33. Skating

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22 Dicembre 10 a.m.

Niall

《Dai Tina! Non è poi così difficile!》

《Ci credo che per te non è difficile, hai i piedi larghi quanto due scialuppe!》Disse cercando di rimanere in equilibrio sui pattini.

Risi e slittai verso di lei, raggiungendola con due rapide spinte.

《Pattinare su ghiaccio, ma come ti vengono in mente queste cose? Ti avevo anche avvertito che non ne sono capace!》Disse cercando di staccarsi dalla ringhiera, ma con scarsi risultati.

Ridacchiai e le offrii il mio braccio come sostegno.

Lei mi guardò scettica, ma poi, sospirando, si arrese all'evidenza che da sola non ce l'avrebbe potuta fare e si appese così al mio avambraccio.

La pista di pattinaggio dove ci trovavamo era carina, ma stonava con i palazzi, lo smog e il grigiore della città che la circondava.

Era come una piccola oasi nel cuore di un deserto, o come l'unico spiraglio di sole in una giornata di pioggia; per questo avevo deciso di andarci con la persona più importante per me, per mostrarle la bellezza di quel piccolo angolo di paradiso.

Okay, forse stavo "poeticizzando" un po' troppo la cosa, ma a parole povere io amo la neve e il ghiaccio e quello era il posto perfetto per assaporarne l'essenza, anche se in limitata parte.

《Santo cielo Niall, vai piano!》Gridò prima di stringermi il braccio in una morsa.

Rallentai la mia corsa e mi appoggiai alla ringhiera di ferro, in modo che Tina avesse il tempo di riprendere fiato.

《Sei già stanca, principessa?》Dissi sorridendole.

Lei mi fulminò con uno sguardo.

《Non sono stanca, sei tu che vai come un pazzo!》

《Ma se ci hanno superato anche quei due bambini di sei anni!》Dissi indicando la coppia interessata.

《Idiota! Quelli fanno parte della scuola di pattinaggio "Giovani Sportivi", non vedi la divisa?》Disse continuando a stringere la ringhiera al suo fianco.

《Ah si? Io credevo fossero dei semplici maglioni colorati.》Dissi avvicinandomi a lei e poggiando la fronte sulla sua.

《Stupido.》Rispose prima che la baciassi.

Trascorremmo il resto della mattinata così, ridendo e scherzando, proprio come due bambini.

《Che ne dici di andare a mangiare qualcosa? Io ho una fame da lupi e poi qui sto congelando.》Disse Tina, stringendosi nel suo cappotto blu.

Ridacchiai.

《Va bene amore, dove vuoi andare a mangiare?》

《Mmh.. E se andassimo a prenderci qualche schifezza al McDonald's e ce la portassimo a casa?》

《Perfetto.》

Detto questo ci avviammo verso l'auto e dopo esserci fermati nella tappa prevista tornammo nell'abitazione.

《Oh, finalmente al caldo, eh Tina?》Dissi buttandomi a peso morto sul divano.

Lei mi rivolse un mezzo sorriso per poi tornare nuovamente seria.

A dire il vero era un po' pallida.

《Ehi, tutto okay, amore?》Dissi preoccupato.

《Non mi sento molto bene, forse è meglio se vado al bagno..》Disse prima di correre dentro la stanza.

Io la seguii a ruota e appena la raggiunsi mi catapultai a reggerle i capelli all'indietro, poiché fu colpita da un conato di vomito.

Le accarezzai la schiena mentre lei rigettava anche l'anima.

Storsi il naso per il fetore e dopo essermi assicurato che stesse un po' meglio mi alzai e le dissi:

《Vado a prepararti un tè caldo, ok?》

Lei annuì solamente ed io uscii dalla stanza.

Ero un po' preoccupato che si fosse sentita male così all'improvviso, ma ipotizzai che si trattasse di una semplice influenza. Tuttavia mi assicurai che la temperatura in casa fosse giusta e che non patisse il freddo.

Aspettai che il tè fosse pronto e lo versai in una tazza bianca, aggiunsi un po' di zucchero e mi incamminai per servirglielo, ma quando mi voltai per uscire dalla stanza, trovai la ragazza appoggiata sullo stipite della porta e con una specie di termometro in mano.

Io la guardai con aria confusa.

《Amore, hai la febbre?》

Lei mi guardò, alzando un sopracciglio, poi abbassò nuovamente lo sguardo sull'oggetto che teneva in mano.

Passarono lunghi secondi di silenzio, poi lei alzò la testa in modo deciso e con aria seria.

《No, sono incinta.》

The messenger || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora