[capitolo: VII.]
«E-E lui era lí! Mi parlava, mi dava consigli, mi stuzzicava... Ti giuro ad una certa avrei voluto seriamente divorarlo, non lo sopportavo più.» Ammisi, sistemandomi meglio il grembiule rosso attorno alla vita. Era venerdì sera e stavo lavorando. Era il mio primo giorno, e raccontai a Taehyung ciò che mi era capitato durante la partita.
«Però, che figata... Quindi, é diventato lui il direttore di quella partita. Uno studente... Che prova di fiducia.» Ne rise il più alto, mentre parlavamo. «Puoi fare qualunque ordinazione, tranne gli ultimi cinque del menú. Quelle sono specialitá di casa; quando qualcuno le chiede, dillo a me. Sono dei drink un po' più complicati, e inizi oggi quindi non é il caso di spiegartele.» Erano tardo pomeriggio, e quel locale era ancora vuoto, se non per qualche famiglia che faceva eccezione. «Gli ingredienti sono sotto al pancone, le bottiglie dietro di te. I cornetti riscaldali prima, se sono da portare non é necessario che tu lo faccia.» Annuii nuovamente. «Bene, e adesso preparami qualcosa.» Sorrise, poggiandosi al bancone. «Mh...» Prese il menú, leggendo i nomi dei drink e guardò quale fosse quello che voleva farmi preparare. Mi persi qualche secondo ad ammirare il suo viso, era davvero bello TaeHyung. Aveva un fascino tutto suo. «Questo.» Poggiò il menú sul bancone nella pagina scelta e lo trascinò verso di me. Indicò un drink, e io lo osservai.
"Blue Angel...?"
Annuii, e mi misi all'opera. Dopo qualche minuto, glielo porsi, con una fetta di limone sul bicchiere.
«Mh... Non male come presentazione, ma ricorda che il limone non sempre é necessario per i drink che devi servire, in altri casi non é gradito. Quindi, chiedi sempre prima di aggiungerlo.»«Certo, ho capito.»
Dissi, mentre lo guardai bere.«Non male. Ci sta per essere la tua prima volta.»
---
Guardai la pista da ballo, mentre luci a neon coloravano la stanza. Prima blu, ragazze che si spostavano i lunghi capelli biondi di lato, avvicinandosi al proprio amante; poi rosso, alpha che si guardavano attorno sghignazzando; verde, beta che ballavano. Vesti che sembravano prender vita, corpi che si muovevano velocemente come impossessati di una nuova energia, di una nuova spinta. Tacchi che ballavano, si alzavano per saltare, ci si poggiava sulla punta per girarsi attorno quasi a fare un girotondo. I capelli delle ragazze si muovevano velocemente e sotto le luci di quella discoteca sembravano mutare di colore. La musica era altissima, quasi non sentivo quando la gente chiedeva qualcosa per ordinare. In fondo alla pista di ballo, ecco un DJ, uno di quelli emergenti, con il cappellino girato al contrario, una cannottiera bianca e dei pantaloni così larghi che toccavano terra. Sorrisi.
Amavo la confusione, la gente felice, chi metteva da parte i propri imbarazzi e le proprie paure per scendere in pista e ballare. Male, ma godersi quei minuti di festa, quel tempo della giovinezza, quel tempo di correre felici, ridere, fare delle figuracce. Amavo i sorrisi di quelle persone che cantavano a squarciagola, saltavano e ridevano.«Ehi, bamboccio, parlo con te.»
Sentii una voce richiamare la mia attenzione e interrompermi da tutti i miei pensieri. Mi girai verso quella voce, e sgranai gli occhi.«T-Tu-» Guardai l'Alpha dal ciuffo alzato nero come la pece. Uno sguardo gelido che ti fredda dall'interno, delle labbra serrate che non lasciavano via di fuga a parole inutili, delle orecchie che non accettavano giri di parole. «Sei uno stalker!» Urlai, guardandolo serio.
Lui alzò un sopracciglio.
«Voglio solo un drink, non mi faccio niente di te.»«Mi dispiace, ma in questa cassa, i soggetti come lei non sono accettati, quindi la prego di alzarsi e andare da un altro cameriere, perché questo non ha il tempo di servire persone scortesi come lei.» Risposi, rivolgendo un caloroso sorriso ad un altro ragazzo che gentilmente, si era avvicinato e mi aveva chiesto una bibita. «Subito glielo preparo.» E mi voltai, iniziando a prepararglielo.
STAI LEGGENDO
❛❛ελευτερία.❜❜
FanfictionDove Jungkook si rende conto che solamente con Jimin può essere davvero libero.