Le sembrava una visione talmente surreale che per un attimo pensava stesse sognando davvero. Nella sua testa era convinta che avrebbe passato l'intera serata a passeggiare per tutta la piazza e ad osservare le altre persone lì intorno travestite, avrebbe conosciuto gli amici di Alessia, giocato con la piccola Anita a lanciarsi i coriandoli tra di loro e scelto poi l'abito migliore.
"Pulce, guarda che bella la ragazza travestita da Colombina!"
Parlò chinandosi all'altezza della bambina mentre con un dito indicava il soggetto in questione. Alcuni costumi erano talmente corti e provocanti che preferiva non guardarli ma fortunatamente la gran parte erano molto graziosi."A me piace di più il tuo vestito! Secondo me sei la più bella stasera. È da quando siamo arrivate che si girano per guardare te."
Non aveva dubbi a riguardo. Era grande quanto l'intera piazza, bellissimo, ma pur sempre grande. Alla fine iniziava a trovarsi a suo agio con quel vestito addosso e probabilmente una volta arrivata a casa non avrebbe avuto il coraggio di toglierlo talmente le stava piacendo. Avevano raggiunto una panchina vuota, distante dalla grande nuvola di gente, la stessa dove era rimasta seduta mentre Anita si era alzata per andare incontro ad Ermal. Osservò la scena con tenerezza.
-Dici che si aspettava di vedermi qui?- chiese alla bambina tenendola in braccio. Anita, in tutta risposta, con la manina fece segno di avvicinarsi con l'orecchio. Era pur sempre un segreto che dovevano condividere soltanto loro due.
-Un minuto fa era molto triste, si stava annoiando e diceva che sentiva la tua mancanza.-
-Ah sì?- chiese con finta sorpresa, in fondo lo sapeva, o meglio sperava fosse così anche per lei. Non la vedeva da due miseri giorni, eppure gli sembravano settimane.
-Ma non dirle che te l'ho detto, inizia a diventare tutta rossa.-
-Me ne ricorderò!-
Martina li guardava confabulare tra loro così decise di raggiungerli. Alzò con le mani un po' la gonna e andò loro incontro.-Vi sembra il momento di parlare e ridere alle mie spalle? Questo è un attacco alla mia sensibilità.- parlò con le braccia conserte e con aria contrariata.
-Marti lo zio ha mantenuto la promessa visto?- disse la bimba mentre Ermal la aiutava a scendere a terra.
-Lo devo dire ad Alessia!-
Raggiunse così la ragazza a pochi metri lontana da loro. Stava scattando qualche foto con i suoi compagni di corso e brindavano tutti insieme con dei drink.-Di quale promessa stava parlando?- chiese Ermal facendosi sempre più vicino alla ragazza mascherata davanti a lui.
-Che saresti tornato a Roma. Non ti vedeva da qualche mese.-
-È per questo motivo che sono qui.- le rispose lui cercando di stuzzicarla per vedere la sua reazione. La vide voltare la testa verso destra, come se cercasse di ignorarlo.
-Per quanti giorni ti fermerai?- chiese lei guardando il giovane, davanti a sé, con la schiena al muro, all'inizio del vicolo, e cercando di passare inosservato. Se avessero raggiunto il centro della piazza, probabilmente, lo avrebbero riconosciuto, e raggiunto, in un nanosecondo.
-Per una settimana! Non avevo impegni in programma e ho pensato di raggiungervi. Parlando con Vige e mi disse che questa settimana saresti stata a casa da sola.-
-Sì i nostri genitori sono in crociera e torneranno la prossima settimana.-
-E infatti mi ha consigliato di non prenotare l'hotel e di stare da te direttamente. Spero per te non sia un problema.-
-Ma no assolutamente, sarei venuta a recuperarti direttamente nella tua camera d'albergo. Questo completo total black ti dona.- disse lei sistemandogli il colletto della camicia gesto che, nell'ultimo periodo, le piaceva molto fare.

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Ali spezzate
FanfictionEra arrivata nella sua vita in un momento difficile. Gli aveva restituito grinta e voglia di mettersi in gioco. Quella ragazzina aveva fatto inconsapevolmente un miracolo. -Grazie!- disse lui grato. -Di cosa!- -Hai mantenuto fede alla nostra prom...