La mattina seguente, la sveglia suonò alle 8:30 con un Marco furioso per essere stato svegliato troppo presto. Non aveva tanta voglia di alzarsi dal letto, ma questa volta era costretta.
-Tu non inizierai ora a studiare. È oltraggioso e io ho altre due ore di sonno da recuperare.- disse afferrandola, in soggiorno, per riportarla in camera.
-No Marco tu sei pazzo! Devo studiare oppure non concluderò nulla nemmeno oggi.-
-Anche se dovessi iniziare alle 10 a studiare, continueresti in maniera no stop fino alle 17 del pomeriggio. Quindi tolta l'ora di pranzo, dovresti studiare 6 ore e va più che bene. Quindi tu ora torni sopra a dormire un'altra ora.-
-Ma in un'ora non riuscirei a riprendere sonno. Vai tu e aspetto te per fare colazione, quando scendi.-
-Sei di coccio! Va bene torno a letto. Però, di grazia, aspetta le 9:30 prima di iniziare ad aprire libro. Lo dico per la tua sanità mentale.- disse puntando l'indice sulla fronte della ragazza.
-Sei irritante la mattina alle 8:30.-
-Non sono io ad essere irritante. È la sveglia che fa chiasso.-
-La mia sveglia ha il solo scopo di farmi alzare dal letto, per studiare.-
-Secondo me l'avranno sentita anche Fabrizio e Vigentini al piano di sotto.- rispose cominciando a salire le scale che portavano alle camere da letto.
-Ne dubito fortemente. Si chiama sveglia, non megafono. A dopo Marco!-
Si diede una sciacquata veloce al viso, scese in cucina, aprì il frigo e prese del latte freddo. Avrebbe recuperato con Montanari dopo. Erano quasi le 9 e doveva organizzarsi lo studio per quella giornata. Si sarebbe imposta degli obiettivi e li avrebbe rispettati a tutti i costi. E così fece! Quando verso le 11 Marco scese, andarono al bar a fare colazione e successivamente, la riportò a casa a studiare mentre lui uscì per raggiungere Andrea e Fabrizio chissà dove. Erano usciti molto presto e secondo il biglietto, lasciato da Andrea, sarebbero tornati per ora di pranzo.
-Impazzirò studiando per l'esame di Geometria. Questo argomento l'ho ripassato, stendiamo un velo pietoso sugli esercizi. Poteva andare peggio. Ho già detto che gli esercizi sui vettori sono inutili? Bene, ora inizio anche a parlare da sola. Mi rinchiuderanno dentro un manicomio.-
Erano le 16, aveva chiuso i libri e li aveva sistemati dentro la tracolla. L'aveva lasciata sulla sedia, già pronta per il giorno dopo quando avrebbe ripreso a studiare.
-Avresti dovuto vedere le espressioni di Ermal alla mostra. Era molto contento. Le è piaciuta e ha fatto i complimenti agli organizzatori.- disse Fabrizio seduto sul divano di fronte al tavolo. Raccontava e, al tempo stesso, la guardava impazzire mentre metteva i libri a posto.
-Sempre molto caro! Te lo avevo detto che gli avrebbe fatto piacere.-
-Abbiamo parlato molto! Lui si è confidato con me raccontandomi della storia con Silvia. A quanto pare è stata decisione di entrambi troncare tutto subito. Ermal mi ha fatto capire che, dopo 9 anni di relazione, Silvia stava pensando ad avere una famiglia ma lui, con il lavoro che facciamo, non si sentiva pronto. Il suo passato continua a perseguitarlo, i ricordi legati a suo padre, alla sua infanzia. Non me lo ha detto esplicitamente, ma le cose stanno così, mi pare ovvio. Diventare padre, per Ermal, non sarà facile! Ha paura di diventare come lui.-
-Ma lui non è suo padre Fab. Glielo hai spiegato?-
-Allo sfinimento! Ma niente da fare. Lui e Silvia cominciavano ad avere bisogni diversi ed era inutile continuare. Mi dispiace per come sia finita tra loro. Ermal sperava di convincerla a stare insieme comunque, nonostante le loro divergenze, ma Silvia non ha accettato.-

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Ali spezzate
FanfictionEra arrivata nella sua vita in un momento difficile. Gli aveva restituito grinta e voglia di mettersi in gioco. Quella ragazzina aveva fatto inconsapevolmente un miracolo. -Grazie!- disse lui grato. -Di cosa!- -Hai mantenuto fede alla nostra prom...