Chapter 31

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'Maya è viva, è alla centrale di polizia adesso' è questa la frase, pronunciata da Kate a telefono, che vortica nella mia mente da minuti interminabili. Passo le mani sudate sulle gambe fasciate dai jeans chiari, sposto nervosamente lo sguardo da Cameron al finestrino. Non riesco a stare ferma e a contenere l'emozione che in questo momento provo, non so cosa farò una volta che mi ritroverò Maya davanti, non so come reagirò nel sapere dov'è stata tutto questo tempo. L'unica certezza che ho è solo che non vedo l'ora di abbracciarla e scoppiare a piangere sulla sua spalla. Prego con tutta me stessa che stia bene, che non le sia successo nulla di male, non se lo merita.

La macchina frena davanti alla centrale, ma quando cerco di aprire la portiera mi rendo conto che è chiusa. Mi volto confusa verso Cameron che mi guarda in attesa di una spiegazione. So che gli devo una spiegazione dal momento che l'ho fatto arrivare qui di corsa, ma adesso non posso, non ho il tempo di pensare anche a lui. "Apri" mormoro in tono autoritario.
"Perché siamo qui?" chiede, dando uno sguardo alle mie spalle.

"Un'amica ha bisogno di me" sposto lo sguardo verso il finestrino e vedo i genitori di Maya affrettarsi verso l'entrata. "Chi? Maya?" chiede ancora. E io odio le domande e so già che adesso dovrò sopportare quelle della polizia, quindi non ho intenzione di rispondere anche alle sue. 
"Te ne parlerò Cameron, ma adesso davvero non posso" cerco di rassicurarlo e finalmente sento il clic della chiusura automatica. Apro velocemente la portiera e noto che anche lui è sceso dall'auto. 
"Grazie per il passaggio Cam" corro verso l'entrata, ma prima di raggiungerla la sua mano mi afferra nuovamente il polso costringendomi a voltarmi. 
"No, io non sono un maledetto autista, quindi ora vengo con te." Sembra arrabbiato, ma io non ho tempo da perdere, mi libero dalla sua presa ed entro nella centrale, lui non contento mi affianca velocemente.

La centrale è un vero disastro, ci sono centinaia di agenti, alcuni corrono da una parte all'altra, altri che trafficano al computer e altri che rispondono, freneticamente, alle chiamate. Ci avviciniamo allo sportello per parlare con l'agente, ma una voce alle nostre spalle ci richiama. "Signorina Harper?" mi giro verso l'agente Davis. L'ho conosciuto il giorno in cui i Lowson hanno denunciato la scomparsa di Maya, lui era presente quando ho lasciato la deposizione. 
"Salve agente Davis, stavo cercando. . ." mormoro, ma lui mi interrompe dicendomi di seguirlo. Cameron si limita ad osservarci in modo confuso e a lanciarmi strane occhiate mentre entriamo in una stanza infondo al corridoio spoglio.

Kate non appena mi vede alza gli occhi rossi, a causa delle lacrime, e corre ad abbracciarmi, quando ci stacchiamo dall'abbraccio, un agente entra nella stanza con al seguito. . .  

Lei.
Maya

Non riesco a credere ai miei occhi.

E tutto intorno a me sembra svanire, tutti i rumori sono ovattati e gli occhi mi si appannano mentre percorro con lo sguardo tutto il suo corpo, come per accertarmi che sia reale. I capelli ricci e neri sono perfetti come sempre, il viso ha un'aria stanca, molto più dimagrita, gli occhi verdi sono tristi, rassegnati, le labbra carnose si inarcano in un sorriso malinconico quando mi nota, indossa una semplice maglia nera e un paio di jeans del medesimo colore.

"Posso avere l'esito di questa radiografia, Lex?" chiede ironica. La sua ironia, il suo modo di relazionarsi con gli altri, il suo modo di scherzare, ma sopratutto la sua voce, quella voce dolce e dal tono squillante. Tutto ciò mi mette i brividi e una lacrima sfugge al mio controllo. Non riesco a muovermi sono come paralizzata, sento gli sguardi dei presenti puntati su di me e vorrei solo urlarle contro; 'ti ho chiamata per 3 lunghi anni, ti ho messaggiata, non ho mai smesso di pensarti, non ho mai perso le speranze e tu mi piombi qui, adesso, così?'.

In un primo momento la rabbia sovrasta la gioia di vederla, ma poi mi fiondo fra le sue braccia e scoppio a piangere come desideravo da tempo fare. 
"Non ci posso credere" le sussurro all'orecchio. 
"Credici piccola Lex" mormora dolcemente e io sorrido. Quando sciogliamo l'abbraccio, sia io che Maya spostiamo lo sguardo su Cameron, che non ha smesso di fissarmi. 
"E lui chi è?" chiede sorridendo divertita dalla mia faccia rossa per l'imbarazzo.
"Maya, lui è il mio amico Cameron" dico e lei scoppia a ridere, avvicinandosi a lui per porgergli la mano. Ad interrompere l'atmosfera leggera, quasi normale, che si è creata fra noi tre è l'agente Davis.
"Signorina Harper, dovremmo ascoltare la sua deposizione. Stiamo aspettando l'arrivo di suo padre e del suo avvocato" dice e proprio in quel momento mio padre, l'avvocato e Harry entrano nella stanza. Harry spalanca gli occhi quando vede Maya mentre mio padre si fionda ad abbracciarla commosso. Per lui è come una figlia e so quanto ha sofferto nel vedermi devastata dalla sua scomparsa. Si allontana da lei e saluta i Lowson, per poi dare una pacca sulla spalla a Cameron. Dopo minuti interminabili dove abbraccio nuovamente Maya e piango sulla sua spalla, mi asciugo le lacrime e seguo l'agente nella stanza dove avvengono gli interrogatori. Mi siedo sulla sedia e aspetto che mi facciano le domande, come l'ultima volta che sono stata qui.

Take me away with you! | In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora