Capitolo 29

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-Ma che diavolo...?- disse istintivamente Martina girandosi di scatto verso la TV.

"Spero tu sia seduta comodamente sul divano perché ho intenzione di portarti via qualche ora. Un'ora, due, chissà..."

Tutto si sarebbe aspettata tranne di ritrovarsi a parlare con lei tramite un televisore. Le sembrava tutto reale, soprattutto vederla muoversi e sentirla parlare, come nelle vere videochiamate via Skype.

"Ti starai chiedendo cosa significhi tutto questo. Vedilo come un modo, da parte mia, di dirti grazie per la tua amicizia e per essere semplicemente te stessa sempre. In tutti gli anni della mia vita credo di non aver mai incontrato una persona speciale come te. Magari sarò un po' di parte ma per me sei davvero unica.
Amo quando sorridi, amo ogni singola emozione o esperienza che condividiamo, amo le nostre lunghe chiacchierate, amo i nostri pigiama party con cioccolata calda, Netflix e tante risate. E sì...amo anche quando vai in paranoia e inizi ad osservarti allo specchio, scompigliando i tuoi capelli, e a trovare difetti anche dove non ci sono. "
Le era mancata terribilmente la sua voce, impossibile negarlo. Stava guardando davvero Valeria in quel momento, non era più uno dei tanti ricordi che Martina era solita riportare alla sua mente. Era seduta sul divano di casa sua con le gambe incrociate e guardava attentamente l'obiettivo della telecamera. Indossava un maglioncino pesante color oro e dei pantaloni di pelle neri attillati. Era bellissima con i suoi lunghi capelli lisci. La piastra per capelli farà sempre grandi miracoli.

"Diario di bordo del 2 aprile 2017. Sembra che sia in procinto di fare un discorso serio ma già so che inizierò a ridere, da sola e davanti una telecamera oltretutto, come una scema. Oggi sono esattamente diciotto anni che ci conosciamo. Ti ricordi il nostro primo incontro? Stavamo giocando al parco giochi della nostra amata Firenze. Io stavo sullo scivolo insieme a Chiara e Francesca e avevo notato te giocare da sola sull'altalena. Avevi i capelli sciolti, lisci ed un cerchietto grazioso sulla testa. Non avevi amiche, eppure non avevi problemi ad accettare quell'amara situazione nonostante avessimo solamente cinque anni. Non potevo dire la stessa cosa di me che preferivo essere una leader ed essere circondata da mille amiche. Fortunatamente dopo ho cambiato idea: meglio poche ma buone!
Ricordo che scesi immediatamente dallo scivolo e venni da te."

-Ciao ti piacerebbe giocare con me sullo scivolo?- le chiese la piccola Valeria parandosi davanti ai suoi occhi.

-Non mi piace lo scivolo!- rispose Martina continuando a dondolare lentamente sull'altalena.
Valeria si spostò e iniziò a dondolarsi sull'altra altalena.

-Allora giochiamo qui! Il mio nome è Valeria e tu come ti chiami?-

-Martina!- rispose accennando un lieve sorriso.

Martina ricordava benissimo quella giornata di sole. Era Valeria che aveva portato il sole nella sua vita. Le dimostrò che non era mai troppo tardi per trovare l'amica del cuore e che avrebbe trovato altri amici come lei. Doveva solo credere in se stessa.

"Da allora diventammo inseparabili e iniziammo a condividere di tutto: dai giocattoli ai vestiti, dai giochi per il Nintendo Wii, trucchi, fino ad arrivare ai libri da leggere. Non avrei potuto desiderare di meglio. Sei più di un' amica speciale...sei una sorella. Ricordi i compleanni che festeggiavamo insieme tutti gli anni? Indossavamo sempre dei vestiti da urlo e ricordo che, nelle ultime feste, non facevi altro che parlarmi di Lorenzo. E meno male che sei rinsavita figlia mia! Detto sinceramente, Lorenzo non si poteva proprio guardare. Anche Marco, il migliore amico di Lorenzo, ti guardava un sacco. Lui almeno era un po' più caruccio del suo amico, anche se a te non piaceva."

Valeria cercava sempre di trovarle un fidanzato. E anche se le diceva di non averne bisogno, Valeria continuava ad ignorarla. La faceva sempre morire dalle risate.

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