Non ho mai avuto un ragazzo. Non so come funzionano questo genere di cose, non so come comportarmi in presenza dei nostri genitori e i nostri fratelli, ho paura di fare o dire la cosa sbagliata, ma poi mi soffermo a pensare e capisco che tutta quest'agitazione è inutile perché alla fine sono la mia famiglia e la sua l'ho già conosciuta, mi hanno anche vista in momenti molto imbarazzanti. Ma nonostante questo quando il campanello suona, corro giù per le scale sentendo il battito del mio cuore aumentare e un buco all'altezza dello stomaco. Perfetto, ora sono nel panico!
Apro la porta e sorrido amichevolmente alla mamma di Cameron e a Cassidy, entrambe entrano in casa salutandomi con un caloroso abbraccio che io accolgo con affetto. Cassidy indossa un tubino nero con abbinati degli stivaletti con il tacco rosa mentre sua madre indossa una tuta elegante nera e dei tacchi rossi, mi complimento con loro e dopo qualche altro complimento riesco a scorgere la figura del mio ragazzo. Indossa un jeans nero e una camicia bianca che gli fascia perfettamente il petto tonico, è maledettamente sexy mentre si passa una mano fra il ciuffo ribelle.
Finalmente restiamo soli in salotto, subito le sue labbra morbide sono sulle mie e senza perdere tempo si scontrano in una danza lenta e passionale. "Mi sei mancata" mormora, sorrido perché anche se siamo stati lontani poco tempo è mancato anche a me. Prima che possa dirglielo qualcuno alle nostre spalle si schiarisce la voce, facendoci voltare di scatto. Chi altro se non quell' idiota di Gimmy?
"Scusate, ma la cena è pronta, ho preferito venire io che far venire tuo padre" si passa una mano sulla nuca imbarazzato, ma all'ultima frase, che allude palesemente ad una reazione di mio padre, ghigna divertito. Arrossisco di colpo e afferro la mano di Cameron trascinandolo contro voglia verso la sala da pranzo. Noto che tutti sono seduti attorno al tavolo apparecchiato perfettamente, tutta opera della nonna. Adora cucinare, soprattutto per cene o feste importanti.
Mi siedo accanto a Cameron che stringe la mia mano sotto al tavolo, mi giro verso di lui sorridendogli rassicurante, anche se dovrebbe essere lui a rassicurarmi, dato che sono palesemente a disagio.Iniziamo a mangiare, ma ovviamente la raffica di domande non tarda ad arrivare e mio padre non perde tempo a tastare il territorio. Ho capito che gli uomini hanno una certa vena gelosa, delle volte anche possessiva, tendono a proteggere ciò che ritengono proprio. Mio padre, invece, non è particolarmente geloso, ma vuole assicurarsi che la sua unica figlia, alla quale ha sempre cercato di non far mancare nulla, abbia un futuro fantastico con una persona che sappia prendersi cura di lei. Io sono esattamente come lui, tendo a dare fiducia ad una persona con il tempo perché prima devo assicurarmi che non mi faccia del male e che ci sia sempre per prendersi cura di me, forse però a volte tendo a volere troppo, ad aspettarmi troppo dalle persone ed è qui che sbaglio perché mi illudo e soffro a causa mia alla fine.
"Cosa farai dopo il diploma Cameron?" chiede gentilmente mio padre, Cameron beve un sorso di coca cola e sposta gli occhi su mio padre indeciso su cosa rispondere, sua madre intimorita segue ogni suo movimento, forse è a conoscenza del fatto che lui non ha proprio degli ottimi voti ma che vuole costruirsi comunque un futuro.
"Andrò alla Columbia University per studiare economia. Voglio concentrarmi anche sullo sport che è una delle mie più grandi passioni" sorrido alle sue parole perché sembra così fiero di se stesso e non lo vedo da molto sorridere in quel modo. Si volta verso di me e mi fa un occhiolino, ridacchio e noto che la nonna ci sta guardando con aria sognante.
"Sai vero che Alex andrà alla Harvard?" mormora mio padre, bevendo un sorso di vino. Cameron annuisce pensieroso quindi mio padre torna all'attacco e sembra infierire sulla, pochissima, distanza che ci dividerà."Tengo molto a sua figlia, signor Harper. Sono sicuro che qualche oretta di distanza non sarà l'ostacolo più difficile" noto che è davvero determinato e ciò mi affascina, anche se mi piacerebbe continuare a sentire questo botta e risposta decido di intervenire e spostare l'attenzione di tutti da un' altra parte.
"Come va con la scuola Cassidy?" le chiedo e lei di conseguenza alza gli occhi al cielo capendo le mie intenzioni.
"Bene, se contiamo tutte le volte che sono tentata dal togliermi la vita a causa dei troppi compiti" sorride, la madre prontamente l'ammonisce facendo ridere tutti, Gimmy le batte il cinque concordando con lei. Devo dire che in fatto di studio si somigliano molto.
"Diciamo che Cassidy ultimamente non è molto propensa allo studio" dice la madre, scoccandole un' occhiataccia che lei accoglie con un sorriso innocente.
"Anche una persona qui presente non è molto propensa a prendere il diploma" borbotta Michelle in direzione di Gimmy, il quale sbuffa annoiato di ritornare sull'argomento. Sono settimane che si scontra con sua madre a causa dei suoi bassi voti e il rischio di non passare l'anno.Gli adulti iniziano a parlare di lavoro e cose del genere mentre noi scambiamo qualche parere sulla scuola o su argomenti generali. Mi ritrovo a desiderare che momenti come questi accadano più spesso, perché anche se c'era ansia e tensione all'inizio poi tutto è diventato più piacevole e divertente. Sono anche felice che mio padre e la nonna abbiano conosciuto la madre di Cameron, che a parer mio è una bravissima persona con la quale mi sento molto a mio agio. Nonostante, forse, sia un po' presto far conoscere le nostre famiglie non me ne pento perché ciò che io e Cameron stiamo costruendo credo che sia una solida e seria relazione dove entrambi sappiamo tutto l'uno dell'altra. In credo parole, credo in noi e nella nostra relazione quindi non è poi così presto far conoscere le persone con cui viviamo la nostra quotidianità.
La cena prosegue tranquilla e dopo il dolce mi ritrovo sulla soglia a salutare i nostri invitati con un caloroso abbraccio. Per poi, dedicarmi a regalare un dolce bacio al mio ragazzo.
Entro in casa con un sorriso a trentadue denti, che non cerco nemmeno di reprimere mentre salgo le scale cercando di fare meno rumore possibile. Le luci sono spente quindi deduco che dopo aver sparecchiato siano tutti andati a dormire, ma mi sbaglio perché la voce di mio padre mi richiama dal soggiorno. "Ti rende felice non è vero?" chiede, sorridendo orgoglioso.
"Mi ricordi me quando ho conosciuto tua madre. E' stata la mia salvezza" mormora malinconico, osservando una foto di mia madre poggiata accanto alla grande tv a schermo piatto. Lo raggiungo, per poi stringerlo in un caloroso abbraccio e ringraziarlo silenziosamente per esserci sempre per me, nonostante tutto.
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Take me away with you! | In revisione
ChickLitDue persone completamante diverse, nessuna caratteristica simile, ma un' attrazione che non sanno gestire, non un' attrazione normale. Due ragazzi con nulla in comune se non la voglia di dimenticare il passato. Alexandra Harper timida, scontrosa, s...