5-Piccoli dispetti

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CAPITOLO 5
BRUNA

Stuart è appena andato via mentre Agnese è scappata in bagno con Tommaso che deve fare la cacca. Secondo me non deve farla davvero, è solo che ha visto Andrea e non vuole che la sua mamma dia attenzioni a un altro che non sia lui, tutto qua. Passano i mesi, ma lui è sempre lo stesso gelosone che non vuole dividermi con nessuno, che si terrorizza se mi allontano un attimo da lui e che da di matto se, presa da altro, non gli do retta per qualche secondo.

Pensavo che non avrebbe preso bene la notizia del bambino e invece Tommy è davvero entusiasta e non vede l'ora che nasca per giocarci. Non so infatti come lo terrò buono e sono spaventata dall'idea che si inventi qualcosa per tirarlo fuori. Lui è convinto che il bimbo possa uscire da un momento all'altro quindi lo chiama in continuazione sperando che suo fratello o sua sorella, lo ascoltino.

Ha già detto che se è femminuccia sarà solo sua. Bene direi, povera figlia mia, avrà un fratello e un papà che non la lasceranno respirare un momento.

<<Allora bocconcino, spogliati pure così iniziamo la nostra seduta di un'ora ok?>>

Annuisco, mentre Andrea tira fuori dal suo borsone un tappetino e tutto ciò che occorre per farmi stare comoda. Papà ha già spostato il tavolo creando spazio al centro della sala in modo da poter fare fisioterapia in tutta comodità. In questo momento è uscito fuori a parlare con Stuart e non accenna a tornare.

''Cosa si staranno dicendo? Che starà facendo Stuart fuori?''

Ho apprezzato molto il suo controllo, è già un piccolo passo avanti però leggo anche nei suoi occhi tutta la sofferenza che sta provando. Il problema è proprio questo, sono cosciente di tutto ciò che lo affligge, ma non riesco a fidarmi più. Mi ha tradita nel peggior modo possibile, stavo sposando uno sconosciuto che pensava di fregarmi. Sarei stata sua per sempre e dopo mi avrebbe raccontato della sua vita e del suo passato.

Così non va, è stato meschino e ingiusto. Doveva farmi leggere quel dossier e insistere, invece quando non l'ho aperto, ha tirato un sospiro di sollievo perché sapeva esattamente che tutto stava andando secondo i suoi piani. Farmelo leggere significava mandare a rotoli tutto.

Farà sempre parte della vita dei nostri figli perché è il padre ma non sarà nella mia vita. Non riesco proprio a dimenticarmi tutto quello che mi ha fatto. Me ne frego della scelta, non m'importa, lo so che Agnese stava avendo un attacco d'asma e ammetto che mi sarei sacrificata io per lei perché ha già sacrificato i migliori anni della sua vita e non avrei permesso che le facessero ancora del male. Quello che non riesco a dimenticare è proprio il matrimonio, quel maledetto giorno e quelle maledette ore passate ad aspettare sue notizie, per poi apprendere tutta la verità dalla Tv, da un'edizione speciale del Tg che viene mandata in onda solo quando succede qualcosa di particolare, che non avviene spesso.

La verità io e la mia famiglia, l'abbiamo saputa da un comune giornalista.

Tolgo la maglietta e resto con la fascia sportiva addosso e con un leggins di colore nero.

<<Vieni, ti aiuto>>dice gentilmente Andrea, aiutandomi poi a stendermi sul tappetino che ha posizionato a terra.

Nel farlo, sfiora il mio addome con le sue mani calde. M'irrigidisco per un attimo, perché comunque non sono sola. C'è un bambino dentro di me ed è così strano sentirmi sfiorare dalla mano di un uomo che non sia lui.

Anche Stuart aveva sempre il corpo caldo ed io lo usavo per scaldarmi, soprattutto la mattina quando poi andava in centrale e lasciava quel vuoto nel letto che diventava freddo. Mi aggrappavo alle sue spalle come un cucciolo indifeso, fino a quando non andava davvero a lavoro e prendevo Tommy nella sua cameretta per portarlo nel lettone con me, così al suo risveglio sarebbe stato più felice perché avrebbe visto me e lo avrei riempito di baci.

Nel posto giusto al momento giusto #3 Un Nuovo inizio(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora