Overjoyed, Celine Dion ft. Stevie Wonder.
"Siediti qui." disse Tony, mentre eravamo appena entrati nel grande salone. C'era qualche Avengers nella stanza, ma nessuno si curò di noi.
Mi fece sedere al tavolo e lui si sedette accanto a me, munito di cerotti, garze e del disinfettante, che io adocchiai solo mentre Tony stava tamponando le ferite dal sangue con un fazzoletto.
"Che intende fare con quello, signor Stark?" domandai indicando il barattolo.
Lui lo guardò, poi spostò lo sguardo su di me.
"Non si sa mai, sempre meglio curare bene." commentò.
Prese il disinfettante e lo mise sul del cotone, quindi mi fece aprire le mani. Già sapevo che quel liquido indemoniato mi avrebbe fatto ancor più male sui tagli aperti.
Quando Tony appoggiò il cotone sulle ferite, trattenni il respiro e strizzai gli occhi.
Tony continuò a passarlo con cura sulle mani, e io cacciavo dei piccoli lamenti."Brucia. - mormorai ad occhi chiusi - Faccia piano, signor Stark."
"Se solo avessi messo meno forza in quei pugni, giovane figlia di Efesto..."
Disinfettò anche le nocche e per fortuna la tortura terminò in poco tempo.
Solo allora si avvicinò Natasha."Oh, che hai fatto alle mani?" fece preoccupata, mentre Tony mi stava mettendo un cerotto su ciascun pollice.
"Ha solo colpito il sacco da boxe con troppa foga." disse Tony, evidenziando il 'solo' come per far capire a Natasha che per me non era nulla.
E in effetti non lo era, se non mi fossi guardata le mani non me ne sarei nemmeno accorta."Oh cielo, Grace, tu te ne inventi di tutti i tipi." commentò.
Tony finì di mettermi i cerotti più piccoli sulle nocche e mise un paio di giri di garza sui palmi.
"Stai attenta la prossima volta. E piuttosto che sfogarti con un sacco da boxe, parla con qualcuno. - mi consigliò - Occhio ai movimenti che fai con le mani o le dita, altrimenti si riaprono i tagli."
Annuii.
"Grazie, signor Stark." risposi, accennando un sorriso, che lui in risposta ricambiò.Gli Avengers che già non erano presenti in salone arrivarono per la cena.
Avevo aiutato Nat a preparare la tavola mentre Wanda se ne stava ai fornelli e Tony continuava ficcanasare tra le pentole."Puoi stare indietro?" ripeteva stizzita la ragazza, mentre Tony continuava ad alzare i coperchi ed assaggiare le pietanze.
Quando la cena fu servita, mangiammo chiacchierando allegramente.
"Peter. - Tony si rivolse al ragazzo - Dopo cena torna a casa, mi raccomando. Fai la tua vita normale, non dare nell'occhio perchè siamo tutti in pericolo.
Se riesci i pomeriggi vieni qui e fai addestramento in palestra." gli spiegò."Certo, signor Stark. Farò il possibile per esser qui tutti i pomeriggi."
Alla fine della cena, quindi, Peter si infilò la tuta rossa e salutò Tony, quindi si avvicinò alla finestra.
"Ehi, Uomo Ragno." lo richiamai prima che uscisse.
Lui si voltò.
"Mh?"
"Ci si vede." gli risposi.
"Certo. Torno domani. Bada a te stessa, e nel frattempo non fare stupidaggini. Prendi a pugni qualcuno piuttosto che il sacco da boxe." commentò, quindi sganciò una ragnatela dal bracciale al polso e si lanciò fuori.
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦
Fanfiction• Tempo di ambientazione: Post Civil War; Infinity War Grace Edwards ha una vita pressoché normale, ma è diversa dalle altre ragazze: ha dei poteri soprannaturali. Nick Fury non esita a rintracciarla, invitandola ad unirsi allo S.H.I.E.L.D. e a que...