Fear of the water, SYML.
Nel salone si presentò solo Tony, che sembrava piuttosto perplesso e in guardia.
"Avanti, scendiamo e stiamo pronti." disse solo, quindi prese le scale per fare più in fretta, mentre io e Peter gli andavamo dietro a ruota - io in particolare rischiai più volte di inciampare e fare il resto della rampa rotolando.
Arrivati al piano terra, vidi che anche gli altri Avengers stavano scendendo dall'ascensore e accorrendo dai vari corridoi.
Cap si mise davanti a tutti e impugnò il suo scudo.
"Se ci attaccano, rispondete, altrimenti restate sulla difensiva." ci avvertì, mentre Stark finì di indossare l'armatura.Uscimmo tutti dalla base; parte del cortile era occupato da una navicella spaziale.
Era molto più piccola rispetto alle altre navicelle; non che ne avessi mai vista una dal vivo, ecco, però non la immaginavo così piccola.Ma tanto era piccola tanto era tecnologica, lo si vedeva anche dall'esterno con quei razzi che possedeva sotto e che gli permettevano il volo.
Era tecnologia che andava ben oltre quella di Stark.
Era molto più evoluta."State in guardia." sussurrò Steve, in testa al gruppo.
Il portellone della navicella si aprì.
"Oh, sono qui in pace. - disse una voce a me sconosciuta - Mi dispiace avervi fatto indossare tutte le vostre belle divise."
Steve sembrò sollevato e rimise lo scudo dietro, attaccato alla tuta.
"Signor Stark?" feci all'uomo accanto a me.
"Lo conosciamo. È un amico di Cap, non mio, sia chiaro." commentò.
Dalla navicella scese un uomo piuttosto malridotto.
Era vestito di stracci, aveva i capelli castani un po' lunghi e un braccio in metallo."Ehi Buck." fece Steve, mentre si avvicinò e si scambiarono un abbraccio.
Mentre Natasha informò lo S.H.I.E.L.D che era un falso allarme e di non preoccuparsi, gli Avengers fecero entrare il nuovo arrivato e Steve gli parlava come un vecchio amico.
Arrivammo nel salone e ancora stavano parlando.
"Ma io lo conosco quel tizio! - esclamò d'improvviso Peter - È quello contro cui avevamo combattuto alla guerra civile, vero signor Stark? Quello con il braccio fighissimo in metallo!"
"Sì, Parker, ma contieniti. - borbottò Tony - Allora, qual buon vento ti porta qui, Barnes?"
L'uomo alzò lo sguardo verso di lui.
"Sono stato nel Wakanda per tutto questo tempo, dopo che mi hanno ricongelato. E ora mi hanno detto che c'è in ballo una guerra. Ho pensato che voi sapeste che fare." spiegò.I due si fissavano in cagnesco. Non ne sapevo il motivo, forse non ero nemmeno autorizzata a saperlo, ma io odiavo non sapere niente.
Mi voltai verso gli altri."Allora, prima di tutto qualcuno mi vuole dire chi è quest'uomo? Perchè dice di essere stato congelato?" domandai stizzita.
L'uomo si voltò verso di me.
"Avete reclutato un'altra ragazzina?" fece lui, rivolgendo poi lo sguardo alla squadra. Non sembrava avere cattive intenzioni anzi, sembrava uno sfrattato che era stato cacciato di casa, ad essere del tutto sincera.
"Sì Barnes e senti, lei è sotto la mia protezione e se osi farle qualcosa ti giuro che ti stacco quel braccio metallico e te lo faccio ingoiare... avrei detto un'altra cosa, ma so che il tuo amico Rogers non avrebbe gradito." sibilò Tony, facendo un passo avanti accanto a me.
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦
Fanfiction• Tempo di ambientazione: Post Civil War; Infinity War Grace Edwards ha una vita pressoché normale, ma è diversa dalle altre ragazze: ha dei poteri soprannaturali. Nick Fury non esita a rintracciarla, invitandola ad unirsi allo S.H.I.E.L.D. e a que...