𝐐𝐮𝐚𝐫𝐫𝐞𝐥𝐬

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SARA
"potevi rispondere tu" scrolla le spalle mentre entrambi stiamo ritirando tutto il nostro materiale scolastico negli zaini, facendo riferimento al piccolo incidente di prima.
"nahh evitiamo di rovinare la tua reputazione con questa professoressa"
"Come se lei non si fosse accorta che tu mi hai dato il giusto input per rispondere" pronuncia ovvio facendomi sorridere e scuotere la testa.

Ormai siamo solo noi all'interno dell'aula e, nonostante molto spesso tra noi ci siano momenti di silenzio pacifici, dal modo in cui stringe con le mani la spallina del suo zaino mentre aspetta che io chiuda il mio, capisco che per lui oggi non è così.
Ecco perché mi fermo a metà azione e appoggio le mani sul banco prendendo un respiro profondo, attirando così la sua attenzione su di me: "tu prima volevi chiedermi di ieri sera vero?" chiedo sicura di quello dico, e ne ho la conferma quando lascia andare le spalle che fino a quel momento erano rimaste tese, insieme alla sua espressione facciale.
"Beh sì ci stavo pensando... Insieme ad alcuni comportamenti che hai avuto in questi giorni -sospiro mentre parla- e lo so... Sara lo so che mi hai detto di lasciar perdere ma non ce la faccio, vedo che quando rispondi a certe chiamate sei fredda ma anche preoccupata e-e poi ti vedo usare una ragnatela teaser su un tizio fino a farlo svenire e non-... Io sono tuo amico e gli amici si aiutano a vicenda, vorrei solo poterti aiutare." conclude sospirando
"non voglio che tu o May siate in pericolo per colpa mia Peter.... Oppure Ned o Mj, io-
Ero lì con lui quando mio padre è stato assassinato, e non ho potuto impedirlo. N-non posso farlo di nuovo, e non vi posso mettere in mezzo e rischiare di finirci dentro anche voi, non ve lo meritate"
"perché tu si?" Chiede sinceramente e io scrollo le spalle.
"probabilmente sono vecchi nemici di mio padre, io ci sono dentro da prima che morisse.
E poi abbiamo già la questione incendi da risolvere no? Insieme riflettiamo su quello"
Mi guarda con disapprovazione, ma dice tutto l'opposto: "d'accordo"
"Okay... vieni da me tra un'ora, prima Moonlight deve sistemare una cosa" gli comunico dopo essermi resa conto di sentire un peso in meno sulle spalle, soprattutto dopo che lui mi sorride una volta fuori da scuola: "agli ordini!"

Corro a casa,vedo mia madre, costume, ragnatele-
Aspetta MAMMA?!
"mamma? Ciao!"
"tesoro! Allora come va?"
"tutto bene, cavolo, a saperlo mi organizzavo il weekend o comunque la giornata diversamente, stasera vado al cinema con amici- approposito, può essere che ritardo due minuti e dovrebbe cenare da noi un mio amico perché-"
"Sarà, ci penso io tranquilla, hai già pranzato?"
"si, tu? Oddio no aspetta adesso scappo così torno prima e parliamo"
Dico prima di precipitarmi in camera, indossare il costume, indossare di nuovo ciò che avevo prima addosso uscire di casa.



Okay questo potrebbe essere un tantino illegale.
Entro nella Stark Tower grazie a dei codici che Natasha mi aveva dato nel caso avessi mai bisogno di lei, Clint o un qualunque altro Avenger; probabilmente Clint non sarebbe molto contento di sapere che sono entrata di nascosto, Natasha invece potrebbe sentirsi fiera del fatto che sono entrata e uscita senza fare danni; ad ogni modo sono entrambi in fuga al momento, quindi non è il caso di soffermarci troppo su questi dettagli.

Una volta entrata nella sala conferenze le luci della sala si accendono nonostante sia primo pomeriggio e una voce di intelligenza artificiale mi accoglie: "Salve, come posso aiutarla?"
"Salve... S-sono un'amica di Peter Parker, il signor Stark mi ha detto di venire qui se avessi mai avuto bisogno di fare delle ricerche" Peter era dalla parte di Tony nella battaglia nell'aeroporto di Berlino che hanno fatto vedere sui giornali giusto?
Mi chiedo mentre spero di essere credibile.
"Avvertirò il signor Stark che è passata, mi dovrà lasciare un nominativo prima di andarsene"
"Certo" fingo di essere tranquilla mentre cerco di ignorare il pensiero che dovrò avere un faccia a faccia con Iron - Man, prima di usare il computer che trovo nella stanza per rintracciare il numero del tizio che mi chiama in continuazione, stupido usare sempre lo stesso telefono...

"Award-Louis Jefferson" sussurro una volta che ho il risultato di quello che cerco, chiedendomi se lo ho mai sentito prima d'ora, poi lascio come nominativo il mio nome da vigilante ed esco dall'edificio esattamente come sono entrata.


Quando i miei piedi toccano il pavimento di camera, alzò la testa e mi blocco quando vedo Peter davanti alla mia bacheca dove ho segnato tutti i vari dettagli su questo tizio e la sua banda
"ma che-"
"Sara... Tutto questo... Cos'è?" chiede in modo cauto ma io taglio corto, parlando a bassa voce
"sei entrato dalla porta?"
"no...dalla finestra" Mi risponde copiando il mio tono di voce e con tono visibilmente confuso.
"beh esci ed entra dalla porta" gli ordino
"perché?"
"beh perché c'è mia madre"
"tua madre?" Chiede con lo stesso tono che ho usato prima quando la vista, dato che lui più di tutti sa che i suoi orari in ospedale variano di minuto in minuto.
"si lo so che è insolito ma fai come ti dico e muoviti-"

Una volta che fa come gli dico e una volta che sono tornata in abiti civili saluto mia madre e dopo qualche secondo suona anche il campanello e dopo le presentazioni tra lei e Peter, mia madre mi guarda maliziosamente come se mi dicesse 'uhhh è il tuo ragazzo?' e io alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa come a voler specificare che è solo un amico.

Ma prima che io e Peter possiamo tornare in camera mia per parlare, mia madre mi tira da parte, volendomi semplicemente comunicare che-

"ti sei fidanzata?" La interrompo prima che possa finire la frase in modo duro mentre a lei si blocca il respiro per qualche secondo.
"Pit, se vuoi rinfrescarti il bagno è di là" dico continuando a fissarla, Peter probabilmente capisce che il se vuoi è più un vai in bagno o in camera mia e aspetta visto che sento i suoi passi allontanarsi.
"l-lo sapevi già?"
"mi dicevate sempre che sono una buona osservatrice....
Sai cosa altro ho notato? A Hell's Kitchen anche dopo la morte di papà e anche se ero grande eri tu a svegliarmi dolcemente la mattina, adesso sai chi mi sveglia? Un rumore fastidiosissimo di una stupidissima sveglia.
E ti ricordi quando tornavo a casa e mi chiedevi la mia giornata e, anche in modo schietto, ti rispondevo? Ecco, preferivo quei momenti perché ora non ci sei mai, ti mando una valanga di messaggi al giorno e messaggi in segreteria per le cose più importanti e...E tu non li leggi neanche!
E adesso arrivi a casa dopo più di un mese che siamo qui e che praticamente non ti vedo, e la prima cosa di cui mi vuoi informare quando rimaniamo da sole è che hai fatto in fretta a trovare un altro?! Cos'è peggio? Questo o il fatto che lo ho scoperto per prima io vedendoti baciare una persona che non era mio padre?"
"Sara, ascolta-"
"scusa, si sta facendo tardi, vado a prepararmi." Concludo senza lasciarle modo di continuare mentre lascio la stanza.

𝑴𝑶𝑶𝑵𝑳𝑰𝑮𝑯𝑻 ₁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora