𝐁𝐚𝐝 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭

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SARA

piano piano tutto quello che era ovattato comincia a diventare più nitido e comincio a sentire gente gridare e correre tutto molto simile alla morte di mio padre...
Al solo pensiero il mio respiro rimane regolare ma il mio cuore batte all'impazzata e devo impegnarmi con tutte le forze per non rivivere ora quel momento.
Strizzo gli occhi e poi mi accorgo che ci sono due scarpe rosse davanti a me.
Alzo lo sguardo e mi trovo Peter di fronte che mi chiede se lo sento, annuisco anche se frastornata.

Eravamo in giro semplicemente a fare un giro di ricognizione con i costumi addosso, fino a quando il mio superudito si è attivato e mi ha fatto percepire una sparo come se la pistola che ha premuto il grilletto fosse stata a pochi centimetri dal mio orecchio.
Dopo pochi secondi Peter, che mi aveva appoggiato le mani sulle spalle per assicurarsi che stessi bene, compie qualche passo indietro.
"benvenuti al telegiornale delle.."
Sento ancora con l'orecchio teso, e lì mi attivo, guardandomi in giro fino a che sento la notizia sul grande schermo più vicino, ma i minuti passano e non gira ancora nessuna notizia su uno sparo nel Queens, sto per voltarmi verso Peter per spiegargli la situazione ma sento un telefono cominciare a squillare.

"dalla tua faccia non è una allucinazione che la mia testa si sta facendo quello di sentire un telefono squillare.." azzarda lui
"e siccome tu hai la stessa faccia stavolta non è il mio superudito..."
"no..."
Il più lentamente possibile tiriamo fuori entrambi i nostri cellulari dalle tasche e capiamo che quelli che suona è il cellulare di Peter, un numero sconosciuto. 

"è mia madre" dico riconoscendo il numero
"perché tua madre ha il mio numero?"
"non so, magari May glielo ha dato per necessità, da' qua" dico rispondolendo al cellulare ma è la voce di May a sbucare da esso.
"

Sara grazie a dio! State bene tu e Peter?"
"si May ma che succede? Stai bene?"
"si I-io sto bene... Ma-..."
"ma?"
"Sara...io non so come dirtelo...."

Mia madre esce dalla stanza con cui stava parlando con il medico e si siede affianco a me
"mamma... Allora? Come sta papà?"
Però lei è seduta con la testa tra le mani per poi alzare la testa e guardarmi negli occhi
"amore... Io non so come dirtelo..."
Faccio un respiro profondo
"dillo e basta..."
"dirmi cosa? Dillo e basta mamma, se sta male affronteremo tutto insieme, però dimmelo"
Prende l'ennesimo respiro
"è ancora in coma... Ma se tra un paio di giorni non si sveglia...."

"è stata tua madre la vittima del colpo... Ho chiamato con questo cellulare perché con mio ho chiamato l'ambulanza"

𝑴𝑶𝑶𝑵𝑳𝑰𝑮𝑯𝑻 ₁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora