The ending, Wafia ft. FINNEAS.
Dopo cena mi recai subito in camera mia.
Dovevo chiamare Theo e sapere se zia Amélie gli aveva raccontato tutto."Pronto?" rispose dopo soli due squilli.
"Theo, sono Grace."
"Grace! - esclamò lui felice - Dio, sei ancora viva! Tua zia mi ha invitato a casa tua e mi ha detto tutto... Quindi starai lì da loro... e non tornerai qui nel Queens?" domandò con una nota di tristezza nella voce.
Accennai un debole sorriso che però lui non poteva vedere, ma che avrei voluto vedesse, per rassicurarlo e dirgli che andava tutto bene.
"No, Theo. Non tornerò. Non ora. Incombe una guerra, una guerra pericolosa. - gli spiegai con calma, scegliendo le parole corrette - Tu devi... devi tenerti in contatto con mia zia, dirle che te l'ho detto io, in modo che ti protegga. Non far parola con Kevin se ancora non sa nulla, mi raccomando."
"Penso che voglia sapere perchè non sei più a casa, Grace." commentò.
"Glielo dirà mia zia. Dalla tua bocca non deve uscire niente. - dopo la sua promessa non troppo convinta, ripresi da dove ero rimasta - Precisamente cosa ti ha detto mia zia?"
"Uhm, che hai dei poteri e che è meglio che tu stia con quelli che ti aiuteranno a controllarti e che sapranno sfruttare il tuo potenziale." riassunse Theo.
"Capisco. Theo... mi manchi. Sapere che non ti vedrò per un po'... mi fa stare male. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto." mormorai al telefono cercando di trattenere le lacrime.
"Anche tu mi manchi, e mi mancherai. Ma teniamoci in contatto, Grace, come abbiamo sempre fatto." disse lui.
"Certo. E cerca di andare alla pista di skate, ogni tanto. Anche se non ci sono io." lo invitai, non volevo che non portasse avanti la passione per lo skate perché non c'ero io con lui.
"Lo farò. Un po' anche per te." sussurrò, quindi mi salutò e, dopo aver ricambiato, riattaccai.
Sorrisi e posai il cellulare sul comodino.
Mi aveva fatto piacere sentirlo. Immaginavo una reazione molto peggiore, per un comune mortale non deve essere semplice sopportare queste notizie soprannaturali.
Invece il suo stupore era stato piuttosto contenuto.
In quel momento dalla porta aperta entrò un Clint sorridente."Ehy." lo salutai ricambiando il sorriso.
"Era il moroso al telefono?" domandò sogghignando.
"No che non lo era. Ma... hai ascoltato la conversazione?" chiesi poi, tra il perplesso e l'irritato.
Gli Avengers non avevano chiaro il concetto di privacy?"No, ho sentito solo l'ultimo pezzo. - rispose - Mentre venivo da te per vedere come ti senti. Se sei a tuo agio, e se hai trovato qualcosa per te oggi al negozio."
"Sto bene, grazie. Al negozio tutto ok, solo che al nostro ritorno abbiamo sentito la sfuriata di Stark per aver messo tutto in conto a lui."
Lui scoppiò a ridere.
"Sono seria!" esclamai, pensando che non mi credesse."Lo so, lo so, ma... sto immaginando la scena! Deve essere stato troppo esilarante!" replicò continuando a ridere.
"Quello al telefono era Theo. - dissi, senza un vero motivo, quando Clint tornò serio - Il mio migliore amico."
Lui sorrise.
"Lo hai appena friendzonato, ti rendi conto di come sei crudele? - fece divertito - Gli dicevi parole dolci.""Non gli dicevo parole dolci! Gli dicevo che mi manca, è diverso. - lo corressi - Ci conosciamo praticamente da quando abbiamo iniziato a camminare, siamo cresciuti insieme e abbiamo frequentato sempre le stesse scuole. Siamo come fratelli."
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦
Fanfiction• Tempo di ambientazione: Post Civil War; Infinity War Grace Edwards ha una vita pressoché normale, ma è diversa dalle altre ragazze: ha dei poteri soprannaturali. Nick Fury non esita a rintracciarla, invitandola ad unirsi allo S.H.I.E.L.D. e a que...