29. Laugh

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21 Dicembre 11.40 a.m.

Harry

《Ho fame.》Disse il castano dagli occhi blu cielo.

Quando realizzai pienamente la situazione scoppiai in una fragorosa risata, seguita da quella piena di Niall e da quella contenuta di Tina.

《Va bene, vado a chiamare l'infermiera.》Dissi asciugandomi le lacrime della risata.

Tutto quel ridere mi stava distraendo dallo shock di poco prima.

Bene.

《Tranquillo Harry, ci andiamo noi, tu resta pure qui con Louis.》Disse il biondo.

Io annuii, ringraziandolo, mentre lui e la castana uscivano dalla stanza.

Guardai Lou, rimanendo sorridente, ma appena incrociai i suoi occhi notai che si era fatto stranamente serio.

Il mio sguardo ora era interrogatorio, ma ricevette presto una risposta.

《Cosa è successo prima con mia madre là fuori?》Disse fissandomi in modo che io non potessi distogliere gli occhi dai suoi.

Deglutii.

Non ero molto sicuro di volergli dire la verità, in fondo si era svegliato da poco e non volevo che avesse un altro shock, inoltre la cosa avrebbe potuto aspettare.

Louis però non era d'accordo con me.

《Harry, dimmelo, per favore..》I suoi occhi erano rassegnati, come se sapessero già cosa stavo per dirgli.

《Io non..》Biascicai.

《Harry.》

《Va bene.. Sicuro?》Dissi un po' preoccupato.

《Sì, al cento per cento e ora muoviti prima che Niall e Tina tornino assieme all'infermiera.》Rispose nervoso.

Forse stavo dando troppo peso alla cosa, ma per me era stato un colpo freddo e non volevo che fosse così anche per lui.

《Okay, oggi è venuta, come sai, tua madre e beh, dopo il suo compagno, William, l'ha raggiunta.. Louis quell'uomo è-》

《IL PRANZO È PRONTO!》Disse un allegro Niall, aprendo, o meglio, sbattendo la porta della stanza, seguito dalle due donne che gli pregavano di fare silenzio.

Tirai un sospiro di sollievo.

Louis invece fulminò il biondo con uno sguardo minaccioso, ma quest'ultimo non gli diede molta importanza e continuò a schiamazzare come se nulla fosse.

《Riso, carne e purè, cosa vuoi di meglio? Ah, hai anche una mela per dessert.》Disse leccandosi le labbra.

Forse quel cibo importava più a Niall che a Louis, il quale mi stava fissando, mettendo in chiaro il fatto che ne avremmo parlato più tardi.

Annuii rassegnato ad una domanda inesistente, ottenendo così lo sguardo confuso dell'infermiera, che probabilmente si stava chiedendo se avrebbe dovuto portarmi nel reparto psichiatrico, poiché stavo a quanto sembra parlando da solo.

Lasciai perdere la cosa e presi il vassoio con le pietanze per porgerlo al castano.

《Mangia, Lou.》

21 Dicembre 12.00 p.m.

Louis

《Mangia, Lou.》Mi disse il riccio difronte a me.

Obbedii con un certo entusiasmo: la fame mi stava divorando.

Lasciai perdere per il momento il discorso che avevo lasciato in sospeso con Harry e mi dedicai a quel tanto bramato boccone, ma fui costretto a ricredermi all'istante.

Okay, non pensavo che ci fosse qualcosa di peggio della sbobba che ci veniva rifilata a scuola, ma a quanto pare esisteva, ed era per mia sfortuna proprio la sbobba dell'ospedale.

Cercai di trattenere il mio primo istinto di rigettare tutto sul povero tovagliolo di carta, poiché l'infermiera era ancora lì e mi guardava con aria soddisfatta, come se fosse lei l'artefice del pasto.

Le refilai un finto sorriso e aspettai che uscisse dalla stanza prima di fare ciò che aspettavo da un po'.

Povero tovagliolo.

Harry mi guardò come per chiedere se stessi bene.

《È la cosa più vomitevole che abbia mai mangiato.》Dissi.

Niall cercò vanamente di trattenere una risata, mentre il riccio al mio fianco mi rivolse un dolce sorriso e mi spostò delicatamente i capelli dagli occhi con un pollice.

《Tranquillo, ancora pochi giorni e ritornerai a casa.》Disse.

《Non vedo l'ora, peccato che io però non sappia cucinare..》

《Magari un giorno di questi potrei prepararti io qualcosa da mangiare..》Disse, continuando a giocare con i miei capelli.

《.. Magari anche oggi.》

Lo guardai con aria interrogativa.

"Oggi?" Pensai.

《Il Dottor Cuper mi ha dato il permesso. Si torna a casa, Lou.》

Un sorriso si fece spazio sul mio volto e non potei trattenermi dal non abbracciare Harry, il quale ricambiò con un bacio.

Ero al settimo cielo.

Sarei tornato a casa.


The messenger || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora