi andare era tanta, preferì trattenersi. Non poteva accettare di essere usato come sfogo. Jungkook invece si voleva prendere a pugni da solo, ce l'aveva quasi fatta, e invece aveva appena rovinato tutto. Volendo avrebbe anche potuto farlo con la forza, senza problemi, e il biondo dopo un pò di tentennamenti avrebbe sicuramente acconsentito, eppure non lo fece. Stette lì a guardare il vuoto. Taehyung intanto si allontanò abbastanza da uscire da quella specie di stanza. Andando nel vicolo stretto che fungeva da corridoio. Si appoggiò alla parete rocciosa, lasciandosi scivolare verso il basso, ritrovandosi seduto per terra. Voleva piangere...



Greek Gods. KOOKV [ITA] Where stories live. Discover now