17-Il grande Cazzzby, molto incazzato

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CAPITOLO 17
BRUNA

Questo non sarà un bel risveglio, soprattutto perché non sono tra le braccia di Stuart

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Questo non sarà un bel risveglio, soprattutto perché non sono tra le braccia di Stuart. Strabuzzo gli occhi e ciò che vedo è solo un cuscino bianco, senza la sua testa grossa e riccioluta poggiatavi sopra.

''Riccioluta non tanto.''ricorda la mia coscienza.''Però ti ha promesso che se li farà ricrescere. Tu, mi raccomando, non rovinargli più i capelli con quella stupida tinta gialla. Vuoi avere accanto un uomo o un canarino? Il giallo attirerà solo di più l'attenzione su di lui e accadrà ciò che più temi ovvero che un paio di tette più grosse delle tue, te lo portino via.''

Dove sei andato amore mio? Pensavo che avessimo risolto tutto e invece non sei qui con me, eppure sento il tuo odore inconfondibile sulle lenzuola, quell'essenza di Roma che migliora giorno dopo giorno.

Mi sono fatta un bel pisolino, accoccolandomi sul suo braccio muscoloso che si è rivelato essere meglio di qualunque altro poggia testa.

Il viaggio è stato stancante, soprattutto per me che sono incinta e che ho sempre sonno, oltre che fame alla quale si aggiunge il bisogno incessante di fare la pipì.

''A proposito, quando si mangia? Carmen ed io vogliamo addentare qualcosa di buono. E' la mia sirenetta che mi ha fatto venire ancora più fame del solito.''

''Ecco, apposto.''penso. Ora la chiamo anche io Carmen. Ha deciso Stuart un'altra volta. Lo fa sempre. Fortuna che non avremo altri figli e non avrà più questa soddisfazione da me. Eh no, mica può decidere tutto lui e mica può mettermi incinta di nuovo? Non so se staremo insieme, ma dopo il parto comincerò a prendere la pillola per evitare ogni preoccupazione, così vediamo se ci casco ancora una volta. E che non gli venisse in mente di andare in quell'albergo a Milano. Non so cos'abbia quel posto, ma lì Stuart ha fatto due volte centro, al primo colpo e a distanza di anni.''

Stropiccio i miei occhi e sbuffo, essendo sola in camera.

''Non ho voglia di fare niente, né di alzarmi, né di muovermi. La presenza dei maggiordomi potrebbe tornarmi utile per questi due giorni perché quando tornerò in Italia mio figlio mi toglierà il respiro. Dovrò andare anche dai miei nipoti che mi reclamano e da mia sorella, altrimenti si sentirà trascurata e non voglio che lo pensi, soprattutto ora che entrambe sappiamo di avere due padri diversi. Dovrò anche parlare con Andrea che di sicuro sarà arrabbiato con me per le terapie saltate. Troppe cose da fare e zero voglia d'agire.''

All'improvviso, proprio mentre penso che Stuart riceverà una bella ramanzina da me per avermi lasciata da sola in camera, quando avevo più bisogno di lui, apre la porta con in mano un vassoio pieno di stuzzichini.

Sei perdonato all'istante. Il problema non sussiste.

 Il problema non sussiste

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