Jimin, wake up!

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[capitolo: XX.]


«J-Jimin, Jimin, svegliati!»
Urlai, scuotendo a destra e sinistra il corpo dormiente dell'Alpha. Quest'ultimo si svegliò di soprassalto, e io feci altrettanto. Lo guardai, avevo gli occhi pieni di paura, e sarei scoppiato a piangere da un momento all'altro. Jimin mi guardò, mettendosi immediatamente seduto.
«Cosa succede?»
«F-Fuori... g-gli Alpha ci stanno cercando, dobbiamo abbandonare questo villaggio, altrimenti lo raderanno al suolo per colpa nostra!» Urlai velocemente e Jimin velocemente annuí. Non chiese molto, dato che a metterci fretta c'erano anche le urla che provenivano da fuori.
Dovevamo fuggire, perché il loro scopo non erano quegli uomini, ma noi. Volevano vendicarsi.
Jimin mi prese per la mano, alzandosi e correndo immediatamente fuori.

«Jungkook...»
Sussurrò piano.  «Saltami in braccio appena te lo dirò io.»
«M-Ma posso correre anc-»
«Non c'é tempo per fare storie!»
Mi rimproverò Jimin e io gli diedi retta. Il cielo era come se si fosse colorato di quella giornata; era diventato improvvisamente tutto più cupo. Il clima che si respirava era di pura tensione e paura, e volevo solamente correre via e lottare lontano da quel villaggio, così che loro non sarebbero stati colpiti.

«Ehi, voi!»
Urlò Jimin, rivolto con il viso a quel cumolo di Alpha. «Che c'é? Siete venuti per l'autografo?»
«Voi due...»
Ringhiò il capobranco. «Siete voi l'Omega e l'Alpha che hanno sterminato il mio esercito?»
«In persona.»
Sorrise Jimin, guardandoci. Si schioccò le dita, sorridendo. «E tu invece chi sei?»
«Sono il capo dell'esercito della popolazione degli Alpha del Nord. Sono venuto qui per vendicare i miei compagni.» Assotigliò tli occhi.
«Beh, allora prima facciamo un po' di riscaldamento.» Rise Jimin, chinandosi per terra. Velocemente gli saltai sulla schiena, e lui prendendomi per le cosce, corse lontano da quel villaggio. Sentimmo gli Alpha dire qualcosa di incomprensibile, prima di correre verso di noi. Io deglutii, stringendomi di più a Jimin.

«Chim...»
«Cosa c'é?»
«E-e se non ce la facessimo?»
«Tu non combatterai con me. Li distrarrò quanto servirà, tu corri via.» Sussurrò, mentre alcune ciocche dei suoi capelli mi finivano sul viso. Io sgranai gli occhi, allungandomi per arrivargli vicino. «J-Jimin, no! Non ti abbandonerò mai, non posso!»
«Ma che stai dicendo, hai capito che forse potresti morire davvero!» Mi rimproverò Jimin, ma io lo strinsi di più.
«Non me ne andrò da te, Jimin, perché se tu morissi lo farei anche io, anche a cento chilometri di distanza.»
Sussurrai, abbracciandolo di nuovo. «Jimin... ho paura di perderti.»
Sussurrai, chiudendo gli occhi. Mi avvicinai alla sua nuca, stampandogli un piccolo bacio. E a quel punto Jimin non mi disse nulla, solamente, strinse di più la presa.

E fummo accomunati per la prima volta dalla paura di perderci, di ritrovarci da soli. Perché a me non spaventava combattere, ma farlo senza Jimin accanto. Era diventato troppo prezioso per me. Era diventato un mio amico, il mio miglior rivale, il mio compagno d'avventura.
Ci fermammo su una pianura, e Jimin a quel punto mi posò a terra. Avevamo fatto appena in tempo a prendere delle armi durante il tragitto. Mi sistemai la faretra dietro alla schiena, mentre mi preparavo con l'arco.
«Jimin?»
«Mh?»
«Buona fortuna.»
Sussurrai solamente, prima che quell'esercito ci si scagliasse contro. Combattemmo per non so quanto tempo, cercammo di farcela il più possibile e io prendevo le frecce dai cadaveri quando potevo, così per non finirle mai. Ma era complicato, e per quanto all'inizio riuscissimo a gestire la situazione, adesso era molto più difficile. Non riuscivamo più nemmeno a respirare, e pian piano venimmo entrambi soppressi.

Non so quanto male mi fece vedere Jimin a terra, sanguinante ed ansimante. E ci fu una tregua momentanea da parte di entrambi. Immediatamente corsi verso Jimin, con le lacrime agli occhi.
Gli alzai il capo facendolo poggiare sulle mie gambe, mentre lacrime salate percorrevano le mie guance.
«J-Jimin...?»
Poggiai una mano sul suo viso, e pian piano mi accorgevo di quanto non avessimo speranza. Era una battaglia già persa; non avevamo alleati e né avevamo la possibilitá di immergerci in quelle acque; eravamo persi in definitiva. Guardai attorno a noi; decine di Alpha uccisi per mano nostra, ma ancora troppi da sconfiggere. Abbassai lo sguardo verso il corpo sotto di me. Dovevamo perdere, Jimin.
Era questa la nostra sorte. Era tutto finito.
E questa fine si sarebbe portata dietro tutto ciò che avevamo passato insieme; dalle prime volte che mi descrivesti senza che io mi fossi presentato, dai tuoi primi sguardi, da quando il tuo viso entrava nella mia mente senza alcuna ragione. E adesso, sul punto della fine, mi rendo conto a malincuore di una cosa. Che se il tuo viso si faceva spazio fra i miei pensieri, era solamente perché lui era sempre stato bravo ad attirare la mia attenzione. E adesso me ne rendo conto, dopo aver accettato per onore qualcosa che mi avrebbe portato a morire, e con me, l'unico Alpha che io avessi mai amato. E saremmo finiti così, Jimin?
«S-Svegliati... Svegliati, ti prego...»
Sussurrai, e gocce delle mie lacrime caddero sul suo viso. Lui lentamente aprí gli occhi, affaticato dalla situazione. Lo guardai, con il cuore a pezzi. «M-Mi dispiace, m-mi dispiace a-aver accettato... É... É tutta colpa mia...»
Ma lentamente, una mano si poggiò sul mio viso.
«E-Ehi...»
Mi sorrise.  «N-non ti avevo mai visto piangere, m-moccioso...»
Io mi chinai di più verso di lui, tremante e singhiozzante. Come poteva pensare una cosa del genere in quel momento? Com'era possibile che in un tale momento, lui c'era sempre? Lui era sempre lo stesso. Cambiava lo sfondo, le emozioni, ma non lui. Lui era sempre il solito. E pian piano, mi resi conto di quanto fosse importante per me quell'essere solito. «S-sei più bello quando sorridi...» Mi sorrise di nuovo, accarezzandomi il viso.

«Oh-Oh, ma che scena commovente...»
Ci derise il capo degli Alpha, guardandoci. Io deglutii, spaventato. Era finita la tregua.  «Beh, é arrivata la vostra fine.» Sorrise maligno, prima di fare cenno ai suoi soldati di correre verso di noi ed attaccarci. Guardai Jimin.

«C-Chim...»
«M-Mi dispiace non... essere stato abbastanza bravo a proteggerti...»
Sussurrò, guardandomi. E io con il cuore in gola lo fissai, mentre singhiozzavo disperatamente. No, Jimin. «H-Ho accettato di entrare in questo mondo solamente p-per questo... p-per esserti più vicino, piccolo... perchè io non sono il tuo Alpha... porti l'odore di-»
«N-Non parlare Jimin...»
Sussurrai, chiudendo gli occhi. «G-Godiamoci il momento, h-hyung...» Chiusi gli occhi e lentamente mi chinai. Unii le nostre labbra in un bacio, e subito dopo non ricordai più niente.

❛❛ελευτερία.❜❜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora