[capitolo: XVIII.]
«U-Uhm...»
Mormorai dopo un po', accorgendomi di essere ancora stretto a Jimin. Arrossendo mi staccai immediatamente e feci finta di niente, mentre mi sistemavo la maglia, o almeno, ciò che restava di essa. «S-sono contento che tu stia bene.»E nonostante gli avessi dato le spalle, sapevo che aveva appena sorriso.
«Ma cosa avete fatto?»
Domandò Jimin e io guardai la signora, attendendo che glielo dicesse. Ma non lo fece.«Noi umani abbiamo cure molto potenti, a differenza di ciò che credete voi.»
Disse tranquillamente la Vecchia, sorseggiando un po' di thè, immagino.«Questa cerca guai...»
Mormorò a denti stretti Jimin, ma io gli tirai un pugno sul petto per fare in modo che non si avvicinasse a lei.«Ehi, ieri notte c'é stato un attacco deg-»
Disse una terza voce. Girandoci notammo che si trattasse di quel Suhno, quel beta che la scorsa notte ci aveva permesso di rimanere qui. «Oh, ehi, ragazzi. Pensavo che ve ne foste andati, sono felice di avervi qui.» Ci sorrise, per poi guardarci. «Ma... che avete fatto con quei vestiti?» Domandò, corrugando la fronte. E senza farci finire di parlare, ci diede dei vestiti nuovi. Erano come quelli di tutti gli altri, una specie di tunica. Ci mandarono a cambiare e noi facemmo ciò che ci dissero, nonostante Jimin come sempre dovesse esprimere il suo parere su come quei vestiti non gli piacevano.«Vuoi per caso un completo Gucci?»
Alzai gli occhi al cielo, per poi riportarlo nella stanza dove c'era Suhno. «Suhno, riguardo a prima... ieri notte c'é stato un attacco degli Alpha?»La sua espressione prima calma, diventò più seria ed annuì.
«Non erano in molti, circa cinque.»«Ci hanno attaccato.»
«Cosa?! Per questo siete corsi via?»
«Io non... non ricordo molto, ma é tutto grazie a Jimin.»
Suhno mi guardò torvo, poi guardò Jimin, come se con lui potesse iniziare piú facilmente un dialogo.
«Era lui ieri sera?»Jimin annuì semplicemente, quasi infastidito, mentre mi avvicinava a lui, prendendomi per la mano. A quel contatto arrossii e abbassai la testa. Non capivo perché a Jimin venissero certi attacchi, ma quando lo faceva, mi sentivo tre metri sopra al cielo.
«Ma non capisco, perché vogliono attaccare questo villaggio? Che gli avete fatto di male?»
Domandai, inclinando il viso di lato.«Gli Alpha sono esseri spietati, noi a quelli non abbiamo fatto proprio niente... Evidentemente sono solo spinti dalla fame e dalla voglia di estendere il loro potere. Cercano solo di attaccarci; il loro scopo é quello di sterminarci.»
«Oppure...»
Mormorò Suhno, guardando il pavimento.«Suhno, no.»
Lo rimproverò la Vecchia, ma lui la guardò di nuovo.«Sono nostri alleati, in quanto tali devono sapere tutto.»
Corrugò la fronte, guardandoci.«Fermo, scellerato!»
Lo interruppe di nuovo la donna. «Non sono nostri alleati.»«Ieri sono stati attaccati dagli Alpha ed hanno combattuto!»
Ci indicò. «È normale che quello non sia come gli altri Alpha!»«Voleva solamente proteggere il suo Omega!»
Alzò la voce la vecchia, bloccando immediatamente Suhno. «Proprio per questo, non metterá mai a rischio la sua vita combattendo per questo villaggio! Cosa dovrebbe fare un Alpha contro i suoi stessi simili? Niente! Perché non é spinto da nessuna motivazione! Lui avrebbe ucciso quegli Alpha anche se fossero stati uomini, solamente perché gli avevano toccato l'Omega! É questa la veritá.» Alzò la voce e ascoltai attentamente le sue parole. Il suo... omega? Io sono il suo omega? A quelle parole il mio cuore iniziò a giocarmi brutti scherzi, iniziai ad avere la tachicardia e desideravo solamente di fiondarmi fra le braccia di Jimin. Davvero il suo obiettivo era quello di proteggermi...?
Alzai lo sguardo, per incontrare gli occhi di Jimin, che non trasmettevano alcuna emozione, mentre guardava davanti a sè.
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❛❛ελευτερία.❜❜
FanfictionDove Jungkook si rende conto che solamente con Jimin può essere davvero libero.