27. Frost

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21 Dicembre 11.00 a.m.

Harry

Era ormai da più di due ore che io e Johannah stavamo aspettando fuori dalla stanza sotto richiesta di Louis.

Sinceramente cominciavo ad essere un po' preoccupato, anche perché sapevo (e so) che a Louis non piace stare da solo per molto tempo, così mi avvicinai alla porta e bussai.

Niente.

Aprii quindi lentamente e origliai la situazione all'interno della stanza dallo spiraglio che avevo creato, per accertarmi che fosse tutto apposto.

E fortunatamente così era.

Louis stava solo dormendo.

Okay, forse ero diventato eccessivamente protettivo nei suoi confronti, ma dopo due anni di coma avevo compreso che gli istanti possono fare la differenza e che bisogna vivere ogni secondo della giornata con la persona che si ama, perché domani potresti non avere più questa possibilità.

E mentre guardavo dormire quella creatura così bella che sembrava essere scesa dal cielo, il mio volto si sciolse in un dolce sorriso.

Richiusi la porta, facendo attenzione a non fare rumore e poi mi girai verso Johannah.

《Sta dormendo.》Dissi.

Lei annuì solamente.

《Io vado un secondo alla macchinetta a prendere qualcosa da mettere sotto i denti, lei vuole qualcosa?》

《Oh, per favore Harry, non darmi del lei, ci conosciamo fin troppo bene e comunque no, grazie, sono apposto.》Disse rimanendo immobile su una delle poltroncine blu che erano state poste da poco all'interno del corridoio.

"Fin troppo bene? Ma se ci avrò parlato sì e no due volte e per cose puramente formali, riguardanti per lo più l'affido di Louis a me durante la malattia.." Pensai.

Decisi poi di tralasciare l'argomento e mi diressi verso il distributore automatico.

Presi qualche schifezza, giusto per placare un po' la fame e ritornai sui miei passi, ma prima che mettessi piede nel corridoio, sentii delle voci e mi bloccai poco prima di svoltare l'angolo.

Mi appostai al muro e come una spia cercai di osservare la scena senza essere visto da nessuno.

Mi diedi dello stupido e mi schioccai uno schiaffetto in fronte, quando mi resi conto che a parlare erano solamente Johannah e il suo compagno, il quale probabilmente l'aveva raggiunta mentre ero al distributore automatico.

Li raggiunsi e salutai l'uomo con una stretta di mano.

Poi lo guardai negli occhi.

E il sangue mi si gelò nelle vene.

"Merda."

The messenger || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora