𝐡𝐢𝐝𝐢𝐧𝐠

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2008, New York.
Hell's Kitchen, Manhattan.

"Dai Coby muoviti!"
"Sara sei sicura che sia una buona idea?" La ragazzina di otto anni si fermò di scatto dalla corsa che stava facendo, e con i suoi grandi occhi marroni lanciò uno sguardo confuso al bambino appena dietro di lei, che le andò addosso dato che non aveva visto che si era fermata. I suoi occhi verdi spaventati in quelli di lei.
"Te lo ricordi che è stata una tua idea, giusto?"
"S-si beh, io dico tante cose, ma di solito sei tu quella che si rende conto che sono idee stupide e pericolose" disse mentre si passò una mano nei capelli per rimuovere della povere che gli era caduta in testa. La bambina fece un'espressione disgustata: "non ricordavo avessi così tanta forfora"
Coby le lanciò uno sguardo di fuoco, che fece ridacchiare la ragazza, mentre lui fingeva una risata: "simpatica. È vernice. Comunque non cambiare discorso"
"Coby vogliamo solo intrufolarci in ufficio con mio padre e i tuoi, mia madre è in ospedale a fare il suo turno ed è domenica, quindi non c'è scuola. Non lo saprà nessuno"
"Forse loro, magari, e poi vedremo se non ci sarà nulla di pericoloso"
La bambina alzò gli occhi al cielo, sospirando: "sei noioso quando fai così. Ora, quell'auto ha appena portato via i tuoi; mio padre salirà su quella dietro e quella dietro ancora è per la scorta, composta solo da due persone. Perciò possiamo intrufolarci nei posti dietro e restarci fino a quando arriviamo, e lì scenderemo così come siamo saliti, dai andiamo" disse Sara prima di cominciare a correre, senza aspettare una risposta da Coby, che stava ancora riflettendo sull'aggettivo che le aveva detto la sua amica all'inizio della frase: "credo che la parola che stavi cercando fosse paranoico"
"E sei anche precisino!"

Dopo dieci minuti, i due erano riusciti nel loro intento. Da lì a poco sarebbe scoppiato il putiferio, ma nessuno dei due possedeva alcun potere, ancora, quindi, non potendo prevederlo, entrarono nell' edificio e scesero al secondo piano del sotterraneo dell'agenzia biochimica dei loro genitori, pensando di essere passati inosservati.
"Dove credete di andare voi due?"
I due bambini si fermarono e si irrigidirono, prima di voltarsi lentamente e trovarsi di fronte le signora Arias, la madre di Coby, con le braccia incrociate sotto il seno e un sorriso furbo sul volto.
"Ciao mamma..." Si limitò a dire Coby mandando giù un cumulo di saliva.
Ana, l'adulta in questione, mantenne un tono molto pacato mentre si accovacciò a terra e si rivolse direttamente a suo figlio: "lo sai perché non voglio che tu venga qui"
"Perché voi lavorate su sostanze pericolose..." Rispose il bambino, tenendo la testa bassa.
Oh, pensò Sara mentre si limitava solo a strabuzzare gli occhi, ecco perché diceva che era pericoloso.
La verità era che suo padre non gli aveva mai detto chiaramente quale lavoro facesse, o con cosa lavorasse.
"È colpa mia,  lo ho convinto io a venire" affermò sicura di sé, attirando l'attenzione di Ana su di sé.
"No non è vero! È stata mia l'idea" si affrettò a confessare Coby, facendo ridacchiare sua madre: "va bene, va bene, ho capito. Non sono arrabbiata. Ma ora come piccola punizione tornerete a casa a piedi, subito, sarà un po' più lunga ma almeno sarò sicura che siate tornati indietro sani e salvi. E ora andate, prima che uno dei vostri padri vi trovi e non saranno così gentili come me"
"No non dirlo a papà!" Esclamarono i due all'unisono, ma non ricevettero risposta, quindi sospirarono e cominciarono a correre all'ascensore da cui erano arrivati.

Coby però si fermò di colpo, notando una fiala piena di un liquido giallo-arancione. La cosa anomala era  un aggeggio meccanico minuscolo che emetteva una luce rossa a intermittenza.
"Coby andiamo!" La voce di Sara risuonò nelle sue orecchie, lei accanto a un contenitore cinquanta volte più grande di quella piccola fiala, solo di un colore azzurro acceso.
Anche in quel contenitore c'era lo stesso oggetto, ma quando vide la luce aumentare la velocità dell'intermittenza non fece in tempo ad avvertire la sua amica prima che il contenitore con quel liquido blu esplose, rovesciandosi su Sara, mentre veniva scaraventata a terra a causa di quella piccola esplosione.
Dopo qualche secondo accadde lo stesso con Coby, ma in sintonia a molte altre bombe sparse per tutto il piano, e forse anche per il resto dell'edificio.

𝑴𝑶𝑶𝑵𝑳𝑰𝑮𝑯𝑻 ₁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora