𝐢 𝐤𝐧𝐞𝐰 𝐢𝐭 !

35 2 0
                                    

SARA

"... E così la supereroina in grigio che si aggirava fa poco nelle strade è sparita senza lasciare traccia. La nota positiva è che però ha portato via il male con se, dato che non si sente più nulla su nessun incendio in tutto lo stato di New York"
"Si beh, quando tutto tace per troppo tempo, vuol dire che c'è qualcosa di grosso in ballo" mi ritrovo a commentare mentre continuo a camminare sui tetti dei palazzi mentre continuo a seguire l'uomo che fa parte della mia pista.
Approposito, altra precisazione, non sono sparita, mi sono semplicemente allontanata dalle telecamere.
E se nessuno sa che sono in giro, neanche Spider-Man lo sa, e quindi ho il campo libero per me.

Mi accovaccio a terra nel momento in cui arrivo ai confini del Queens e vedo il mio uomo fermarsi davanti alla porta di quella che sembra essere una fabbrica, raggiungendo un'altro uomo che si fumava una sigaretta.
"Na-ah, io non entrerei se fossi in te"
Esclama il tipo con la sigaretta, e il più anziano, scuotendo leggermente la testa.
"Mi ha chiesto lui di vedermi, levati di mezzo" cerca di avanzare l'altro, ma viene spinto indietro: "si, ma vuole parlare del casino che hai fatto con quell incendio alla 74esima, quindi lasciami riformulare; se fossi in te girerei i tacchi e me ne andrei" conclude il più anziano spegnendo la sigaretta sfregando la parte accesa contro il muro e lasciando cadere il mozzicone a terra, per poi guardare negli occhi il più giovane, che tentenna, ma poi torna in posizione eretta e finge che il suo cuore non abbia iniziato a battere all'impazzata: "beh, sono grande abbastanza da prendere le mie decisioni, e se mi caccierá tanto meglio, aspetto solo di tornare a essere un semplice cameriere"
Questa volta il più anziano lo lascia passare, ma prima che il più giovane possa aprire la porta lo ferma di nuovo: "se vuole punirti quell'uomo ti ucciderà, non ti lascerà andare via così" il più giovane si volta verso di lui, anche se l'altro è ancora girato di spalle: "allora non avresti dovuto infilarmi in tutto questo papà"
Il sospiro che emette il più anziano è tremolante, nonostante il suo tono di voce sia sicuro: "si, lo so..." Mormora prima di caricare una pistola e voltarsi verso di lui, ma è in quel momento che intervengo.

Con un balzo mi piazzo in mezzo ai due e porto la mano dell'uomo anziano in aria prendendogli il polso per evitare che spari a suo figlio, ma nel farlo abbasso lo sguardo sull'arma e noto incise delle iniziali che già conoscevo: e-f-c-h.
A quel punto tutto si ferma per un attimo, ma è un attimo abbastanza lungo da permettere al più giovane dei due contro cui stavo combattendo di rialzarsi dallo sgambetto che gli avevo fatto e prendere il tessuto della maschera strattonandomi indietro; a quel punto sparo una ragnatela contro il primo dritta sugli occhi, per poi lasciare che il figlio mi togliesse la maschera e voltarmi velocemente e colpirlo allo stomaco, prenderlo dai capelli quando ormai è a terra in ginocchio per il dolore e coprirgli gli occhi con una ragnatela anche lui e gli faccio colpire la testa contro il muro; mentre cerco di riprendere fiato, mi riavvicino al padre che era ancora intento a cercare di togliersi la ragnatela dagli occhi e gli tiro un pugno ben piazzato, che con la mia super forza lo fa svenire.

Nel momento stesso in cui penso che sia tutto finito sento qualcun'altro atterrare come dopo un salto dietro di me, e nello stesso momento in cui sto per attaccare la figura scura alza le mani in segno di resa, poi guarda i due uomini svenuti e con gli occhi coperti e mentre fa qualche passo avanti riconosco la tuta rossa e blu di Spider-Man; ma ciò che mi fa abbassare la guardia del tutto è il fatto che, anche se con riluttanza, mentre avanza si toglie la maschera, e alla luce del lampione che illumina quell'incrocio per la prima volta vedo la sua vera identità, come lui vede per la prima volta la mia.
Peter si accovaccia lentamente affianco al più giovane degli aggressori e gli prende la mia maschera dalle mani, per poi passarmela mentre il mio respiro torna regolare. Peter cerca il mio sguardo prima di annuire, come a chiedermi se è tutto okay, al che rispondo annuendo anche io, e allora entrambi rindossiamo le maschere e ci allontaniamo da lì, restando in silenzio per tutto il tragitto.


Quando raggiungo casa mia entro dalla mia finestra come mio solito, pronta a passare una serata dove ho solo bisogno di riposo.
Poi però, non appena mi volto verso la porta di camera mia dopo aver chiuso la finestra ed essermi tolta la maschera, mi paralizzo nel vedere Mj fissarmi, dato che mi ero completamente dimenticato del pigiama party che avevamo organizzato dato che mia madre aveva il turno di notte e la copia delle mie chiavi che le avevo dato, visto che le avevo detto che avevo delle cose da fare ma che lei poteva arrivare all'oraio che preferiva. Stupida, stupida,stupida.
La sorpresa di Mj diventa presto contentezza: "io lo sapevo!"
A quel punto io scuoto la testa e vedo di togliermi il costume mentre lei comincia a straparlare: "cioè ero sicura solo al 78%, ma eri molto strana in questi giorni e-"
"Mj, ti prego, tutte le domande che vuoi, ma una domanda alla volta" esclamo esausta ma con un sorriso sul volto, che lei capisce subito e annuisce, prima di chiedermi prima com'è andata stamattina a scuola, prima di partire con una serie di domande che continuarono per tutta la notte.

𝑴𝑶𝑶𝑵𝑳𝑰𝑮𝑯𝑻 ₁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora