Qualsiasi cosa

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Minho avrebbe voluto dire che, appena rientrato in casa, non si aspettava di esser tempestato di domande con Hyunjin che gli saltava addosso chiedendogli come fosse stato baciare Yeonhwa.
Purtroppo, questo era esattamente ciò che si aspettava.

Dunque si scrollò l'amico di dosso e spostò Changbin che gli aveva bloccato la strada. Jisung gli stava picchiettando su una spalla e Felix lo stava tirando per la maglietta, sbuffò esasperato.

«Ma fate sul serio?» non voleva che si comportassero come scimmie attaccate a lui o peggio, come le vecchiette pettegole del paese.

Hyunjin annuì alla domanda poi scoppiò a ridere.

«Minho, com'è andato l'appuntamento?» Chan uscì dalla cucina e lo salutò, gli altri tornarono a fare baccano.

«Non anche tu, Chan hyung» alzò gli occhi al cielo e diede le spalle ai suoi amici, dirigendosi verso il divano.

«Se non vuoi dircelo tu, saremo costretti a domandare a Yeonhwa» Changbin aveva tirato fuori dalla tasca il telefono e Minho lo guardò preoccupato.
Aveva detto alla ballerina di non rispondere ma sicuramente avrebbe letto.

«Siete crudeli. Mi farete lasciare ancor prima di-» venne interrotto da un tonfo accanto a lui, Hyunjin era interessato e si era buttato con poca grazia sul divano «Quindi non state insieme»

Minho negò, la stanza era tutta ad un tratto diventata silenziosa e l'unica cosa che sentì fu il suo viso riscaldarsi.

«Quando ti deciderai a chiederglielo?» Domandò Woojin e Minho scrollò le spalle.

Jisung sbuffò «Sei noioso» poi gli scompigliò i capelli e Minho si ritrasse dal tocco «Tu sei noioso, io sono simpatico e perfetto così come sono.»

«Yeonhwa che dice del tuo egocentrismo?» continuò Hyunjin, prendendolo in giro.

«A lei va bene. In realtà, non c'è una singola cosa che non apprezzi di me.»

«Perché non ti conosce del tutto» proferì parola Jeongin, beccandosi una cuscinata in faccia da Minho «Voi siete ancora qui, però»

«Siamo obbligati, nel caso non ricordassi.» Jeongin si tolse il cuscino e lo appoggiò dietro alla schiena, Minho scosse la testa ed in quel momento il campanello suonò.

«Vado io» Felix si diresse alla porta, Minho tornò a guardare il più piccolo «Puoi andartene. Però non farlo, mi mancheresti»

A quelle parole, un immenso sorriso si aprì sul volto di Jeongin che corse ad abbracciare l'amico.

Felix tornò subito dopo con due buste piene di cibo cinese e le posizionò sul piccolo tavolino in salotto.

«Tieni Minho, per te c'è questo» Woojin gli allungò una scatoletta di ravioli al vapore e un'altra contenente la tempura di gamberi.
Minho diede delle pacche sul sedere di Jeongin che si staccò dall'abbraccio e gli si sedette accanto.

«Grazie» prese il proprio cibo e, dopo aver impugnato le bacchette, iniziò a mangiare.


Erano le 19.13 del giorno dopo ed avevano appena finito di esibirsi con la nuova canzone.

Minho fremeva all'idea di vincere e non riusciva a rimanere fermo mentre saltellava a dar fastidio a Chan.

Erano gli unici in piedi perché gli altri erano stremati, seduti sul divano e le sedie nella stanzetta del Music Bank.

Ballerina || Lee KnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora