Chapter 3

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Monsters, Ruelle.

Era tardo pomeriggio quando Peter finì la sua ampia e dettagliata spiegazione sulla chimica.
Mi guardò speranzoso.

"È un po' più chiaro? Non pretendo che tu abbia capito alla perfezione, ma... almeno qualcosa..." borbottò.

Sorrisi.
"Sì, leggermente più chiaro. Ancora molto perplessa, ma, be', piuttosto che avere venti dubbi... ora ne ho diciotto."

Lui battè una mano sulla fronte, io ridacchiai.
"Te lo avevo detto. - gli ricordai - Sono un caso perso. Però mi ha fatto piacere conoscerti, Peter."

Nel frattempo uscimmo dalla scuola e Peter si offrì di accompagnarmi a casa, visto che stava facendo buio.

"Anche a me ha fatto piacere conoscere la migliore amica di Theo Barnes. Non sai quanto sei famosa in questa scuola?" domandò durante il tragitto.

Sorrisi amareggiata e annuii.
"Sì, purtroppo lo so."

"Purtroppo?! Ma Grace, dammi un solo motivo per non amare la tua modesta popolarità." disse incredulo.

"Cooper." risposi senza troppi giri di parole.

"A proposito, ho sentito che gli hai mollato un pugno in faccia. Forte. - commentò sorridendo. Molto imparziale mi dicono - Ma è il ragazzo più popolare della scuola, praticamente tutte le ragazze della scuola impazziscono appena vedendolo, e tu?"

Risi in modo un po' scomposto.
"Mi sta parecchio sulle palle. È una cosa... così, a pelle, a primo impatto. E poi mi importuna e ci prova con me."

Lui sorrise.
"Con te? Non sei proprio il soggetto di queste cose smielate, vero?"

"Proprio no. Probabilmente sono l'unica ragazza che ancora non è riuscito a portarsi a letto." commentai.

Proseguimmo il resto del tragitto in silenzio. Solo quando fummo davanti alla porta di casa mia guardai Peter negli occhi per ringraziarlo.

"Di nulla, Grace. Dico davvero. E... stai attenta." mi raccomandò.

"Perchè?"

"Perchè... ho l'impressione che, dopo il pugno in faccia, Cooper sia più insistente di prima."

Sorrisi e annuii.

"Starò attenta. Grazie di tutto. Domani... insomma, domani se tu e il tuo amico volete sedervi a mensa con noi... mi farebbe piacere." lo invitai timidamente.

"Oh, ehm... volentieri. A domani."

Entrai in casa, non dopo averlo visto, dallo spioncino della porta d'ingresso, allontanarsi dalla mia abitazione.

"Grace? Sei tu?"

La voce di zia Amélie mi risvegliò dai pensieri.

"Oh, sì, certo, sono io."

La donna sbucò dalla porta della cucina, con una pentola in mano e una faccia perplessa.
"Dove sei stata tutto questo tempo? Sono le quasi le sei e mezza!" esclamò guardando l'orologio.

"Sono stata a scuola, in biblioteca. Un amico mi ha dato una mano per chimica." spiegai sottovoce.

"Oh, scusami cara. Se cerchi Kevin, è in camera sua. Alle 19.30 si cena."

"Sì zia." borbottai, salendo le scale per andare in camera mia.
Mi imbattei in mio cugino, che uscì dalla sua stanza. Mi guardò, ancora stupito.

"Ancora non credo che tu abbia dato un pugno all'enorme ego di Cooper." disse meravigliato, quasi soddisfatto.

"Veramente al suo naso, non al suo ego." commentai.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora