È necessario tutto questo? 2/2.

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[capitolo: XXVI.]

Chiusi gli occhi, e li riaprii solamente quando mi accorsi che ci trovavamo dentro al dormitorio. Lui stava aprendo la porta di una stanza, e pian piano capii che fosse la sua. Si chiuse la porta alle spalle, e come se fossi la cosa più delicata del mondo, mi fece stendere sul letto.

[Inizio Seconda parte.]

Mi gettai con la schiena sul letto, entrando immediatamente in contatto con il dolce profumo di quelle lenzuola. Ma sinceramente non me ne fregò più di tanto. Presi per il colletto l'Alpha, tirandolo sopra di me. Lo guardai con occhi supplicanti, mentre i continui brividi che provavo non abbandonavano un secondo il mio corpo.
«J-Jimin...»
Lo richiamai, mentre inumidivo le mie labbra passandoci la lingua sopra. «T-Ti supplico... Aiutami.» Lo guardai, e lui fece lo stesso.
«Non posso.»
Mi sussurrò di risposta, ma non mi fece bene, anzi, mi fece solamente arrabbiare di più.
«N-Non ti piace il mio odore?! S-Sei o non sei un Alpha?!» Iniziai ad urlare, mentre cercavo di colpirlo nei punti più deboli di qualsiasi altro uomo per colpirlo, per farlo cedere. «F-Fai il tuo cazzo di ruolo, Park.»
«Non posso.»
Mi rispose di nuovo lui, e sbuffai.
Perchè mi ricordai che Jimin non era come gli altri. No, lui aveva altri punti deboli. Così mi girai verso di lui.

«F-Forza... fallo tu, prima che lo faccia qualcun altro
Sussurrai, e a quel punto ebbi la sua attenzione. «Oggi ho avuto la lucidità d-di chiamarti, e se domani n-no? E se domani qualcun altro mi facesse suo, o-o peggio, mi marchiasse? N-Non ti farebbe arrabbiare, Jimin?» Sorrisi. «Per tua informazione, mi hanno toccato quando venivo da te. E s-se succedesse di nuovo, m-mh?»
Ma non riuscii a dire nient'altro, che Jimin si fiondò sul mio collo. Iniziò a baciarmelo, a lasciargli un'umida scia di baci che andava da appena sotto al lobo alla clavicola. Ansimai, ansimai come chissà cosa mi stesse facendo, e gli infilai una mano fra i capelli. Ma proprio sul più bello, di nuovo, si staccò.
«Che diavolo faccio...»
Mormorò a se stesso, prendendosi la testa fra le mani.
«C-Chim... perché te ne sei andato...?»
Domandai, con una grande delusione nella mia voce.
E lui si girò verso di me, con lo sguardo di chi stava soffrendo più di me in quel momento.
«P-Perchè sarei uno stronzo... Tu- tu hai aspettato così tanto, hai fatto così tanto e... e se adesso ti marchiassi io, cosa succederebbe, Jungkook?»
Lo guardò, sbuffando. «Tutti i tuoi sogni potrebbero finire, perché tu non sei realmente sicuro di quello che stai facendo.» Mi puntò il dito contro. «Ricorda... la differenza fra me e qualsiasi altro Alpha, é che io non ti potrò mai prendere per la prima volta durante un calore.»
Mi guardò, e di nuovo, scoppiai a piangere.

«E-E se qualcuno m-mi prendesse di sorpresa? I-Io n-non voglio essere di u-un Alpha cattivo...»
Piansi, stringendomi fra le coperte. Ero un disastro di lacrime e singhiozzi.

«Ti proteggerò io, te lo prometto... Proprio come sto facendo adesso...» Sussurrò, e si avvicinò a me. Mi baciò la fronte, aiutandomi a mettere sotto le coperte. Si vedeva che era imbarazzato e non sapeva esattamente come aiutarmi, ma stava facendo il possibile.

«J-Jimin...?»

«Mh?»

«M-Ma... ma solo un bacio, m-me lo puoi dare?»
A quelle parole lui si fece scappare una risata, per poi fare "no" con la testa. «U-Un bacio a stampo... sulle labbra, per favore... Quello non fa male a nessuno...» Borbottai e lui, forse intenerito, mi sorrise.
«Solo... Solo uno.»
Sussurrò, ma sembrava pure che lo dicesse a se stesso. Si avvicinò a me, ed uní le nostre labbra.
Chiusi gli occhi, e dentro di me, il cuore mi esplose.

________

Quando mi risvegliai, non sapevo che ore erano. Mi alzai con le braccia da quel letto tanto morbido, ma non ricordavo dove mi trovavo. Ma girandomi, mi accorsi che c'era un'altra persona con me. Ma la riconobbi subito, quindi non mi feci tanti problemi.
Sorrisi.
Non mi ricordavo tutto, ma ricordavo che mi aveva portato qui, e che non mi aveva fatto niente. E tutto, era confermato anche dal fatto che entrambi eravamo vestiti.
Mi sporsi, vedendolo con gli occhi chiusi.
Stava dormendo.
Era davvero bello anche quando dormiva.
Lentamente mi avvicinai a lui, e pian piano, avvolsi le braccia attorno al suo busto e allungai una gamba, portandola su un suo fianco. Sorrisi, chiudendo gli occhi e abbracciandolo un po' più forte.
Okay, non so dove trovai il coraggio di fare tutte quelle cose, ma se si fosse svegliato d'improvviso io avrei fatto semplicemente finta di dormire. Ma era così difficile.
Fuori era buio; significava che avevo dormito tutto il pomeriggio?
Sbuffai annoiato, iniziando a fare dei cerchietti immaginari con un dito sul suo petto. Iniziai a fargli i grattini sul braccio e risi quando lo vidi mugolare. Era così carino.
Attesi in quel modo che si svegliasse.

«M-Mh...»
Dopo un po', la sua voce arrivò alle mie orecchie. Io alzai lo sguardo, vedendo che si fosse svegliato e sorrisi. Lo girai verso di me, sorridendo, e lo guardai.
«Ben svegliato!»
Gli sorrisi, ma lui sembrava titubante.
«Sei- Sei normale ora, giusto?»
Mi domandò e io ridacchiai, per poi annuire. Mi fiondai su di lui, abbracciandolo forte. Ero felice, felice per essermi svegliato con lui accanto.
Titubante, ricambiò l'abbraccio.
«Come mai sei così felice?»

«Perchè sto con te.»

❛❛ελευτερία.❜❜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora