All of me, John Legend.
Poche calde lacrime mi rigarono le guance durante quel caldo abbraccio e inumidirono la spalla della maglia di Clint.
Ci conoscevamo da due giorni, ma erano stati due giorni intensi durante i quali lui stesso si era offerto di essere una figura paterna per me.
In più mi aveva fatto sentire subito a mio agio sin dal momento in cui avevo incrociato il suo sguardo quando era venuto a prelevarmi a casa mia solo un paio di giorni prima.
Inutile dire che gli ero grata per quello che aveva fatto per me. Aveva fatto poco, ma per me valeva molto.
"Non piangere, Grace. Il destino ci farà rincontrare." mi rassicurò stringendomi a lui.
"Lo credo anche io." affermai, quindi sciolsi l'abbraccio e mi asciugai le poche lacrime con il dorso della mano.
"Ceno con voi e poi andrò. Ma non temere, tornerò. Per te."
Sorrisi e mi alzai dal divano.
"Mi dispiace, Clint." borbottò Tony, mentre io feci come detto dall'arciere e mostrai a Peter la camera in cui avrebbe dormito quella notte.
"Domani però torni da zia May! - se ne uscì Tony, dall'altra parte del muro - E vai a scuola finché non ti arriverà il segnale!"
"Certo signor Stark!"
Durante la cena, ci furono i soliti discorsi inutili e demenziali proposti da Tony, a cui gli altri andavano dietro rincarando la dose con altre cazzate.
Io mi limitavo a mangiare e pensare a Thor, chissà se stava bene su quella navicella.
Ripensai ancora al sogno, a ciò che potesse significare, e alla passeggiata di Bruce e Tony da quel tizio piuttosto potente, stando a quello che dicevano, che era avvenuta subito dopo il mio sogno.
Possibile che fosse tutto solo una coincidenza?
Quello che davvero pensavo era che i ragazzi avessero scoperto qualcosa riguardo al significato di ciò che avevo visto nel sogno, e che non volessero dirlo.Non mi accorsi nemmeno di aver finito la cena, ma mi ridestai dai pensieri quando vidi che tutti si stavano alzando dalle sedie per salutare Clint.
Mi aggiunsi anche io al capannello di persone che c'era attorno a lui e, quando ebbe finito di stringere la mano ai suoi 'colleghi', come li chiamava lui a volte, strinse tra le braccia Wanda che sembrava anche lei piuttosto scossa da quella sua partenza così inattesa.
Abbracciò anche Peter e poi Natasha, quindi fece lo stesso con me.
"Ci vediamo." gli dissi.
"Ci conto." mi baciò la fronte e salutò ancora una volta, quindi uscì dal salone e lo vidi prendere l'ascensore; le porte si chiusero davanti a lui, non prima che mi facesse un'occhiolino.
Sorrisi per scacciare la tristezza e mi recai insieme agli altro sul divano per la solita conversazione serale, nella quale gli adulti parlavano e io facevo finta di ascoltare, ma non realtà avevo la testa altrove.
Fu Steve ad accorgersi della mia distrazione.
"Grace, sei stanca vero?" domandò.Feci spallucce e sbadigliai.
"Un po'.""Ti conviene andare a letto. - mi consigliò Nat - Perchè da domani inizi l'addestramento sia la mattina che il pomeriggio. E sai che con me non si scherza."
Annuii e mi alzai.
"Allora vado. A domani.""Buonanotte, cara." mi disse Tony con un sorriso che ricambiai, dopo mi lasciai alle spalle il salotto e mi chiusi nella mia stanza.
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦
Fanfiction• Tempo di ambientazione: Post Civil War; Infinity War Grace Edwards ha una vita pressoché normale, ma è diversa dalle altre ragazze: ha dei poteri soprannaturali. Nick Fury non esita a rintracciarla, invitandola ad unirsi allo S.H.I.E.L.D. e a que...