Take me away with you! | In revisione

Chapter 37

Mi siedo sulle scale all'esterno del tribunale ripensando a tutte le cose assurde che sono state raccontate lì dentro. Ripenso alle parole di Kate. E se Maya non fosse più tornata? E se tutto ciò si poteva evitare? E se fossi stata io al posto di Maya? L'avrei messa in pericolo pur di farmi aiutare? 

Tutte domande senza alcuna risposta, tutte domande che fanno riaffiorare il senso di colpa e che mi fanno sentire terribilmente impotente. Io potevo aiutarla, dovevo capire che si era cacciata in una situazione più grande di lei, sapevo che qualcosa non andava eppure non ho chiesto nulla a causa del mio egoismo, a causa della paura che fosse colpa mia o che ce l'avesse con me, a causa del timore di perderla. Ma l'ho persa comunque.

"Ehy!" mi richiama Kendall con voce dolce. E' seduta accanto a me e mi sorride dolcemente. Ho capito che non merito di averla al mio fianco e lei non merita di conoscere la me fredda e insensibile, quella arrabbiata e delusa dal mondo, da questo mondo così crudele che attacca le persone più buone. "Secondo te è colpa mia? Cioè, io potevo evitarlo? Io dovevo capire che c'era qualcosa che non andava?" chiedo in cerca di rassicurazioni che so di trovare in lei. 
"Alex, non è assolutamente colpa tua se lei ha cercato di proteggerti non parlandotene, tu non potevi sapere che cosa stava succedendo quindi smetti di farti domande inutili prima di far scoppiare la tua testolina" dice ridacchiando.
Forse non ero io quella che non doveva permettere tutto ciò, forse non sono io quella che deve incolparsi di non essere riuscita ad evitare tutto questo, tutto quello che Maya è costretta a passare, perché anche se so che è una ragazza forte, ha pur sempre diciotto anni e una ragazza di quest'età non è pronta ad affrontare un processo, la distruzione della sua famiglia e la mancanza della sua vecchia vita. Nessuno è veramente pronto ad un cambiamento di questo genere. 

"Perché le persone si divertono a distruggerti la vita? Perché deve sempre succedere qualcosa? Perché succede sempre qualcosa di negativo? Tutto ciò si poteva evitare" alzo il tono di voce frustrata. Ancora tante domande affollano la mia mente. Kendall sposta lo sguardo sulla strada di fronte a noi e lentamente  si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 "Prima o poi tutto accade, non c'è una ragione precisa o una motivazione valida. Quando, dove e come non lo sappiamo è per questo che non siamo mai preparati a ricevere il colpo, perché arriva quando meno te lo aspetti" mormora e quando capisco che allude a qualcosa che le è successo è troppo tardi perché torna la persona sorridente e dolce di sempre. "Ricorda che sei forte, che ciò che ci accade non possiamo prevenirlo, ma possiamo provare a combatterlo e vincerlo. E adesso entri là dentro e racconti la storia di un' amicizia indistruttibile nonostante la lontananza e i cambiamenti che avete subito in questi tre anni" si alza e inizia ad incamminarsi. Kendall è davvero una persona fantastica, leale e sincera nonostante io non lo meriti per le distanze che ho mantenuto pur di non affezionarmi. Merita un' amicizia vera e io sono disposta a comportarmi da amica questa volta, nonostante merita di più di quanto io possa offrire.

Fa male quando non ti senti abbastanza, quando pensi di non essere giusta, di non avere carattere. Io mi sono sentita giusta solo con Maya al mio fianco, ma adesso sono pronta a sentirmi abbastanza con me stessa perché non ci si può fidare di nessuno, abbiamo solo noi stessi dalla nostra parte.

"Kendall! - la richiamo, prima che possa rientrare- grazie davvero per esserci e mi dispiace per non essere l'amica che meriteresti, ma veramente ti ringrazio. Per qualsiasi cosa io ci sono e ti aiuterò sempre" dico sinceramente, alludendo alla frase che ha detto prima con lo sguardo perso nel vuoto. Una lacrima riga la sua guancia e io mi affretto ad abbracciarla. Un abbraccio sincero e colmo di affetto.
"Non hai nulla di cui ringraziarmi e so che ci sei, ma adesso non voglio darti anche i miei problemi a cui pensare" mormora contro la mia spalla. Voglio che lei mi dica cosa le succede così insisto fino a quando non cede e mi abbraccia scoppiando in un pianto liberatorio. 
Mi racconta di aver perso sua nonna qualche giorno fa, parla di lei descrivendola come una donna forte e piena di vita, una donna che le è stata accanto e ha creduto in lei prima di chiunque altro. E io non posso fare a meno di pensare alla mia nonna, che ho ancora la fortuna di avere al mio fianco.