26-L'acchiappasogni

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CAPITOLO 26
BRUNA

<<Potrebbe prendere quello di colore nero? Mi piace tantissimo e piacerà di sicuro anche al mio uomo>>

Mi trovo in un negozietto tribale di Roma, abbastanza lontano da casa mia e sto indicando alla commessa il dreamcatcher che ho scelto per Stuart. La parte superiore, ovvero la rete, é a forma di mezzaluna, quella che dovrebbe intrappolare i cattivi sogni mentre le piume hanno qualcosa di particolare dalle altre.

Ho raggiunto in taxi, come al solito, questo posto, controllando su internet se avessero merce originale e non griffata perché vorrei qualcosa fatto da mani di tribù indiane.

Sono alla ricerca di un acchiappasogni per il mio Stù. Voglio comprarlo e appenderlo sul letto dove giace da ieri sera in seguito all'incidente che ha avuto. Una macchina l'ha preso in pieno mentre cercava di raggiungere me e Andrea.

Sicuramente ha pensato che ci stavamo baciando ma no, non lo stavamo facendo affatto. La serata era stata organizzata alla perfezione e Ivan mi ha aiutata nel piano. Credo che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso sia stata la mano che Andrea ha fatto scendere sui miei glutei.

''Beh, quello non era proprio nel piano. La prossima volta che lo vedo gli tiro uno schiaffo in pieno viso.''

In quel preciso istante l'ho sentito ringhiare e correre verso di noi.

Poi un rumore assordante. Il mio Stú...a terra.

Stuart, in tutto questo tempo che siamo stati lontani, non ha fatto altro che tempestarmi di chiamate e di messaggi ma non ha mai bussato alla porta di casa mia, non ha fatto nulla di concreto pur dicendomi a parole di voler tornare con me e che gli mancavo. Volevo dargli una scossa e fargli capire che un altro al posto suo mi stava corteggiando, che presto sarei diventata di un altro uomo che non fosse stato lui.

Era solo una sceneggiata e mi dispiace che Stuart ci abbia rimesso ma io dovevo pur fare qualcosa per riportarlo da me e dai bambini.

E' vero che ho accettato l'invito di Andrea a prendere un caffè ma in seguito ci ho ripensato. Non ce l'ho fatta proprio ad uscire con un altro, così, durante una delle ultime sedute di terapia, gli ho parlato apertamente esponendogli i miei veri sentimenti.

Sono innamorata perdutamente del padre dei miei figli e non voglio nessun altro accanto a me se non lui, con tutti i suoi problemi e il suo carattere, solo meno irruento ecco.

Così lui, dopo aver ascoltato tutta la mia storia e quella di Stuart e aver capito che non sarei mai stata sua, nemmeno per un caffè, mi ha offerto una mano per farlo ingelosire e rinsavire. Volevo solo quello, ma da sola con Andrea non sarei mai andata al locale.

E' passato a prendermi a casa, è vero. Non ho raggiunto l'Ivana Club con mia sorella e mio cognato ma con il mio fisioterapista. Mi sono sentita morire durante il tragitto. Ero in macchina con un uomo e volevo solo Stuart al mio fianco ma sapevo di dover tenere duro se avessi voluto sentire quelle parole che poi Stuart mi ha detto.

Sono così tanto fedele che anche quel giro in macchina l'ho visto come un tradimento ma so che Stuart potrà perdonarmelo eccome. No?

Durante la cena, ho sorriso ad Andrea ma era solo un sorriso finto. A dire il vero avevo un dolore tremendo alle guance a furia di ridere per finta. Dovevo concentrarmi su Andrea e non sul locale o sulla faccia di Stuart. Tra l'altro, il mio fisioterapista aveva un pezzo di cipolla tra i denti e questo era il motivo principale per il quale stavo ridendo a crepapelle.

Però, non ho fatto solo il pigliaccio ma mi sono concentrata anche su altro. Appesi alle pareti del locale, non ho potuto non notare quei dipinti bellissimi, opera delle mani magiche di Stuart.

Nel posto giusto al momento giusto #3 Un Nuovo inizio(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora