6. Ice cream

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11 Dicembre 1.00 p.m.

Louis

Il sole era alto e intenso.

Controllai l'ora più volte e poi finalmente la campanella suonò.

Ero davanti alla scuola superiore frequentata da Harry: il Liceo classico.

"Dev'essere uno studioso."

Pensai la sera prima, quando me lo aveva detto.

Uno sciame di ragazzi di tutte le età si sparpagliò per il cortile dell'edificio.

Mi sporsi in avanti per cercare Harry con lo sguardo; ormai i ragazzi erano usciti quasi tutti.

"Forse oggi non era a scuola"

Dissi a me stesso con un po' di delusione.

Stavo per andarmene quando una testa bionda liscia e una castana ricciola fecero la loro comparsa.

《Harry, Niall!》Dissi a gran voce, allungando un braccio verso di loro.

《Louis!》Disse il biondo.

Harry alzò lo sguardo, prima assolto nei suoi pensieri di studioso. I suoi occhi verdi smeraldo fissarono i miei azzurri e, non ne sono sicuro, ma uno strano bagliore illuminò le sue iridi, rendendole il tesoro più ambito da qualsiasi ladro.

《Sentite io devo andare, oggi sono a pranzo da nonna e si arrabbia se arrivo in ritardo!》Disse Niall.

Feci una fragorosa risata e poi dissi:

《Vai pure.》

In quel momento mi sentii egoisticamente felice, perché non vedevo l'ora di passare del tempo da solo con Harry.

Ci fu qualche secondo di imbarazzo, ma poi decisi di rompere il ghiaccio.

《Senti Haz, se vuoi prima di andare a casa, potremmo mangiare un gelato insieme, che ne dici?》

Un largo sorriso si fece spazio sul suo viso, rivelando le magnifiche fossette di cui andavo pazzo.

《Dico che sarebbe perfetto.》

Il mio cuore fece un tuffo.

《.. Anche se mia madre mi ucciderà per aver mangiato prima di pranzo.》

Scoppiai in una fragorosa risata, seguita subito dopo da quella del riccio davanti a me.

Dopo poco ci incamminammo verso una gelateria che dava su una strada poco movimentata.

Era veramente graziosa e il suo interno lo era ancora di più.

Presi due gusti, pistacchio e pinolata, mentre Harry scelse cioccolato e vaniglia.

Uscimmo e ci sedemmo su una panchina lì a fianco.

Cominciammo a leccare i coni, ma dopo pochi minuti, per colpa del sole, il gelato era già diventato quasi del tutto liquido e stava colando ovunque.

Vidi Harry in difficoltà.

Stava cercando invano di non sporcarsi, ma nel leccare del cioccolato colato si sporcò l'intero naso. Era davvero buffo e scoppiai in una risata.

《Cosa ridi? Sono in difficoltà!》Disse trattenendo una risata.

《Vieni che ti aiuto.》Dissi avvicinandomi a lui con un fazzoletto.

Da vicino era ancora più bello.

Lui mi guardò e poi guardò le mie labbra, mentre io gli toglievo il cioccolato dal naso e dalle guance.

Guardò nuovamente i miei occhi e sorrise.

Avrei voluto baciarlo in quel momento, ma avevo paura di affrettare le cose e rovinare tutto, quindi lasciai perdere. In fondo non sapevo niente di lui, del suo orientamento sessuale, o di qualsiasi altra cosa.

Mi allontanai da Harry, rimettendomi al mio posto.

Mi limitai a guardare la punta delle mie Vans, giocando nervosamente con i lacci della mia felpa.

《Louis..》Mi sentii chiamare e volsi lo sguardo al riccio al mio fianco.

Si era fatto improvvisamente serio.

《Io..》Disse con un fil di voce, poi si avvicinò e mi prese per il colletto della maglietta.

Esitò per qualche secondo e poi appoggiò le sue labbra soffici e carnose sulle mie calde e sottili.

Fu un bacio innocente, ma pregno di emozioni. L'atmosfera intorno a noi era magica e speciale.

Dopo poco riaprimmo gli occhi e ci guardammo intensamente. Nelle sue iridi si poteva leggere chiaramente la paura di aver compiuto un gesto azzardato.

Rimanemmo in quella posizione per qualche secondo e poi lo attirai verso di me dolcemente, accarezzandogli il volto e lo baciai di nuovo.

Questa volta fu tutto più veloce, ma altrettanto bello.

Sentivo che le sue labbra sarebbero diventate la mia droga.

The messenger || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora