Chat

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Un fastidioso trillo svegliò Minho che tuttavia, stanco com'era, non aprì gli occhi.
Qualcuno avrebbe spento quell'incessante rumore.

I minuti passarono e la sveglia continuò a suonare, a quanto pare Chan non l'avrebbe spenta.

Sbuffò scocciato e fece per allungare il braccio, stranamente il telefono sembrava essere accanto a sé, ma un peso glielo impedí.

Si mosse leggermente, cercando di divincolarsi e liberarsi da qualunque cosa stesse sul suo petto.

«Minho, spegni quella maledetta sveglia» borbottò una voce, e Minho saltò sul posto spaventato.

Aprì gli occhi di scatto e intravide, nel buio della stanza, una figura rotolare via dal suo corpo per poi raggomitolarsi per bene tra le coperte lilla.

Alzò il busto velocemente e venne pervaso da un dolore lancinante alla testa. Cercò di non farci caso e spense la sveglia.

L'ora riportata sul display segnava le 3.21 e passò qualche secondo prima che ricordasse tutto.

Balzò in un lampo fuori dal letto, si sistemò i pantaloni e la maglietta che durante la notte si erano alzati e stropicciati, e corse fuori dalla stanza.

Doveva arrivare al dormitorio in tempo, anche per il risveglio dei suoi amici.

Scese le scale e infilò le scarpe. Voleva lasciare un messaggio a Yeonhwa ma nelle vicinanze non aveva visto post-it e penne.

Sospirò ed uscì dalla casa, in una mano la giacca di pelle e nell'altra il telefono.

Chiamò un taxi, sperando ci fossero in quell'ora ed aspettò finché non gli risposero che entro dieci minuti ne sarebbe arrivato uno.

Si sedette sul marciapiede a bordo strada, si domandò perché avesse dormito con la ballerina e arrossì.

La via sembrava tranquilla, le luci illuminavano bene la strada asfaltata e sperò che nessuno lo stesse osservando.

Strabuzzò gli occhi quando, all'improvviso, si chiese se qualcuno la notte scorsa lo avesse visto camminare traballante ed ubriaco insieme ad una ragazza -e non una qualunque.

«Cazzo! Cazzo cazzo cazzo!» saltò in piedi, e quasi gli cadde il telefono, sbattendo freneticamente i piedi per terra.

La sua mente gli stava giocando brutti scherzi, sicuro. Non era possibile si fosse dichiarato a Yeonhwa con un 'mi piaci' nelle condizioni in cui si trovava.
O forse era proprio grazie a quelle condizioni che era riuscito a dichiararsi.

I baci dopo li ricordava, nitidamente. Ricordava come l'avesse osservata ed il suo viso angelico era rimasto impresso, ancora, nella sua mente.
Scosse la testa, non sapeva cosa fare in quelle situazioni.

Il taxi si fermò davanti a lui e il finestrino scese. «Lei ha chiamato?» chiese l'autista e Minho annuì, sedendosi nel posto davanti. Diede la via e l'auto partì.

Prese il telefono ed entrò nella chat di Yeonhwa. Si vergognava a scriverle, soprattutto per i baci e per quel 'mi piaci' che sperò non ricordasse. Anche se lo provava veramente.

Buongiorno
3.36

Sono corso via perché non potevo far tardi al lavoro. Scusami
3.36

Scrivimi quando ti svegli, mi raccomando. Sogni d'oro
3.37

Sospirò e bloccò il telefono, guardando il panorama in movimento dal finestrino.

Ballerina || Lee KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora