Il mattino seguente Andrea cercò di convincerla a farsi accompagnare da lui stesso a Roma ma la ragazza fu irremovibile.
-No Andrea ne abbiamo già parlato ed io mi sento bene.- disse lei mentre caricava le valigie in macchina con l'aiuto di suo cugino.
-Vorrei ricordarti che ieri sera hai improvvisamente perso i sensi. Preferisco che tu non affronti questo viaggio da sola. Se dovessi star male di nuovo chi ci sarebbe lì con te? Nessuno!-
Fortunatamente riprese conoscenza abbastanza subito riuscendo anche a dormire tranquillamente per qualche ora.-Vedrai che non mi accadrà nulla.-
Si sentiva molto affaticata, era vero, ma non voleva dargli altre preoccupazioni. Le aspettavano 4 ore di viaggio e aveva deciso di riposare per evitare di pensare ad altro. Magari le avrebbe giovato e al suo risveglio la situazione sarebbe migliorata ma così non fu, anzi sembrò essere peggiorata. Una volta arrivata a casa dei suoi zii, Angela decise di chiamare immediatamente il medico.
-Cosa significa che Martina si è sentita male?- chiese Andrea, a telefono con sua madre, parlando con un tono di voce molto preoccupato. Verso sera Andrea chiamò sua madre per accertarsi che sua cugina fosse tornata a casa sana e salva. Di certo non si aspettava sua madre a fargli il resoconto della visita medica.
-Poco dopo il suo arrivo era visibilmente pallida ma lei aveva risposto dicendo di essere stanca e che sarebbe andata subito a dormire. Inoltre la vedevo guardare ansiosamente il telefono, come se stesse aspettando la telefonata da parte di qualcuno.- rispose Angela dall'altra parte del telefono e Andrea pensò subito ad Ermal.
-Ma poi le toccai la fronte, bollente ovviamente, ed il termometro segnò 39 di febbre.--Glielo avevo detto di non tornare da sola. Ma lei è testarda come un mulo.-
Fece un respiro profondo per cercare di mantenere la calma.-Ormai è andata così. Ma cosa è successo?-
Andrea si bloccò immediatamente. Non voleva allarmare troppo i suoi genitori, e tanto meno quelli di sua cugina. Probabilmente a loro non avrebbe voluto dare troppe spiegazioni ma a lui le avrebbe date, costi quel che costi.
-Era seduta in giardino, quando ha iniziato a piovere e a tirare vento. Credo abbia preso freddo.-
-Ad ogni modo, il dottore l'ha visitata e ha tassativamente ordinato di stare a riposo. Le ho messo un panno freddo sulla fronte e spero che la temperatura si abbassi al più presto.- aggiunse con aria pessimista. Sperava in un miglioramento che probabilmente non sarebbe arrivato nel giorno a venire.
-Hai già avvisato zia Maria e zio Roberto?-
-Sì ma ho detto loro di non venire e di stare tranquilli. Magari è davvero così e fra pochi giorni starà meglio, ma conoscendo mia sorella si sarebbe precipitata seduta stante. Spero solo di aver fatto la scelta giusta.-
-E l'hai fatta mamma, non preoccuparti.-
Ma in fondo comprendeva sua zia e probabilmente si sarebbe precipitato a Roma anche lui se sua madre non lo avesse fermato e, come se non bastasse, il giorno dopo era prevista una nuova tappa del tour. Sperò con tutto se stesso di evitare di ricorrere alla decisione di portarla in ospedale. Aveva chiamato Ermal e Marco, per avvisarli dell'accaduto, trovandoli entrambi molto ansiosi, Ermal più di Marco. Era la prova che Ermal sapeva più cose, di quanto potesse immaginare, e che probabilmente la sera precedente sua cugina aspettava proprio una chiamata da parte sua. Marco invitò Ermal a non prendere in considerazione l'idea di scendere subito dopo la tappa del tour. Per quella settimana c'erano importanti appuntamenti da rispettare e che assolutamente non potevano essere rimandati. Era andato a casa sua e lo aveva trovato a preparare la valigia.
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Ali spezzate
FanfictionEra arrivata nella sua vita in un momento difficile. Gli aveva restituito grinta e voglia di mettersi in gioco. Quella ragazzina aveva fatto inconsapevolmente un miracolo. -Grazie!- disse lui grato. -Di cosa!- -Hai mantenuto fede alla nostra prom...