Capitolo 15

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Avevano appena finito di cantare Melodia di Giugno. Roberto l'aveva introdotta raccontando della telefonata con Fabrizio e della richiesta fatta.

-Un mese fa chiamai un amico a telefono. Ero nel pieno dei preparativi per questa serata, eppure mancava qualcosa. E poi mi capitò di sentire uno dei tanti capolavori di Fabrizio Moro, Melodia di Giugno. È una delle canzoni preferite di mia figlia e allora ho pensato:"Potrei farle una sorpresa e proporle questo duetto."
Ho chiesto a Fabrizio il permesso, per poterla cantare e lui ha da subito accettato con entusiasmo. Ho molta stima per lui come persona e cantautore ed era il minimo per me scegliere un suo brano. Oggi, per vari motivi, non è stato possibile per lui essere presente ma so che avrà molti video di questa serata e potrà vederci lo stesso. Ciao Fabrizio!-
Martina era già seduta in postazione, al pianoforte e lui aveva preso una chitarra, uno sgabello e l'aveva raggiunta. Non avevano mai fatto le prove generali e Martina aveva paura di sbagliare qualcosa. Suo padre le aveva detto di stare tranquilla, che sarebbe stata una fantastica esibizione ma fino alla fine non sarebbe stata tranquilla del tutto.

I giorni di Giugno
ora passano così...nana...na...na
Le traccie di una storia,
i ricordi delle tue inquietudini.
E le promesse fatte contro tutte quante le abitudini
e poi capire che,
non ho che te,
non ho che te


Dovette aspettare la fine del primo ritornello prima di riuscire a suonare il pianoforte con più leggerezza e ad essere sempre meno rigida. Ermal le consigliò, il giorno prima, di non battere sui tasti con irruenza, ma toccarli con delicatezza quasi accompagnando la melodia.

-Quando iniziai ad ascoltarla con attenzione tutto mi riportava alla mente vari ricordi. Io credo di aver avuto tutto dalla vita: una moglie, una figlia, un lavoro che faccio con passione. Avevo trovato la felicità nelle piccole cose: la prima volta che ho stretto mia figlia a me, le prime parole, i primi passi che l'ho aiutata a muovere, la prima candelina spenta, il primo giorno a scuola, i primi accordi e le prime canzoni imparate a suonare. Da allora di tempo ne è passato, volato in un soffio. E anche se vorrei restare al suo fianco e continuare a guidarla per tutta la vita, è giusto che continui il suo cammino con le proprie gambe. Credo di averle trasmesso parte della mia passione per la musica e se mia figlia vorrà, un domani, questa scuola sarà sua.-

Stava pensando di tornare ad aiutare il suo papà ma non aveva mai immaginato se stessa, tra anni, a prendere il suo posto.
Aveva aiutato la piccola Alice a cantare le sue canzoni, l'aveva accompagnata con il pianoforte e anche lei era riuscita a fare piccoli progressi. Forse era questa la sua strada?

-Alla fine è andato bene anche il nostro duetto, che ne pensi?- disse Lorenzo chiedendo il parere della ragazza. Alice lo aveva visto avvicinarsi a Martina e lo aveva raggiunto di corsa facendosi prendere in braccio. E Martina non aveva perso occasione per per lasciarle una carezza sulla guancia.

-Ma perché l'abbiamo provata tante volte e ho acquistato maggiore sicurezza.-

-Devi solo credere più in te stessa e vedrai che non avrai più bisogno di provare mille volte. Riuscirai a fare grandi cose, perché hai le potenzialità.-

-Dovrei iniziare gli studi al Conservatorio ma devo valutare molto bene. Da una parte lo farei ma dall'altra vorrei aspettare e restare a disposizione di mio padre.-

-Qui ci starei sempre io e comunque non dovrai andare a lezione sempre quindi potrai tornare qui a Firenze spesso. Dovresti comunque aspettare Settembre per l'inizio del nuovo anno accademico. Avrai più tempo a disposizione per valutare.-

-Vedremo. Ne approfitterò per parlarne con i miei genitori e prenderò una decisione. Domani arriveranno anche i miei zii da Roma, i genitori di Andrea. Quindi se non dovessimo vederci, passa un buon Natale in famiglia.-

Ali spezzateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora