Auguri a tutti coloro che portano il nome di Giovanni/Giovanna. 😊
Potete accompagnare la lettura con questa bellissima canzone di Zucchero. 😍
EPILOGO STUART
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Non vi dico quanti anni ho adesso, sarebbe sciocco e irrilevante. Non ve li dico come non ve li ho detti all'inizio. Ho provato a tenerli nascosti perché gli anni non contano, soprattutto in amore. Chi impone limiti e margini all'amore stesso è proprio un coglione che non ha un cazzo da fare nella vita.
So io cosa significa amare fino a morire. Ho visto con i miei occhi e vissuto sulla mia pelle i cambiamenti dell'essere umano in preda all'innamoramento.
Lo giuro su me stesso e sulla mia anima purtroppo accartocciata, che ho amato una sola donna in tutta la mia vita. C'è stata una persona prima di lei, una che mi ha fatto credere che l'amore fosse altro e l'ha fatto per così tanti anni da farmi abituare all'idea che non dovessi più credere in niente.
Ti sposi, arriva un figlio e pensi che la tua vita sia finita. Mi spiego. L'unica cosa che ti resta è crescere tuo figlio e viverti i suoi successi, assistere al suo matrimonio e crescere tuo nipote. Io non ero pronto, volevo altro, volevo ancora vivermi mia moglie e quella vita che potevamo avere anche quando nostra figlia era fuori con le sue amiche, al cinema oppure a scuola.
Mia figlia un giorno mi disse che c'era una persona nel mondo che mi stava aspettando, che anch'io avrei avuto quell'amore forte che in molti hanno la fortuna di avere. Nemmeno ci credevo all'epoca, rifiutavo l'idea dell'amore stesso perché la donna che avevo al mio fianco non voleva le mie carezze. Le interessavano solo i miei soldi.
Quei soldi a cui Bruna neanche pensa. Non ha idea di quanti siano. A lei basto io, i miei muscoli e anche il mio arnese grosso.
Ho avuto un periodo di smarrimento perché è umanamente inconcepibile che un padre debba stare seduto ore ed ore a fissare una figlia inerme in un letto d'ospedale. Ero sporco, lurido e mi sentivo un bastardo fiero di esserlo. Così mi ha conosciuto la donna della mia vita, proprio in questo modo.
Agnese aveva ragione, in un angolo nascosto nel mondo, in un bagno piccolo quanto la tana di un criceto, c'era una ragazza tosta ma spaventata, bella da morire ma stanca, che provava a fuggire da tutte le cazzate fatte, da tutto l'amore non ricambiato di due genitori che l'avevano concepita senza amore, salvo scoprirsi dopo che il padre era un altro.
Non oso commentare.
Pensava che fossi il suo salvatore ma lei stessa era titubante. In me c'era solo odio all'epoca, eppure lei era mia e lo era stata prima del nostro prima incontro e sapete perché? Perché io ho avuto la fortuna di vedere le sue foto, di vedere il suo viso prima che lei vedesse il mio.
Io ero preparato, lei no. L'avrei fatta soffrire... lei invece non l'ha mai fatto, neanche quando mi ha fatto credere di poter ricominciare senza di me.
