𝐑𝐞𝐮𝐧𝐢𝐨𝐧

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2016, New York
Queens


SARA

"Ma sentila, adesso è diventata una New Yorkese a tutti gli effetti" ridacchiai alla battuta del mio amico Will, mentre Coby si limitò a fare il solito precisino: "beh Will, in realtà siamo tutti New Yorkesi, solo che io abito a Manhattan, anche tu ma a Hell's Kitchen quindi da tutta parte, e poi lei abita nel Queens da quasi un mese ormai"
"Va bene ho capito, vi lascio parlare a voi due saputelli, ci sentiamo domani" esclamò William prima di chiudere la chiamata, fingendosi offeso nonostante il sorriso si vedeva chiaramente sul suo volto dalla videochiamata, ora divisa solo in due per permettere a me e al mio migliore amico di parlare di cose un po' più serie.
"Che ne pensa Claire di tutta questa storia?" Chiedo mentre mostravo con il cellulare l'ennesima notizia dello scontro e la rottura degli Avengers, avvenuta in un aereoporto di Berlino, riferendomi a quella che ormai era la sua nuova madre con cui ha un fantastico rapporto.
"Sta dalla parte di Nat, anche lei avrebbe fatto la doppiogiochista, se proprio non sapeva da che parte stare e non se ne poteva tirare fuori. Però forse avrebbe prima provato la parte illegale, per poi consegnarsi per cambiare lato, come sperava che avrebbe fatto anche Clint, per i suoi figli e per sua moglie, almeno.
Tu invece? Hai già capito chi è quello Spider-Man?"
"Il tipo in calzamaglia rossa e blu? No, a essere sincera non ci ho neanche fatto troppo caso, troppo impegnata a cercare di ambientarmi" dico mentre faccio gli ultimi scalini di quei tre piani a piedi, fatti per non chiudere obbligatoriamente la chiamata per via dell'ascensore.
"Mh, farò finta di crederci, sei una ragazza troppo curiosa, ma ora devo andare, quindi fammi sapere se scoprì dove sono quei due d'accordo? Mia madre ha detto che Nat lo sta cercando"
Annuisco e con un sorriso chiudo la chiamata. Un sorriso che sparì appena compiuta quella azione, dato che noto la porta leggermente aperta, e appena sopra la serratura, un post-it:
Scusa, la porta non era così facile da aprire come previsto e c'erano i tuoi vicini sulle scale.
~ C.

A quel punto mi accovaccio a terra e mi rendo conto che il foro della maniglia manca completamente, tanto da riuscire perfettamente a vederci attraverso e persino farci passare il polso.
Sbuffo buttando la testa in avanti, per poi spalancare la porta di casa e trovare Clint Barton sul divano.
"E ora come dovrei chiudere la porta per evitare che qualcuno ti veda?" Chiedo in modo da attirare l'attenzione di Occhio di Falco.
Clint si volta verso di me, ingoiando l'ultimo boccone di un panino al prosciutto.
"E quello... Doveva essere il mio pranzo- Okay, lascia stare, mi faccio una pasta e per quanto riguarda la porta..." Lascio la frase in sospeso prima di mettere una sedia davanti a questa, in modo da tenerla chiusa.

"Scusa, mi serviva un posto dove stare fino a stasera, stavo già pensando di consegnarmi, a quanto pare l'unica cosa che mi faranno sarà quella di mettermi ai domiciliari, e al momento è la cosa migliore che io possa fare"
"Non posso chiederti perché non hai pensato ai tuoi figli e a tua moglie prima di schierarti dalla parte di Cap vero?"
Clint mi lancia un'occhiata e io a quel punto mi limito ad alzare le mani in segno di resa, prima di avvicinarmi ai fornelli per prepararmi qualcosa da mangiare. Dopo pochi minuti, Clint e si ferma appoggiandosi con le braccia all'isola della cucina:
"Comunque mi hai preso alla sprovvista, non sapevo di doverti cercare nel Queens, non eravate di Hell's Kitchen?"
Sara scrollò le spalle:
"

Qualche settimana fa mia madre ha deciso di trasferirci qui.
Sono passati otto anni, eppure lei non riusciva a togliersi dalla testa quello che è successo."
"E non è lei quella che ha visto suo padre esalare l'ultimo respiro..."
Il tono di Clint era cauto, così come il respiro che faccio raddrizzando la testa e guardando dritto di fronte a me, per poi essere sicura che non mi tremino le mani quando scolo la pasta nel lavandino. È stata Natasha ad addestrarmi nel breve periodo che ho passato allo SCHIELD, e di conseguenza è lei con chi ho un rapporto più forte, ma Clint è stato il primo a soccorrermi e, probabilmente perché lui stesso ha dei figli, è sempre riuscito a capire i miei pensieri ancora prima che io stessa potessi formularli.

"Si ma... A me sta bene; io avevo Coby o comunque Will con cui avere un buon rapporto e potermi confidare, e sono comunque a solo un paio di fermate della metro di distanza; mia madre invece aveva già rotto tutti i contatti con chiunque che lavorasse con mio padre quando ero tornata a casa dopo l'incidente, e tutte le amiche che aveva rientravano in quella cerchia; provava solo dolore restando lì. E poi anche Nat mi ha sempre detto che avevo bisogno di cambiare aria" dico voltandomi verso di lui.
"E ha funzionato? Hai davvero ricominciato da zero?"
"Beh sì, a scuola ho pieni voti, e ho persino una amica adesso"
"Attenzione ha parlato al femminile, ho sentito bene?" Esclama con sarcasmo Clint facendomi ridacchiare, prima di annuire: "Michelle Jones, ma a lei piace farsi chiamare Mj. E poi c'è questo bulletto arrogante, Flash-"
"Se la prende con te?" Chiede in tono protettivo, e io mi limito a sbuffare una risata: "che ci provi, così finalmente qualcuno gli tira un pugno sul suo naso perfetto e magari la smette di sentirsi superiore agli altri" concludo appoggiando sul tavolo il mio piatto di pasta.
Ora è Clint che sbuffa una risata: "si, Natasha ti ha insegnato bene"

Dopo qualche attimo, una mano si intrufola all'interno del foro lasciato dalla vecchia maniglia, e poi la porta si apre di scatto, distruggendo lo schienale della sedia, rivelando la figura di Natasha Romanoff con una pistola in mano, che abbassò non appena vide che nell'appartamento c'eravamo solo io e Clint, e dopo le mie proteste: "oh maddai! Mi volete distruggere casa? Massi, tanto abbiamo quattro sedie ma siamo in due..." Borbotto con la bocca piena, mentre Nat prende la sedia dalle gambe e osserva il danno: "scusa, l'abitudine... Comunque può sempre diventare uno sgabello"
C

lint spostò lo sguardo tra le e la rossa, per poi guardarmi di sottecchi: "la hai fatta venire tu?"
"Prima Coby mi ha detto che Claire gli ha detto che lei ti stava cercando, non sapevo che sarebbe stata così veloce"
"Ero ancora in zona, volevo solo sapere che stessi bene" dice la rossa parlando prima con me e poi con Clint.
"Avevi qualche dubbio?"
"Può darsi" battibeccano i due prima di abbracciarsi, e io mi limito a sospirare, Sara Miller, per te questa sarà una lunga nottata.



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Coby & Claire will return in
The Medicine

𝑴𝑶𝑶𝑵𝑳𝑰𝑮𝑯𝑻 ₁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora