Between the wars, Allman Brown.
Clint mi rivolse lo sguardo.
"Io vado nell'armeria, devo lasciare arco e frecce, ok? Ci vedremo nell'ufficio di Fury più tardi." mi disse.
"Non torni dalla tua famiglia? Non sei..."
"Agli arresti? - concluse lui - Ah, penso che la polizia mi condonerà tutto. C'è la necessità di salvare il mondo, qui."
Sorrisi per la sua affermazione e seguii Tony, che continuava a sbuffare sonoramente e mi spronava ad andargli dietro.
"Fury mi ha parlato di te. - mi disse - Ora ti porto da lui. Freme dalla voglia di vederti."
"E dopo che dovrò fare?" chiesi, guardandomi intorno in quella grande base.
Ovunque spostassi gli occhi, un sacco di gente andava e veniva indaffarata, consultava aggeggi supertecnologici e chiacchierava riguardo a progetti.
Passammo accanto a parecchi gruppi di persone, e le uniche parole che tutti dicevano e che involontariamente mi saltavano all'orecchio erano 'guerra, salvezza, mondo'.Ti pareva che il mondo non fosse ancora in pericolo. Lo aveva scritto anche Fury nella lettera.
"Lo deciderà Fury. Di questi tempi, credo abbia bisogno di più forze e persone possibili, quindi penso che ti farà addestrare per controllare e imparare ad usare i tuoi poteri correttamente." mi spiegò.
Io lo guardai dal basso del mio scarso metro e sessanta e osai domandargli:
"Siamo in guerra, signor Stark?"Lui ricambiò il mio sguardo, aprì la bocca ma la richiuse subito dopo, come se non trovasse le parole giuste per parlare di quell'argomento. O come se non volesse dirmelo, dipende dal punto di vista.
"Noi... in un certo senso sì, Edwards. Più che altro... C'è stata una battaglia tra noi Avengers e quindi... stiamo cercando di riunirci, perchè qualche ci aspetta è davvero una cosa molto potente. Almeno, così dicono."
"Avete litigato?" domandai, mentre Tony chiamava l'ascensore.
"Era per gli Accordi di Sokovia. Un gruppo con me ha firmato, l'altro gruppo con Cap non ha firmato. Alla fine abbiamo combattuto. Ma ci siamo divisi per niente, per delle cazzate. Ora però facciamo fatica a fidarci gli uni degli altri."
Salimmo dall'ascensore in vetro, che lasciava intravedere il grande spiazzo verde fuori.
"Se è vero che quello che verrà è una cosa molto potente, dovete riunirvi per salvare ancora l'umanità. Voi siete gli Avengers. Vincete insieme o perdete insieme. Nessuno fa nulla da solo." lo incoraggiai.
Suonava strano il fatto che Tony Stark fosse incoraggiato da una diciassettenne, forse non ne aveva bisogno, ma volevo far sapere a lui, a tutti, che io ci sarei stata, qualsiasi cosa sarebbe successa.
"Hai... hai detto delle parole bellissime. - disse Tony sorridendo - E così faremo. Ci riuniremo. Per il mondo."
Sorrisi, fiera di quel che avevo detto. Sicuramente non ero stata io a far scattare in lui quella decisione, ma mi sentivo già parte di quel bellissimo ambiente.
Scendemmo dall'ascensore e arrivammo davanti alla porta di un ufficio.
"Qui dentro ci sarà Fury, il direttore, e anche altri dei più importanti membri dello S.H.I.E.L.D. Lascia parlare me, e rispondi solo se interpellata, ok?
Penso che sia un po' incazzato perchè tu hai ignorato i primi due o tre avvertimenti.""Che bello fare già questo effetto." commentai ironica, mentre Stark bussò alla porta, che subito gli venne aperta.
Dopo il cenno dell'uomo, entrai e mi guardai in giro: tutti i presenti avevano lo sguardo fisso su di me.
L'unico che riconobbi fu Fury, che era perfettamente di fronte a me, a braccia conserte.
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚𝐭𝐮𝐦
Fanfiction• Tempo di ambientazione: Post Civil War; Infinity War Grace Edwards ha una vita pressoché normale, ma è diversa dalle altre ragazze: ha dei poteri soprannaturali. Nick Fury non esita a rintracciarla, invitandola ad unirsi allo S.H.I.E.L.D. e a que...